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WineNews
N. 4.239 - ore 17:00 - Venerdì 13 Giugno 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Frena l’export del vino italiano
L’export del vino italiano va giù anche a marzo, “raffreddato” dal dato degli Usa, ancora in positivo, ma che sembra esaurire quella corsa agli acquisti antecedente all’arrivo dei dazi. Export che, in generale, rimane positivo in valore e negativo nei volumi. I dati Istat analizzati da WineNews, parlano di 1,85 miliardi di euro a livello mondiale, +0,9% sui primi tre mesi 2024, ma in netto calo sui rilievi di gennaio (+7,5%) e febbraio (+3,6%) 2025. I volumi calano a 492.745.658 di litri (-2,7%). E anche gli spumanti sembrano accusare la “stanchezza”: 495,5 milioni di euro il valore a marzo 2025, +0,57% su un anno fa, ma a febbraio era +4,5%.
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Primo Piano
Aumentare le vendite dirette e conquistare i giovani: su cosa punta il vino Usa nel 2025
Continuare a credere e ad implementare il canale delle vendite dirette e conquistare le nuove generazioni dei consumatori. Questa potrebbe essere la “ricetta” per il mercato del vino Usa che guarda al futuro, analizzando il “2025 Bmo Wine Report” by Wine Industry Partnership. Pur con le dovute difficoltà, perché il tema dei dazi appare come una preoccupazione evidente, così come i consumi che cambiano tra i più giovani. L’escalation delle controversie commerciali, riporta il report, ha già rallentato il flusso di vino attraverso i confini tra Stati Uniti e Canada e si appresta ad avere un impatto significativo sul commercio globale quest’anno. Se è vero che il mercato vinicolo statunitense rimane il più grande al mondo, la domanda dei consumatori si è dimostrata più debole del previsto fino alla fine del 2024, ma anche all’inizio del 2025, con un calo del 4% del volume totale del mercato (362 milioni di casse). Ma l’altra faccia della medaglia apre scenari positivi, con il calo dei volumi che sta, infatti, rallentando e ciò potrebbe significare “che il mercato sta raggiungendo una nuova base di riferimento per la crescita futura, se le aziende vinicole riusciranno ad aumentare le vendite dirette per compensare la stagnazione delle vendite di vini premium e il calo delle vendite di vini a basso prezzo”, riporta il report. La maggior parte delle aziende vinicole negli Stati Uniti e in Canada rimane, infatti, fiduciosa di aumentare le vendite e prevede una crescita del mercato complessivo. Ma servirà una crescita della domanda da parte dei consumatori più giovani affinché le cantine possano concretizzare il potenziale di crescita nei prossimi anni. Particolare attenzione viene data al canale delle vendite dirette: quasi il 40% delle aziende vinicole statunitensi e oltre il 40% di quelle canadesi hanno aumentato le vendite nel 2024, e gran parte di questa crescita deriva proprio dalle vendite dirette. Una delle maggiori sfide che il vino deve affrontare resta quindi quella di creare connessioni tra i consumatori più giovani, poiché le vendite ai migliori clienti del vino, la generazione dei Baby Boomers, rallentano con l’avanzare dell’età. Per questo chi lavora nel settore vinicolo deve orientarsi a nuovi modi di pensare e nuove tecnologie nella produzione e, forse ancora più importante, nella vendita e nel marketing.
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SMS
Caporalato, l’appello della Cei
“Dona speranza la restituzione di dignità che scaturisce dall’anno sabbatico, perché ci fa volgere lo sguardo a tanti fratelli, soprattutto immigrati, che vengono sfruttati nel lavoro dei campi, che non sempre si vedono riconosciuto il giusto salario nel triste fenomeno del caporalato, forme di previdenza, tempi di riposo. L’Anno Giubilare viene anche perché gli imprenditori agricoli che trattano in questo modo gli operai abbiano un sussulto di coscienza e donino speranza a tanti uomini e donne continuamente sfruttati”. Un appello, a firma della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace incluso nel Messaggio per la Giornata Nazionale del Ringraziamento n. 75, che invita anche a riscoprire “il senso del sabato”, e quindi del riposo tanto per i lavoratori che per la terra stessa.
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Focus
Crolla l’export del vino Usa: in Canada è -93,2%
La guerra commerciale scatenata dai dazi Usa, come era prevedibile, inizia ad avere i suoi effetti concreti e anche il vino made in Usa non può dire di passarsela bene. Ad aprile 2025 le sue esportazioni sono, infatti, crollate, toccando quota 69,7 milioni di dollari, un calo del 41,4% su aprile 2024 per quasi 49 milioni di dollari che sono andati persi nel confronto. A dirlo sono i dati pubblicati dall’American Association of Wine Economists (Aawe) che cita come fonte l’U.S. Bureau of Census - Usa Trade Online. A pesare, in modo enorme, è il dato sul Canada, Paese con cui gli Usa hanno storicamente concluso affari, ma su cui da mesi è sceso il “grande freddo” a causa dei dazi che hanno interessato anche il vino e gli alcolici. Ad aprile 2025 l’export del vino Usa verso il Canada tocca i 2,73 milioni di dollari contro i 40,23 di aprile 2024. Un crollo del 93,2% e quantificato in -37,5 milioni di dollari. Curiosamente, ad aprile 2025, forse per la prima volta nella storia, le importazioni Usa dal Canada (4,72 milioni di dollari) hanno superato le esportazioni. Il calo dell’export si è verificato anche in Gran Bretagna (12,8 milioni di dollari il valore ad aprile 2025, -29,4%) e Cina (0,98 milioni di dollari, -69,9%). E tra i primi 15 mercati solo Giappone, Olanda, Francia, Messico e Panama riportano il segno più rispetto ad aprile 2024.
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Cronaca
Gli “underwaterwines” a Venezia
L’affinamento in mare è una pratica che affascina, esperimento enologico diventata anche un racconto del vino legato alla terra, ma modellato dall’acqua, con esempi che vanno da Portofino a Termoli, dall’Elba a Ravenna (con Jamin Under Water Wines e cantine come Arrighi e Tenuta del Paguro), dalla Puglia (Paololeo) a Trieste (Serena Wines), dalla Sicilia (Benanti e Passopisciaro) alla Laguna di Venezia dove, in questi giorni, sono riemerse 100 magnum di Trebbiano di Lugana di Zenato del progetto “Sansonina in Laguna”.
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Wine & Food
Viva le bollicine, “regine” dell’estate con “Alta Langa Roma” e “Abruzzo in Bolla” a L’Aquila
Le bollicine, “regine” non solo dell’estate, ma di ogni occasione di convivialità: ecco le protagoniste di “Alta Langa Roma”, con le Alte Bollicine Piemontesi che incontrano gli addetti ai lavori nella Capitale (16 giugno), e “Abruzzo in Bolla” a L’Aquila che, promosso da “Virtù Quotidiane”, racconta i migliori spumanti italiani e Champagne (21-23 giugno). Ma nell’agenda WineNews, si va da “50 Best Signature Sessions” con gli chef 50 Best nei grandi ristoranti di Torino (17-21 giugno) aspettando “The World’s 50 Best Restaurants”, a “Tramonto DiVino”, roadshow dei vini e cibi Dop in Riviera e nelle città d’arte dell’Emilia-Romagna (18 giugno-19 settembre), dal “Picnic in Vigna” tra i filari di Sagrantino di Caprai a Montefalco nella “Giornata Mondiale del picnic” (18 giugno) a “Mediterraneo Slow” con Slow Food a Taranto (13-15 giugno).
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WineNews.tv
“Serve definire il rapporto tra vino e salute, ma con cautela: oggi, rischia la demonizzazione”
A WineNews, Sara Farnetti, dottoressa e specialista in medicina interna, docente all’Università Luiss di Roma e presidente Agronetwork, l’associazione di promozione dell’agroindustria costituita da Confagricoltura, Nomisma e Luiss: “il vino è un patrimonio culturale della nostra società, serve studiarne l’impatto sulla salute, ma, oggi, rischia la demonizzazione. Occorre cautela: l’alcol, che è tossico, è tra le molte componenti del vino, ma l’organismo lo sa gestire bene”. E sui “No-Lo”, avverte: “attenzione a cosa sostituisce l’alcol per garantirne la palatabalità”.
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