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N. 4.323 - ore 17:00 - Venerdì 10 Ottobre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | L’enoturismo si conferma un importante motore di sviluppo, contribuendo in modo significativo alle comunità locali e alle economie rurali: oltre a generare reddito, crea posti di lavoro e rafforza l’identità. La redditività rimane una caratteristica distintiva del settore: 2 aziende vinicole su 3 dichiarano che l’enoturismo è redditizio o molto redditizio, e incide per quasi un quarto dei fatturati. Sono alcune delle evidenze del “Global Wine Tourism Report” 2025 realizzato dall’Università Hochschule di Geisenheim, con il contributo di 1.300 cantine di 47 Paesi, della rete “Great Wine Capitals Global Network”, Un Tourism e Oiv. | |
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| | Ad agosto 2025 le vendite di bottiglie di vino in Gdo hanno raggiunto un fatturato di 3,1 miliardi di euro, in leggera crescita in valore (+0,6%) e in calo nei volumi (-1,8%) rispetto ad un anno fa. Riguardo all’Horeca il 19% degli italiani intervistati ammette che nel 2026 ridurrà la frequenza di uscite per far fronte al caro vita: uscirà meno, ma meglio dal momento che il 66% del campione ha detto che, a parità di qualità, in quel caso opterà per l’esperienza di più valore. In un mercato mondiale che vede l’Italia primo operatore straniero in Usa e leader negli spumanti (con vendite stabili nonostante i dazi) e che guarda a mercati emergenti come Brasile, Messico e Cina. A raccontarlo è un’indagine redatta da NielsenIq che ha analizzato trend e previsioni globali e nazionali sul comparto vitivinicolo (tra Gdo, interna ed esterna, e Horeca) e diffusa nella “Milano Wine Week” (4-12 ottobre) nel “Carrefour Day”. Tra le categorie di vino che più frequentemente vengono prelevate dagli scaffali di super e ipermercati ci sono le bollicine: il fatturato di 784 milioni di euro di vendite conferma la crescita del segmento in Gdo che registra un incremento sia a valore (+1%) che a volume (+2,2%), mentre calano i vini fermi. Un driver fondamentale per il settore è anche il consumo fuori casa dove è il vino la bevanda preferita, quando si esce, da 2 italiani su 5 (nonostante emerga sempre di più la scelta salutare con le categorie No e Low Alcol che, pur restando una nicchia, mostrano segnali di espansione). Allo stesso tempo però, 6 consumatori su 10 si sentono vulnerabili rispetto all’aumento dei prezzi e la spesa per il fuori casa è tra le prime a essere ridimensionata. A livello globale invece l’andamento delle bevande ha raggiunto un valore complessivo di 940 miliardi di dollari nell’anno terminante a marzo 2025 (+4%) e l’Italia è il primo operatore straniero nel mercato del vino negli Usa, nonché leader assoluto nel segmento degli spumanti con oltre il 40% della quota di mercato e secondo operatore più grande dopo gli Usa stessi, con una quota significativa (10,1%) per i vini. Nonostante il clima di incertezza legato ai dazi, le vendite di vino italiano in Gdo negli States restano stabili nei prezzi e nei volumi. Con lo sguardo anche a mercati emergenti come il Brasile (soprattutto), ma anche Messico e Cina. | |
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| | Locomotiva dell’export vinicolo italiano, tanto popolare quanto “imitato”, ad iniziare dalle “assonanze” con il nome. Il Prosecco, da tempo, si trova a difendere il corretto utilizzo del proprio appellativo, centrando importanti vittorie. Il Sistema Prosecco, i cui soci sono il Consorzio di tutela del vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, Consorzio Vini Asolo Montello e Consorzio di tutela Doc Prosecco, ha annunciato “che il Tribunale dell’Unione Europea ha respinto il ricorso di Manufaktur Jörg Geiger GmbH, confermando l’invalidità della registrazione del marchio “PriSecco”, come già precedentemente stabilito dalla Commissione di Ricorso dell’Euipo (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale)”. Aggiungendo che “si conferma, per la terza volta, l’evocazione della Doc Prosecco da parte del marchio PriSecco” (in approfondimento). | |
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| | | “Stiamo lavorando per prevedere in Finanziaria un consistente incremento delle risorse a disposizione di Italian trade Agency (Ita, guidata da Matteo Zoppas, ndr) per il prossimo triennio (attualmente 150 milioni di euro, all’anno, ndr). Insieme ai rappresentanti della filiera stiamo immaginando una grande campagna promozionale sul vino legata al riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio Unesco (atteso a fine anno) e del quale il vino è un elemento fondamentale. Vorremmo realizzare uno spot che parli ai giovani e spieghi loro che il vino è parte dell’identità e della cultura del nostro paese, è un ambasciatore dei territori e leva attrattiva per il turismo, ma - soprattutto - racconteremo che il vino consumato con moderazione e legato ai pasti non è dannoso per la salute. E stiamo pensando ad uno slogan, tra le ipotesi a me piace molto “c’è dentro l’Italia”. Parole rilasciate dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a “Il Sole 24 Ore” a Vinitaly.Usa, nei giorni scorsi, a Chicago, e che arrivano in un periodo di forti preoccupazioni sul vino italiano, soprattutto in Usa, alle prese con i dazi ma anche dai consumi che stanno cambiando da parte delle nuove generazioni. Si torna quindi a parlare di promozione, una strategia che piace, tra le altre, all’Unione Italiana Vini - Uiv (in approfondimento). | |
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| | | “Roberta Corrà ha ridefinito cosa significa essere leader nell’industria vinicola globale. In qualità di Ceo di Frederick Wildman & Sons, ad del Gruppo Italiano Vini (Giv) e Presidente del Consorzio Italia del Vino, la leadership visionaria e la filosofia incentrata sulle persone l’hanno spinta in prima linea nel settore del vino”. Così il magazine americano “Wine Enthusiast”, che ha scelto Roberta Corrà, appunto, come “Person of the Year” nei “Wine Enthusiast Wine Star Award” 2025 (con tanta Italia ancora in nomination). | |
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| | Heidsieck & C° Monopole, iconico marchio di Champagne, di proprietà di Vranken-Pommery Monopole (che cambierà dal 2026 nome in Maison Pommery & Associés), è stato acquisito da Lanson-Bcc, il grande gruppo costituito da 8 maison produttrici di Champagne (Champagne Lanson, Champagne Philipponnat, Champagne De Venoge, Champagne Besserat de Bellefon, Champagne Boizel, Maison Chanoine, Maison Burtin e Domaine Alexandre Bonnet). Il 100% delle azioni di Heidsieck & C° Monopole passano a Lanson-Bcc per 50 milioni di euro: il trasferimento delle attività avrà effetto da gennaio 2026. L’operazione comprenderà anche, per un importo aggiuntivo, le grandi annate storiche della Casa Heidsieck & C° Monopole e il trasferimento delle scorte di prodotti già confezionati con il marchio al momento del completamento dell’operazione. | |
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| | | Le riflessioni, a WineNews, di Renzo Cotarella, ad Marchesi Antinori, e tra i manager più esperti del settore a livello mondiale. “Guerre e salutismo pesano, ma ricordiamo che 2/3 del mondo non bevono vino. Ma i vini devono cambiare, diventare più leggeri, freschi, moderni, semplici, così come la comunicazione. Il lavoro sul valore? Lo stiamo facendo, ma dovremmo farlo con più determinazione. Ma dobbiamo anche rivedere i disciplinari delle denominazioni, nati in un altro quadro climatico, e di consumo. Ridurre la produzione? Per me un errore parlare di estirpazione”. | |
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