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WineNews
N. 2.661 - ore 17:00 - Martedì 21 Maggio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Lvmh investe ancora sul rosé
Il rosato non è solo una moda tra i giovani consumatori Usa, ma una realtà che cresce ad ogni livello, conquistando l’attenzione del più importante gruppo del lusso (dalla moda al vino) di Francia, Lvmh, che ha ufficializzato l’acquisto di Château du Galoupet, Cru Classé della Côtes-de-Provence dal 1955: 68 ettari vitati, da cui si producono principalmente vini rosé (90%). Un segnale importante, che arriva, non a caso, all’apice del successo dei vini rosati di Provenza, le cui esportazioni, nel giro degli ultimi dieci anni, sono cresciute di ben 14 volte, il +8% nel 2018, una crescita tre volte superiore alla media del vino francese nel suo complesso.
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Primo Piano
Osservatorio del Vino - Uiv: il primo trimestre 2019 sorride all’export tricolore
È iniziato bene il 2019 per il vino italiano, con le esportazioni che, nel primo trimestre dell’anno, crescono praticamente su tutti i mercati principali, con l’eccezione di Canada e Cina, secondo i dati dell’Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini, che sottolineano, però, qualche primo per gli spumanti, mentre nel Regno Unito i volumi in forte crescita mostrano l’effetto “stocking”, ossia la corsa allo stoccaggio causata dalla prima finestra della Brexit, inizialmente prevista il 29 marzo. Negli Stati Uniti, le spedizioni dal Belpaese fanno segnare un +5% in volume sui vini fermi in bottiglia, accompagnato però da un -5% sui valori, ed un +20% in quantità e +10% a valore delle bollicine, che fanno decisamente meglio. Spumanti che vanno forte anche in Canada, dove le performance a volume e a valore sono a doppia cifra (sopra il 10%), mentre qualche debolezza viene registrato per il segmento dei vini in bottiglia, in calo del 3%. In Gran Bretagna, il primo trimestre segna numeri molto positivi: l’iniziale scadenza fissata al 29 marzo ha portato ad una vera e propria corsa all’approvvigionamento, che si traduce in un +53% a volume per il Prosecco ed un +25% per l’imbottigliato fermo, in attesa che il dato si riallinei nel corso dell’anno. Positivo anche il mercato svizzero, +3% l’imbottigliato fermo e +12% gli spumanti, mentre quello russo è a due facce, +7% l’imbottigliato fermo e -4% le bollicine. Andamento in chiaroscuro per il mercato tedesco: a fronte di una crescita del vino in bottiglia (+5% a volume e +10% valore), la spumantistica segna il passo (-11% volume). Spostandosi in Asia, si registra una partenza positiva del mercato nipponico, con il +5% per i vini fermi in bottiglia, mentre il segmento spumanti cala del -8%. La Cina si dimostra un mercato in continua fase involutiva, e conferma la tendenza con cui aveva archiviato il 2018, segnando così nel primo trimestre dell’anno una riduzione globale degli acquisti, sia a volume (-25%, a 1,5 milioni di ettolitri) che a valore (-22%, a 618 milioni di dollari). L’Italia, nel segmento dell’imbottigliato fermo, perde così il -19%, ma non si salvano neanche gli spumanti, con un -16% a volume e un -21% a valore.
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L’agricoltura e l’Ue secondo Confagricoltura
Il bisogno di un’Europa più forte e coesa, con l’Italia, prima agricoltura Ue per valore aggiunto, che deve avere un ruolo più incisivo e propositivo, anche per far fronte alla guerra dei dazi, sempre più preoccupante. Sono i messaggi lanciati da Confagricoltura, nei giorni scorsi in assemblea a Milano, anche in vista delle elezioni del 26 maggio, che daranno vita al nuovo Parlamento Europeo. Che dovrà occuparsi, prima di tutto, della Pac, “che deve restare a tutti gli effetti una politica economica in grado di assicurare un reddito agli agricoltori che producono cibo sicuro”. Ma tante le proposte e le idee sul tavolo, a partire da “una etichettatura su base europea basata su valutazioni scientifiche affidate ad autorità indipendenti, perché su un mercato unico non possono coesistere metodi diversi e contradditori per informare i consumatori”.
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Focus
Collezionismo, il vino “contagia” i libri antichi
Non solo grandi bottiglie e vecchie annate: la passione per il vino e per la cucina contagia sempre più anche i collezionisti di libri rari e antichi. Una tendenza testimoniata dalla casa d’aste inglese Chiswick Auctions, che il 29 maggio, nell’incanto “Rare Books & Works on Pape” a Londra, tra i pezzi pregiati vedrà una rarissima copia di un antico libro tedesco sul vino, ristampato 11 volte nel 1560, impreziosito dalle xilografie attribuite a Hans Schaufelein, uno degli allievi prediletti di Albrecht Dürer, uno dei più importanti esponenti tedeschi della pittura rinascimentale, che raccontano il lavoro del produttore enoico (quotazione tra le 2.000 e le 3.000 sterline). Una “spia” dell’interesse crescente per i libri sul vino, “che riflette l’esplosione dell’interesse per il vino ed il cibo a livello culturale in senso lato”, spiega la casa d’aste, che segnala come le “blue chips” di categoria siano, in genere, tutti i libri su viticoltura ed enologia stampati tra il quindicesimo ed il sedicesimo secolo, e veri e propri must come l’opera di Bartolomeo Sacchi, pubblicata alla fine del 1400, e considerata il primo libro di ricette ad essere stampato, i “Libri de re Rustica”, prima edizione aldina, stampati nel 1514, con opere di Columella, Catone, Varrone e Palladio, o ancora il “Discorso della natura del vino” di Paolo Mini del 1596.
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Cronaca
Biodiversità, perse 3 varietà di frutta su 4
In Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento. Ad evidenziarlo la Coldiretti, alla vigilia della Giornata Mondiale della Biodiversità, il 22 maggio. In Italia, nel secolo scorso, si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000, e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale, che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta.
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Wine & Food
Il Prosecco Doc “porta a porta” nelle wine school più importanti in Uk
Il Prosecco Doc, vino italiano più popolare nel Regno Unito, sperimenta la via del “porta a porta”, in maniera del tutto particolare. Con lezioni a domicilio sul celebre spumante tricolore e sul suo territorio per i “wine student” inglesi. Una campagna di informazione e formazione originale, e itinerante, nelle più famose scuole del vino d’Oltremanica (la WSET School London, la Plumpton Wine School, la South London Wine School, la Oxford Chelt Wine School e The Headrow Leeds) con degustazioni che il Consorzio del Prosecco Doc ha lanciato già in aprile, nel suo mercato straniero più importante, in cui finisce una bottiglia su tre di quelle destinate all’export. Dove, con masterclass e degustazioni, sarà protagonista in due dei più importanti eventi del vino in Uk, la London Wine Fair (Olympia, fino al 22 maggio) e il Foodies Festival (Sion Park, Londra, 25 maggio).
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WineNews.tv
Aziende storiche e nuovi arrivi, piccole e grandi cantine: la Sardegna enoica progetta il futuro
Dal Porto Cervo Wine & Food Festival le riflessioni di Massimo Ruggero (Siddùra), Valentina Argiolas (Argiolas), Raffaele Cani (Santadi), Vittorio Moretti (Sella & Mosca - Terra Moretti), Giancarlo Demuro (Vigne Surrau), Giordano Emendatori (Masone Mannu), Lorenzo Tersi, esperto di finanza e marketing del vino, e Franco Mulas, direttore del Marriott Costa Smeralda.
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