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WineNews
N. 3.026 - ore 17:00 - Lunedì 9 Novembre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Pasta al pomodoro alla Casa Bianca
La vittoria alle elezioni Presidenziali Usa del candidato democratico Joe Biden, porta con sé una piccola rivoluzione anche alla Casa Bianca. Sulla falsa riga degli Obama, che passa per la cucina e la dieta, come esempio e stile di vita, dopo quattro anni di nulla assoluto su questo fronte. La first lady, Jill Jacob Biden, riporterà in vita l’orto curato, per otto anni, da Michelle Obama. E poi, con ogni probabilità, chiederà in menù la pasta al pomodoro, il piatto preferito del marito. Un piatto che sa di Mediterraneo e Italia, i cui profumi Jill conosce bene, perché è quelli con cui è cresciuta: il nonno, infatti, arrivò in America nel 1900 dalla Sicilia.
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Primo Piano
Una 2020 di qualità: la voce dei produttori del Belpaese. Da Nord...
Uve in cantina, vini in molti casi già pronti, e la vendemmia che diventa spesso l’unico squarcio di luce nel buio di un anno, il 2020, nefasto. Dopo il primo lockdown, e la reazione energica del comparto e dei consumi durante l’estate, adesso c’è da affrontare una seconda fase di chiusure, sia in Europa che in Italia. Di certo, come emerge dal racconto di quaranta tra i vignaioli più rappresentativi dell’Italia enoica, ci sono vini di assoluta qualità, un buon viatico per affrontare il prossimo futuro. “A Villaggio Fontanafredda la vendemmia 2020 è stata contraddistinta da un andamento generale contraddistinto da un’ottima qualità e con un buon grado di maturazione e sanità delle uve”. Così Andrea Farinetti presenta la raccolta tra i filari della Riserva bionaturale di Villaggio Fontanafredda. “Avere in cantina uve sane e belle come le volevi è motivo non solo di orgoglio, ma anche di vero entusiasmo, ma c’è un po’ di scoramento, sia per la situazione sanitaria che per il quadro burocratico incerto e in continuo mutamento”, dice Ernesto Abbona, alla guida della Marchesi di Barolo, tra le aziende più importanti delle Langhe. In Franciacorta, a fare il punto sulla situazione attuale, è Mattia Vezzola, enologo della griffe Bellavista, della famiglia Moretti. “È una vendemmia tra le più belle che ricordi, non c’è niente fuori posto: la natura ha preso il sopravvento sull’esperienza”. A fare il punto sulla raccolta 2020, con i vini in cantina, per il Gruppo Mezzacorona, tra le realtà leader del vino italiano, il direttore generale Francesco Giovannini. “È stata una buona vendemmia, a livello quantitativo e qualitativo. Guardando ai mercati, per noi giocano un ruolo fondamentale, specie in questo momento, le nostre due controllate all’estero, la Prestige Wine Import in Usa e la Bavaria Weine Import in Germania”. In quella che è la casa delle bollicine del Trentodoc, tra i filari della griffe Ferrari, come racconta Marcello Lunelli, vice presidente del gruppo, “è andata bene, siamo stati graziati dalle grandinate e questo è già motivo di contentezza”. Un’annata per molti versi più che buona, a tratti di grande qualità ed interesse, anche nelle diverse realtà di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, come spiega a WineNews il direttore tecnico Loris Vazzoler.
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I due volti del Veneto
Nel Prosecco, tra i filari di una delle griffe illustri delle bollicine venete, Bortolomiol, “la vendemmia 2020 è stata molto interessante, contenuta nelle quantità, ma si è lavorato molto nelle selezioni”, racconta Elvira Bortolomiol. “Uve con grandi qualità organolettiche, perché comunque il meteo è stato favorevole per garantirci uve dalla giusta acidità, dal giusto grado alcolico e una grande quantità di minerali. Si preannuncia una bellissima annata”. Se c’è un territorio in cui la vendemmia ha presentato delle criticità, è la Valpolicella, dove, come racconta Andrea Lonardi, direttore operativo di Bertani Domains, “sono caduti oltre 600 millimetri di pioggia tra giugno e agosto, a inizio vendemmia  una forte grandinata ha messo a dura prova la nostra capacita di messa a riposo. Non sarà un grande anno per gli Amarone, ma ci aspettiamo molto dal Valpolicella”.
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Focus
… a Sud: a WineNews il bilancio dopo la vendemmia
Gianmaria Cesari, alla guida della Umberto Cesari, sui Colli Bolognesi, racconta “una vendemmia qualitativamente strepitosa, ma l’emergenza e gli ultimi Decreti hanno abbattuto il morale”. Tra gli storici filari del Brunello di Montalcino di Tenuta Greppo, la vendemmia, per l’ad di Biondi Santi Giampiero Bertolini, “è decisamente molto buona, quasi al livello dello scorso anno. Per noi il 2020 non si chiude così male”. Tra le tenute della galassia Marchesi Antinori, guidata dall’ad Renzo Cotarella, la raccolta è andata, generalmente, molto bene, dal cuore pulsante della produzione, la Toscana, passando per Piemonte, Umbria e Puglia. “La 2020 sarà un’annata che non dimenticheremo facilmente, anche per la grande qualità della vendemmia”, riassume Lamberto Frescobaldi, presidente della Marchesi Frescobaldi. In Umbria, a preoccupare Marco Caprai, alla guida della Arnaldo Caprai, griffe del Sagrantino di Montefalco, non è la vendemmia, ma “il contesto di incertezza in cui ci troviamo ad operare”. Dall’Abruzzo, Marcello Zaccagnini, fotografa “un’annata quantitativamente in calo. Nonostante le difficoltà il trend per noi è positivo”. A cavallo tra Abruzzo e Marche, la voce di Michele Bernetti, alla guida di Umani Ronchi: “Per fortuna che il 2020 ci lascia almeno una buona notizia, la vendemmia”.
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Cronaca
Tartufo Bianco, asta mondiale da record
Ha raccolto ben 482.000 euro l’edizione digitale dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba n. 21, organizzata dall’Enoteca Regionale del Piemonte e dal Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani, tra gli altri. Dal Castello di Grinzane Cavour, il top lot, è andato ad Hong Kong (in collegamento dal tristellato 8 ½ Bombana, insieme ad altre piazze come Dubai e Mosca), dove il finanziere Avinash Abraham si è aggiudicato per 100.000 euro due grandi tartufi dal peso complessivo di 900 grammi, abbinati a grandi vini di Langa.
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Wine & Food
Sicilia e Sardegna: tra i filari, nonostante tutto, resiste l’ottimismo
In Sicilia, per Alessio Planeta, alla guida dell’omonima griffe, “è la vendemmia che ci vuole per affrontare questi tempi: i prossimi tre mesi non saranno facili, ma una volta superati dalla primavera saremo pronti a ripartire e metterci tutto alle spalle”. Sulla stessa linea il bilancio che fa di questa vendemmia Antonio Rallo, alla guida delle cinque tenute di Donnafugata, che parla di “una raccolta in calo, ma qualitativamente molto alta”. Non c’è spazio per la paura in Sardegna, dove la vendemmia, racconta Francesca Argiolas, “è andata bene, dobbiamo vivere alla giornata o quasi, ma pensiamo positivo, di fronte abbiamo un problema più grande di noi”. Restando sull’isola, Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddùra, parla di una “vendemmia che ricorda il passato. Alle difficoltà dei mercati, abbiamo risposto seguendo i nostri consumatori nelle loro nuove abitudini”.
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Guardare oltre la pandemia: i pensieri dei grandi cuochi d’Italia (e non solo)
Gli spunti di nomi del firmamento culinario come Philippe Leiveillé, Gaetano Trovato, Valeria Piccini, Andrea Berton, Paolo Lopriore, Marco Sacco e dello chef più stellato d’Italia, Enrico Bartolini, raccolte nell’edizione digital di Identità Golose. Testimonianze d’autore di un’alta ristorazione che cerca di guardare oltre la crisi, coltivando idee, progetti e riscoprendo valori fondamentali, che saranno stella polare per il futuro.
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