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N. 3.714 - ore 17:00 - Venerdì 26 Maggio 2023 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Non solo “Cantine Aperte”, da 30 anni nell’ultimo weekend di maggio con il Movimento Turismo del Vino: nell’agenda WineNews, si va da “Eroica Montalcino” nelle strade bianche tra i vigneti di Brunello, ai 10 anni della Fondazione La Raia con l’opera site-specific “Inventory” dell’artista Tami Izko a Gavi, da “Sorsi d’Autore” di Fondazione Aida, con personalità di spicco e i vini veneti nelle Ville Venete, agli 80 anni del Five Roses di Leone de Castris, da “Slow Fish” con Slow Food a Genova, alla “Derthona Experience-Viaggio nel Timorasso” con il Consorzio Vini Colli Tortonesi a Portofino, al centenario della nascita del fondatore di Bortolomiol, Giuliano Bortolomiol. |
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Il 2022, per il mercato dei vigneti di Francia, è stato decisamente frizzante, con un livello di superfici vendute senza precedenti, e quotazioni in crescita praticamente dappertutto, eccetto a Bordeaux, dove la crisi è ormai strutturale, e i vigneti hanno perso, in quattro anni, un terzo del loro valore (-36%). In tutto, la Sociétés d’Aménagement Foncier et d’établissement Rural (Safer) ha registrato 9.490 transazioni, ovvero l’1,1% in più sul 2021, il livello più alto dal 2008. Un aumento trainato dalle 9.070 compravendite di vigneti (+1,2%), concentrate in modo particolare tra Champagne, Valle della Loira, Borgogna, Beaujolais, Jura e Savoia. A passare di mano, nel 2022, anche 430 aziende, con un calo dell’1,2% sul 2021 (ma è comunque il secondo dato più alto degli ultimi 30 anni) ed un vero e proprio boom in Languedoc-Roussillon (+58%). Complessivamente, sono passati di mano 18.400 ettari vitati (+5,4%), per un valore di poco superiore ad 1 miliardo di euro (-7,9%). Analizzando più a fondo i dati, il prezzo medio dei vigneti nelle Aop di Francia è stato di 151.200 euro ad ettaro, con un incremento del +2,3%, ed un calo solamente in due territori: Bordeaux-Aquitania (-3%, ad un prezzo medio di 114.000 euro ad ettaro), dove la crisi dei consumi dei vini rossi della Regione ha avuto un chiaro impatto sul mercato dei vigneti, e Corsica (-7,7%), che rappresenta, però, un mercato decisamente limitato. La crescita più sostenuta è quella di Bourgogne-Beaujolais-Savoie-Jura, dove il prezzo medio, trascinato dalla Aoc Côte d’Or, ha raggiunto i 220.900 euro ad ettaro (+9,4%). Se nel 2021 furono i Grand Cru di Borgona a raggiungere le quotazioni più alte (7,075 milioni ad ettaro), nel 2022 su quel fronte non si sono registrati movimenti, e allora al top si porta Pauillac (3 milioni di euro ad ettaro). Dopo tre anni di calo, inoltre, tornano a crescere le quotazioni dei vigneti dello Champagne, arrivati a 1,065 milioni ad ettaro (+2,4%), sull’onda dei numeri del 2022, quando lo Champagne ha raggiunto un giro d’affari complessivo di 6,3 miliardi di euro. Nella Valle della Loira l’exploit dei vigneti di Sancerre (+24%) porta le quotazioni medie a 39.200 euro ad ettaro (+11,3%), mentre non si registrano grandi differenze tra i filari della Valle del Rodano e della Provenza (51.800 euro ad ettaro). |
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È singolare che a New York, la città che non dorme mai, in cui alle 3 di notte si può mangiare il miglior panino col pastrami della propria vita, e dove i dispensari di cannabis spuntano come funghi, la vendita di vino sia limitata esclusivamente ai negozi specializzati e alla vendita diretta in cantina. Niente bottiglie nei supermercati, né nei grocery store, dove trova posto però la birra. Una singolarità cui si propone di mettere fine il disegno di legge presentato dalla presidente della Commissione Bancaria dell’Assemblea dello Stato di New York Pamela Hunter e dalla presidente della Commissione Finanziaria del Senato statale Liz Krueger, che non include minimarket, stazioni di servizio, drugstore e grandi magazzini, ma che prevede invece degli incentivi per i negozi di alimentari che decidessero di vendere i vini dello Stato di New York (in approfondimento). |
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Un maggior consumo di alimenti e bevande ricchi di flavonoidi (composti polifenolici delle piante che aiutano a regolare l’attività cellulare e combattono i radicali liberi che causano stress ossidativo nell’organismo), come tè, mirtilli, peperoni e vino rosso, anche in mezza età, può ridurre il rischio di mortalità precoce. È la conclusione a cui è giunto lo studio “Change in habitual intakes of flavonoid-rich foods & mortality in US males & females”, pubblicato dall’autorevole magazine Usa “Bmc Medical Education”, che riabilita il consumo moderato e consapevole di vino, ed a cui riteniamo giusto dare il giusto spazio, proprio come facciamo con quelli di segno opposto. Specie in un momento in cui il vino, così come birra e superalcolici, è finito sotto il fuoco incrociato del Governo irlandese, che ha dato il via libera agli health warning in retroetichetta e, ormai da tempo, dell’Oms e dei movimenti salutistici che stanno prendendo sempre più piede anche nelle istituzioni europee. Lo studio mostra un rischio di mortalità inferiore del 9% tra chi consumava peperoni, del 5% tra chi consumava mirtilli e del 4% tra chi consumava vino rosso, nella misura di 3,5 porzioni a settimana, e del 3% tra chi consumava tè ogni giorno (in approfondimento). |
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Il vino biologico, a livello produttivo, è un fenomeno tutto europeo, e l’Italia, con 126.000 ettari vitati, detiene il primato per incidenza di superficie biologica sul totale (21%). Nel giro di un decennio le superfici bio in Italia sono cresciute del 141%, contro il +148% degli spagnoli e il +218% della Francia. Sui mercati internazionali, secondo le stime Nomisma, ammonta a 626 milioni di euro il valore dell’export di vino biologico italiano nel 2022 (+18% sul 2021), con un peso sul totale export pari all’8%. |
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Metti un’Amatriciana tra un meeting ed una call: i viaggi d’affari sono sempre più legati al piacere, e l’enogastronomia made in Italy sembrerebbe uno degli attrattori più potenti, almeno a giudicare dalle classifiche mondiali Icca (International Congress and Convention Association), secondo cui il nostro Paese si piazza alla posizione n. 3 nel mondo e alla n. 2 in Europa, con oltre 520 meeting, dopo la Spagna (528) e gli Usa (690), saldi al primo posto. Nel 2022 l’85% dei meeting si sono svolti in presenza, 9.000 su un totale di oltre 10.500. Roma e Milano sono in posizione n. 14 e n. 18 nel ranking mondiale (rispettivamente con 79 e 66 meeting), mentre nel ranking europeo salgono entrambe di una posizione. Emerge dall’indagine Enit (su dati ForwardKeys), Wttc (previsioni Euromonitor), Bankitalia, Deloitte e dati WTTC nell’Imex 2023. |
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La Maremma del Morellino di Scansano, un territorio incontaminato, avamposto di un mondo agricolo che non vuole tramontare. Tra Scansano, Montemerano e Pereta passa la storia d’Italia, spunto per raccontare un vino che parla il linguaggio del Sangiovese, che sulla costa Maremmana assume un’identità unica. A WineNews, Joe Bastianich, Bernardo Guicciardini Calamai e Alessio Durazzi (presidente e direttore del Consorzio del Morellino di Scansano) e Jacopo Biondi Santi. |
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