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N. 2.569 - ore 17:00 - Giovedì 10 Gennaio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Gli Usa, ad oggi, sono ancora il primo consumatore di vino, in attesa, come sostengono in molti, del sorpasso della Cina. E a mettere in fila gli Stati americani che consumano più vino, è il “Surveillance Report” del National Institutes of Health, come riporta il celebre portale Vinepair. Da cui emerge che, con un consumo di 148.347 galloni, pari a 5.442 ettolitri (ogni gallone corrisponde a 3,7 litri, ndr), al top assoluto c’è la California, che è anche lo Stato che produce circa il 90% del vino Usa. A seguire, a distanza, con 71.538 galloni, c’è la Florida, davanti allo stato di New York con 67.598, al Texas con 59.177, e all’Illinois con 35.041. |
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Due dei territori più importanti e ricchi del Belpaese, Langhe e Valpolicella, sono pronti a dare il via al “grand tour” delle Anteprime del vino italiano, in una prima mini-maratona che, dal 23 gennaio al 4 febbraio, porterà tra i vigneti piemontesi e quelli veronesi professionisti ed appassionati. Si parte il 23 gennaio, con “Nebbiolo Prima”, ad Alba, firmato da Albeisa, con le degustazioni, fino al 27 gennaio, delle nuove annate in commercio di Barolo, Barbaresco e Roero, e poi toccherà a Grandi Langhe Doc e Docg, il 28 e 29 gennaio, ancora ad Alba, firmata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e dal Consorzio del Roero. Al centro le migliori annate di Barolo, Barbaresco, Dogliani, Roero e Diano e non solo. Più di 1.500 vini Docg e Doc proposti da oltre 250 cantine, in un viaggio in un territorio articolato, che da anni ha intrapreso un percorso di zonazione pressochè unico, ancora, in Italia, con grande attenzione sulle Menzioni Geografiche Aggiuntive di Barbaresco, Barolo e Diano d’Alba. E non mancheranno seminari ad hoc, curati da Edoardo Monticelli ed Edmondo Bonelli, dedicati, tra l’altro, al vitigno principe del territorio, il Nebbiolo, ma anche alla “rossa regina” del Piemonte, la Barbera, e ancora ai mille volti del Dolcetto, ai “vitigni storici riscoperti tra mito e nuove opportunità di business”, e anche all’Arneis. Poche ore di pausa e poi, dal 1 febbraio, ci si sposta a Verona, dove il Consorzio dei Vini della Valpolicella manda in scena prima la “Valpolicella Annual Conference” n. 2, e poi, dal 2 al 4 febbraio, con l’annata 2015 del grande rosso veronese sotto i riflettori, sarà “Anteprima Amarone”, dove, il 2 febbraio, si parlerà anche di “Brand, Valore, Export e Turismo: il poker per l’Italia nel calice”, con il Ministro delle Politiche Agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio ed il presidente del Consorzio Andrea Sartori, ma anche di “Red passion e sorsi di cultura”, talk con il celebre scrittore e storico Giordano Bruno Guerri, e la giornalista e scrittrice di numerosi libri, soprattutto dedicati al cinema. E poi, è vietato fermarsi: si parte subito per la Toscana, alla volta della “Tuscany Wine Week”, al via a Firenze con Buy Wine (Fortezza da Basso, 8-9 febbraio), e poi nei territori, tra Chianti, Chianti Classico, San Gimignano, Montepulciano e Montalcino. |
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Non è un Paese per infrastrutture. La ricerca “Il sistema infrastrutturale al servizio dell'agricoltura italiana”, condotta da Nomisma per Agrinsieme e presentata oggi a Roma a“Grow!”, mostra che il nostro sistema infrastrutturale deve correre per arrivare ai vertici. L’Italia in questa speciale classifica si distanzia dai “top”, bloccata all’undicesimo posto tra i Paesi Ue. Il divario ha delle conseguenze sulla movimentazione interna delle merci e, in particolar modo, di beni agroalimentari tra le aree specializzate nella produzione rispetto al bacino di trasformazione e consumo, oltre al raggiungimento di mercati più lontani e promettenti. Ma il deficit, con i “consumi interni al palo”, è anche digitale: solo un’impresa su dieci realizza almeno l’1% del proprio fatturato mediante vendite online contro l’1,7% di media nell’Unione Europea. |
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Il recupero di vitigni antichi e vecchi vigneti, non solo in Italia o in Francia, ma anche nel cosidetto “Nuovo Mondo” produttivo, anche per cercare risposte al cambiamento climatico; l’attenzione, anche in relazione al riscaldamento del pianeta, ai vigneti più “alti”, sia in termini di altitudine che di latitudine, con le prime cantine che spuntano anche nel freddo Quebech, in Canada; lo sdoganamento della contaminazione tra vino e cannabis, con prodotti aromatizzati sempre più in voga; la competizione che si fa forte in tutti i canali possibili ed immaginabili, con il peso, per esempio, dell’offerta del vino in volo da parte delle compagnie aeree, destinato a crescere, con un’offerta che si evolve per varietà e servizi; il boom del vino vegano, in perfetta continuità con la crescita dei consumi in tutti gli altri settori alimentari “veg”, a livello mondiale; la crescita della tecnologia, protagonista soprattutto a livello commerciale, con esperienze di acquisto online sempre più interattivo, specie in Usa, dove gli acquisti online non sono ancora esplosi definitivamente; sono alcuni dei trend che caratterizzeranno il 2019 del mercato enoico globale secondo “Bloomberg”, una delle testate di economia di riferimento nel mondo. |
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Dal vertice di Vinexpo Bordeaux alla poltrona di Ceo di Domaine Albert Bichot, una delle realtà più importanti e storiche di Borgogna: è la parabola di Guillaume Deglise, che, dal 21 gennaio, sarà al vertice del gruppo della famiglia Bichot, fondato nel 1831. E che possiede 6 Domaine e oltre 105 ettari di vigneti nei cru più prestigiosi di Borgogna, da Corton-Charlemagne a Montrachet, da Clos de la Roche a Echezeaux, da Richebourg a Romanée Saint Vivant, per citarne alcuni. |
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In un’Italia spesso sotto accusa per la capacità di spendere gli importantissimi fondi europei, ci sono modelli d’eccellenza, almeno guardando all’agricoltura. Secondo i dati Agea, aggiornati a dicembre 2018, sullo stato di avanzamento del Psr, il Veneto è la miglior Regione per capacità di spesa, con una percentuale di risorse investite del 43,55% sulla programmazione 2014-2020, su una media nazionale del 29,6%, e seconda solo alla Provincia autonoma di Bolzano (che ha un terzo delle risorse venete) e ha già liquidato il 52,9%. Tra le altre Regioni, nella media c’è la Valle d’Aosta (29,6%), al di sopra della media anche Emilia Romagna (30,7%), Piemonte (31,2%), la Provincia autonoma di Trento (36,2%), Umbria (30,2%), Molise (35,4%), Sardegna (36,1%) e Calabria (35,3%). |
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A curarlo, di concerto con la Soprintendenza che tutela uno dei siti archeologici più importanti del mondo, la cantina Mastroberardino, una delle realtà leader della Campania. Tra mecenatismo, investimento sulla storia del territorio, ricerca enologica e mercato, un progetto consolidato tra viticoltura, enologia ed archeologia, raccontato dai sui protagonisti. |
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