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N. 4.003 - ore 17:00 - Venerdì 12 Luglio 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | L’impatto di Taylor Swift sull’economia planetaria è talmente potente da aver fatto coniare agli analisti il termine “swifteconomics”: la cantante - attesissima in Italia con il suo “The Eras Tour”, il 13 e 14 luglio a San Siro a Milan - influirebbe anche sulle vendite del vino negli Stati Uniti, secondo un’analisi di “Forbes”. I suoi bianchi preferiti, Sauvignon Blanc e Pinot Grigio, sono stati gli unici due vitigni a mostrare una crescita nelle ultime 52 settimane. La star non fa mistero di apprezzare il vino e lo usa spesso come metafora nei suoi testi. Secondo un’analisi di “Bottle Raiders” viene menzionato ben 19 volte nelle sue canzoni. | |
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| | La vera ripresa del mercato delle bevande alcoliche, con ogni probabilità, si vedrà dal 2025, dopo un 2023 complicatissimo, e un 2024 ancora connotato da grande incertezza. A trainarla saranno i grandi mercati di India e Cina, e gli Stati Uniti, anche se imprese e brand avranno a che fare con un panorama macroeconomico e normativo sempre più complicato. La crescita, in ogni caso, se si concretizzerà, non sarà da “boom”, ma molto lenta, con una previsione di un +1% all’anno fino al 2028, tanto in volume che in valore. Ma se il discorso vale per tutte le bevande alcoliche, il vino, nel medio-breve termine, potrebbe vivere qualche difficoltà in più rispetto a birra e spirits. Trend fotografato dagli ultimi rapporti dell’Iwsr-International Wine & Spirits Research e della Worlds Spirits Alliance, che riunisce i produttori di alcolici più importanti del mondo (su dati Iwsr e Oxford Economics). Secondo quest’ultima, in particolare, già nel 2022 gli spirits, a livello globale, hanno pesato per il 9,9% del mercato, in volume (per 2,67 miliardi di casse), di un soffio dietro al vino, con il 10,4% (2,8 miliardi di casse), con la birra a dominare, con il 75,2% dei volumi. Mentre in valore, sono gli spirits a dominare, con il 42% del mercato (468 miliardi di dollari il valore nel retail mondiale), davanti alla birra, con il 40% (446 miliardi di dollari), e al vino, con il 18% (206 miliardi di euro). Un quadro che deriva, peraltro, da una sostanziale stabilità del mercato del vino in valore, che ha fatto +2% tra il 2019 ed il 2022, mentre le altre bevande hanno corso molto di più, con la birra a +13%, e gli spirits a +16%. E se il trend sarà confermato, il sorpasso, anche in volume, degli spirits sul vino, sembra dietro l’angolo. Guardando al vino, in particolare, per l’Iwsr anche la premiumizzazione ha subito una battuta d’arresto, con la fascia premium a -3%, anche se le fasce di prezzo più alte se la sono cavata meglio (stabile la fascia super-premium, -2% per quella ancora superiore). Ma in ogni caso, come detto, se nel complesso il mercato degli alcolici tornerà a crescere, seppur di poco, secondo le previsioni, per il vino le cose sono meno rosee: la previsione è di un ulteriore calo del -1% all’anno in quantità, da qui al 2028, a valori stabili. | |
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| | 500 milioni di euro per le filiere in difficoltà, moratoria sul pagamento della quota capitale di mutui e finanziamenti per le imprese che nel 2023 hanno registrato perdite di almeno il 20% sul 2022, altre risorse, intorno ai 45 milioni, per ristorare le aziende vinicole più colpite da peronospora e altre avversità climatiche, l’unione dello schedario vinicolo e dei registri di cantina attraverso il digitale, ulteriori azioni per il contrasto al caporalato, ma non solo: sono alcune delle misure contenute nel Dl Agricoltura, che dopo l’ok del Senato, ha ricevuto, nella serata di ieri, anche il via libera dalla Camera, diventando legge. Un testo che nel complesso accontenta la maggioranza delle rappresentanze del mondo agricolo, da Confagricoltura a Coldiretti, da Cia-Agricoltori a Fedagripesca-Confcooperative, ma non esente da critiche (in approfondimento). | |
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| | | La “resistenza” del vino, con focus su tendenze proibizioniste, politiche per contrastare il cambiamento climatico e strategie commerciali da adottare in un contesto economico e geopolitico sempre più complesso: ecco il tema di “VinoVip Cortina”, evento biennale della storica rivista “Civiltà del Bere”, fondata da Pino Khail e diretta da Alessandro Torcoli, dedicato all’eccellenza enoica italiana, all’edizione n. 14, tra degustazioni, talk show e approfondimenti. Ad aprire i lavori sarà il convegno di scena il 14 luglio all’Alexander Girardi Hall intitolato, provocatoriamente, “Resistenza!”, con l’intervento di Luigi Moio, presidente Oiv-Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, su quella che è una battaglia culturale e una battaglia di civiltà, seguito dal Master of Wine Andrea Lonardi, che parlerà dell’enologia applicata al mercato e di come sintonizzare il brand con il tempo presente e futuro, poi Giovanni Bigot, agronomo consulente e ideatore dell’indice Bigot, approfondirà il tema della resistenza in vigneto e della forza della (bio)diversità, e il professor Eugenio Pomarici dell’Università di Padova che parlerà di resilienza dei distretti viticoli. Nei calici, i grandi Cabernet italiani e non solo, e i vini di tante cantine di primo piano del Belpaese, nel “Wine tasting delle Aquile”, ad oltre 2.000 metri al Rifugio Faloria. | |
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| | | Archiviati i viaggi culturali o alla ricerca di nuovi amori, gli italiani aprono una nuova era dove la vacanza ha obiettivi meno gloriosi, ma rispondenti alla necessità di ricaricare le energie per l’autunno. E se con la disfatta degli Azzurri ad Euro 2024 in Germania, anche il calcio li ha delusi, nel 2024, non resta che viaggiare per rilassarsi e mangiare. Secondo l’Osservatorio Nestlé, il primo desiderata per le vacanze è il relax (57%), seguito dal divertimento (24%) e dal desiderio di nuove esperienze gastronomiche (13%). | |
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| | Duecentottanta km in bici lungo la Strada del Sale che collega 10 Presìdi, partendo dall’Emilia-Romagna per arrivare in Umbria. È l’iniziativa di Slow Food che vede Walter Nilo Ciucci, aka “Chiocciola in bicicletta”, da oggi al 16 luglio, in viaggio da Cervia, con le sue saline dalle origini antichissime, che riaprono dopo la grave alluvione 2023, ad Orvieto, la “città della rupe” sul tufo dove, a partire dal Quattrocento, veniva consegnato il sale della salina Camillone destinato ai papi. Un percorso che attraversa l’antica Via Romea Germanica, e una tradizione riscoperta e riproposta dal 2003: da allora, ogni anno, le due città e le rispettive comunità si “incontrano” su questo cammino, ad Orvieto, a 100 chilometri dalla Capitale, all’insegna del convivio e della condivisione dei valori Slow Food. | |
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| | | Le riflessioni di Andreas Kofler, presidente Consorzio Vini Alto Adige, e dei giovani produttori ed enologi di cantine come Elena Walch, Tenuta J. Hofstatter, Cantina di Bolzano, Cantina Kaltern, Brunnenhof, San Michele Appiano, Cantina Tramin, Cantina San Paolo, Castelfeder Stroblhof, Tenuta Ritterhof, Cantina Valle Isarco, Pfannenstielhof, Kandlerhof, Griesbauerhof, Fliederhof, Erbhof Unterganzner e Muri Gries. | |
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