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N. 4.149 - ore 17:00 - Martedì 11 Febbraio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | “Il vino è un patrimonio vivente, un elemento chiave della nostra identità. Svolge un ruolo centrale nello splendore economico e culturale della Francia. È nostro dovere preservare e valorizzare questo patrimonio eccezionale”. Lo ha detto il Ministro dell’Agricoltura francese, Annie Genevard, ieri, a Wine Paris a Parigi, incontrando il mondo del vino francese, ma anche italiano - con i Consorzi di territori top e tantissime delle aziende più importanti, anche grazie ad Ita - Italia Trade Agency, guidata da Matteo Zoppas - e dei diversi Paesi presenti nel primo grande appuntamento fieristico del 2025 (in approfondimento). | |
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| | Se sul fronte delle vendite a valore lo Champagne guida il mercato con una quota del 9,5%, a seguirlo a ruota sono Franciacorta (8,8%) e Amarone (7,8%). Il Prosecco, pur registrando il maggior volume di vendite, si posiziona quarto (7,6%), evidenziando il suo ruolo di best-seller, ma con un prezzo medio inferiore. Anche denominazioni come Brunello e Barolo, pur con volumi più contenuti, si posizionano in alto nella classifica a valore, grazie al loro posizionamento premium. Tra le denominazioni più richieste nel retail, il Prosecco, come detto, domina le vendite in quantità (17,3% del totale delle bottiglie vendute), seguito da Valpolicella Ripasso (6,1%), Lugana (5,4%) e Primitivo (5,4%). Ma, nel complesso e nonostante il trend che vede la tipologia in calo nei consumi, sono i rossi a guidare le vendite, con il 46% del valore, seguiti da bollicine (32%) e bianchi (16%), e anche in quantità i rossi detengono il 42%, mentre bollicine e bianchi rappresentano rispettivamente il 30% e il 22%. Parola dell’Osservatorio Signorvino che, analizzando i vini più venduti nel 2024, fotografa le abitudini di consumo degli appassionati nei 39 punti vendita in Italia e 2 all’estero (Praga e Parigi), e sull’e-commerce. E che, nel complesso, chiude il 2024 con un significativo incremento di vendite per un fatturato di 85,7 milioni di euro, in crescita del 17,5% sul 2023, grazie a 2.237.000 di bottiglie vendute tra i canali retail (71%), ristorazione (18%) e mescita (11%). Con il vino da asporto che incide mediamente per il 30% sul totale vendite e con il vino al calice in forte crescita. La vendita al dettaglio si conferma protagonista con un fatturato di 25 milioni di euro (+18,2%, con lo scontrino medio salito a 48,27 euro), la ristorazione ha raggiunto 59 milioni di euro (+16,6%), e l’e-commerce si distingue come uno dei principali driver di crescita con un incremento di vendite del +25% e un fatturato di 1,772 milioni di euro. Numeri, grazie anche ai quali, la Grande Cantina Italiana, guidata dall’ad Federico Veronesi con il general manager Luca Pizzighella, annuncia ulteriori investimenti nel mondo del vino, prevedendo l’apertura di 10 nuove sedi nel 2025, tra cui Bergamo e Torino, in programma entro fine di marzo. E nonostante gli effetti del nuovo Codice della Strada che, da inizio anno, si fanno sentire con una riduzione delle vendite. | |
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| | Famoso per il suo iconico nastro rosso e per il motto “solo il meglio”, lo Champagne della Maison Mumm, la cui data di fondazione risale al 1827 ed è tra i miti enoici francesi, potrebbe scrivere una nuova pagina della sua importante storia. Secondo quanto riportato dalla Reuters, Pernod Ricard, “colosso” degli spirits che include il brand nel proprio portfolio dal 2005, sta “esplorando” la vendita del marchio di Champagne G.H. Mumm, e vorrebbe concentrarsi sulle etichette premium che già possiede. La società francese, si legge, starebbe lavorando con una banca d’investimento per la possibile cessione che, se dovesse diventare realtà, difficilmente si concretizzerebbe per meno di tre volte le sue vendite annuali, ovvero 207 milioni di dollari. Pertanto si parlerebbe, ipotizzando una cifra dell’ipotetico passaggio di mano, di circa 600 milioni di euro. | |
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| | | C’è il Sassicaia 2021 della Tenuta San Guido, fuoriclasse dell’enologia made in Italy, in cima alla classifica dei “Top 100 vini rossi italiani” 2025 stilata da Gentleman, il mensile di MilanoFinanza, che, come ogni anno, somma le valutazioni delle cinque guide più importanti (Vini d’Italia del Gambero Rosso, I vini di Veronelli, Guida essenziale ai vini d’Italia di Daniele Cernilli, Vitae dell’Associazione Italiana Sommelier e Bibenda della Fondazione Italiana Sommelier). A seguire sul podio troviamo il Solaia 2021 di Marchesi Antinori, altra etichetta-mito, e al terzo posto la “doppietta” dei Barbaresco firmati da “le roi” Angelo Gaja, il Sorì Tildin 2021 e il Sorì San Lorenzo 2021. Al quarto posto c’è il Masseto 2021 (Gruppo Frescobaldi), seguito, al n. 5, dal Brunello di Montalcino 2019 Poggio di Sotto, ex aequo con il Montiano 2021 firmato dalla Famiglia Cotarella e l’Es 2022 di Gianfranco Fino. In posizione n. 6 si piazza Dedicato a Walter 2020 Poggio al Tesoro (Marilisa Allegrini), al n. 7 il San Leonardo 2019 Tenuta San Leonardo, al n. 8 l’Ornellaia 2021 Tenuta dell’Ornellaia (Gruppo Frescobaldi) e al n. 9 il Lupicaia 2019 Castello del Terriccio. Infine, al n. 10 della classifica troviamo tre etichette: Kurni 2022 Oasi degli Angeli, Montefalco Sagrantino 25 anni 2020 Arnaldo Caprai, e Tenuta di Trinoro 2021 Tenuta di Trinoro. | |
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| | | Secondo i dati più recenti di Iwsr (International Wine & Spirits Research), le vendite di bevande alcoliche via e-commerce supereranno i 36 miliardi di dollari entro il 2028, +20% in valore nei prossimi 5 anni. I risultati dello studio, che analizza il canale degli alcolici online in 18 mercati chiave, sottolineano il ruolo in evoluzione delle piattaforme digitali nel plasmare i comportamenti dei consumatori, non solo come canali di acquisto, ma anche come spazi influenti per la scoperta e l’engagement con i marchi (in approfondimento). | |
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| | Continua a far discutere la revisione del Beca (Beating Cancer Plan). Nello Staff Working Document che la Commissione Ue ha firmato il 4 febbraio si parla di strategie per ridurre tanti fattori di rischio, tra cui “il consumo dannoso di alcol”. Le proposte che riguardano il consumo di alcol con tanto di aumento delle tasse, limitazioni alla comunicazione e alla promozione, hanno acceso un campanello di allarme. Critiche al documento sono arrivate da Unione Italiana Vini (Uiv), Coldiretti e Filiera Italia, Cia - Agricoltori Italiani e Città del Vino, e, all’elenco, si aggiunge anche Confagricoltura. Per il presidente della Fnp Vino di Confagricoltura, Christian Marchesini “i contenuti del recente documento della Commissione Ue per la modifica del piano del 2021, il Beating Cancer Plan, sono addirittura peggiorativi rispetto al Piano di tre anni fa, già bocciato dall’Europarlamento”. | |
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| | | Dalla fiera di Parigi, dove l’Italia è presente in massa, il sentiment sul 2025 appena iniziato, nelle parole dei vertici di Marchesi di Barolo, Pasqua, Frescobaldi, Terra Moretti, Piccini, Feudi di San Gregorio, Mezzacorona e Planeta. Tra cambiamento dei consumi, inflazione, rischio dazi in Usa, salutismo e non solo, ma con la consapevolezza di un settore più un salute di altri, che deve contare sulla forza della sua qualità, e ritrovare l’entusiasmo di raccontare il made in Italy al mondo. | |
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