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N. 3.308 - ore 17:00 - Venerdì 10 dicembre 2021 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Più che un caveau, la sala di un museo, tale è il valore - non solo economico - custodito: 36 annate di Brunello di Montalcino Riserva Biondi-Santi delle 40 prodotte dal 1888, conservate da Hedonism Wines, il tempio del lusso enoico di Londra e tra le più importanti enoteche al mondo. Qui, Biondi-Santi ha inaugurato una collezione che la prestigiosa enoteca londinese mette in vendita come unica verticale, dalla Riserva 1945 alla 2013, a 52.400 sterline (61.357 euro). “Credo sia la prima volta che vediamo tante annate della nostra Riserva, tutte insieme, nello stesso luogo, fuori da “La Storica”, la cantina di Tenuta Greppo”, commenta l’ad Giampiero Bertolini. |
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Da “Grandi Langhe” ad “Anteprima Amarone”,dalla “Settimana delle Anteprime di Toscana” a “Sicilia en primeur”, da “Anteprima del Sagrantino e dei vini di Montefalco” a “Vini ad Arte” in Romagna e a “Campania Stories”, il calendario delle Anteprime “di territorio”, organizzate dai Consorzi delle denominazioni del vino italiano, dopo la rivoluzione del 2020 e del 2021, e qualche scelta strategica (come quella del Consorzio del Brunello di Montalcino, che ha anticipato “Benvenuto Brunello” a novembre 2021, ndr), cerca di tornare alla normalità. Ad aprire le danze, il 31 gennaio e 1 febbraio 2022, sarà “Grandi Langhe 2022”, kermesse firmata dal Consorzio di Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, in partnership con quello del Roero, che, per la prima volta, si sposterà dal territorio patrimonio Unesco a Torino. Dal Piemonte, si fa rotta in Veneto, a Verona, “capitale” della Valpolicella, dove il 4 e 5 febbraio, nel Palazzo della Gran Guardia, sarà di scena “Anteprima Amarone 2017”, con la presentazione, da parte del Consorzio di Tutela dei Vini della Valpolicella, della vendemmia 2017. Un attimo di respiro e sarà la volta delle “Anteprime di Toscana”, di scena dal 12 al 18 febbraio 2022, con le degustazioni delle ultime annate dei vini di Chianti, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano, Nobile di Montepulciano e delle altre denominazioni toscane. I dettagli sono ancora da definire, ma dovrebbe rimanere valida la formula degli anni passati, con alcuni eventi a Firenze, a partire dalla cerimonia inaugurale nella serata di sabato 12 febbraio, nel “Salone dei Cinquecento” in Palazzo Vecchio (dove, da rumors WineNews, dovrebbero essere presenti tutti i territori del vino regionale, compresi i Consorzi del Brunello di Montalcino e quello di Bolgheri, e dove la Regione Toscana, con l’Assessore all’Agricoltura Stefania Saccardi, starebbe lavorando per la presenza di testimonial di altissimo livello mediatico). Dalla Toscana, si scende al Sud, con “Campania Stories” (dal 29 marzo al 1 aprile), mentre per per “Sicilia en primeur” di Assovini location e date sono ancora da definire. Confermato “Vini ad Arte 2022”, l’evento firmato da Consorzio Vini Romagna, di scena il 22-24 maggio, così come “Anteprima Sagrantino”, a Montefalco, con ogni probabilità alla fine di maggio. |
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Dai vigneti nel Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi curati dalla Cooperativa Viticultori Associati di Canicattì, alla vigna della “Villa dei Misteri” della griffe della Campania Mastroberardino nel Parco Archeologico di Pompei, alla rinata Vigna di Pallagrello della Reggia di Caserta curata dall’azienda Tenuta Fontana, sono sempre di più i progetti che legano cultura, storia, antichi vitigni e territorio. Tra questi, nel Parco Archeologico del Colosseo, una delle meraviglie d’Italia, dove già si producono miele ed olio, ha preso forma il “Vigneto del Palatino”, con l’antica varietà Bellone - chiamata da Plinio Il Vecchio “uva pantastica” - nell’area della Vigna Barberini, così denominata dalla famiglia romana che, nel XVII secolo, ne deteneva la proprietà. Il partner tecnico dell’iniziativa è la cantina Cincinnato di Cori, a 50 chilometri dalla Capitale. |
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Mese dopo mese, i numeri e i dati del Liv-ex, analizzati da WineNews, hanno contribuito a dipingere il quadro del mercato secondario dei fine wine, trovando conferma, per tutte le tendenze emerse sin qui, nel report “The fine wine market in 2021”, curato proprio dalla più importante piattaforma di trading dedicata al vino di base a Londra. Il 2021, anno di ripresa, ma non ancora di totale ritorno alla normalità pre Covid, passa così agli annali come l’anno che ha visto cadere ogni record, con il Liv-ex Fine Wine 100 che ha superato il picco toccato a cavallo tra il 2010 e il 2011, prima che esplodesse la bolla cinese, ed il Liv-ex Fine Wine 1000 che ha raggiunto i 18 mesi consecutivi di crescita. Il tutto, in un mercato che si scopre sempre più vasto, con gli investimenti dagli Stati Uniti che hanno trovato nuova linfa dall’abolizione dei dazi sui vini di Francia imposti da Trump. Il risultato è un settore che cresce, in valore, del 20% da inizio anno, una performance inferiore solo a quella del greggio, ma decisamente migliore di quelle di Ftse 100 e Dow Jones. Anche l’Italia mette in archivio un anno da record, con la sua quota di mercato che passa dal 15,1% al 15,3%, ed il Sassicaia 2018 di Tenuta San Guido seconda etichetta più scambiata (continua in approfondimento). |
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Vino antichissimo, capace di affascinare artisti e letterati, tanto da essere l’unico che Dante chiama per nome nella “Divina Commedia”, sempre presente nelle tavole di Papi e signori, nel Cinquecento alla corte del Granduca Cosimo I de’ Medici, la Vernaccia era così tanto “ammirata” che Vasari la raffigurò nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. Ed è qui che, il 13 dicembre, “Firenze accoglie la San Gimignano del Vasari nell’anno di Dante”, in un omaggio al legame storico tra Firenze, San Gimignano e la bianca Docg, unica al femminile, della “rossa” Toscana. |
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Ancora un po’ contingentate tra “super green pass” e prudenza, le feste di fine anno 2021 si avvicinano e saranno decisamente più libere del 2020. Come sempre, saranno protagonisti gli spumanti, vini simbolo delle celebrazioni. A fare le prime stime sui brindisi è l’Osservatorio Economico Vini e Spumanti (Ovse), guidato da Giampietro Comolli. Secondo il quale, per vini e spumanti, gli italiani, a fine 2021, avranno speso tra il 14% ed il 17% in più del 2020, per consumi domestici e regali, mentre il fuori casa crescerà più o meno del 10%. Valori in aumento, dunque, ma non si arriverà ancora ai livelli del 2019. Ancora una volta, verranno privilegiate le produzioni italiane: dal mondo del Prosecco - con Conegliano e Valdobbiadene, Asolo, e Prosecco Doc - al Trentodoc, dal Franciacorta all’Asti, dall’Alta Langa all’Oltrepò. |
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A WineNews il direttore del nuovo comitato, Davide Profeti, al vertice di San Felice (gruppo Allianz), dove nel 1968 è nato il Vigorello. “Vogliamo fare massa critica per promuovere questi grandi vini nel mondo. È un comitato volontario nato in Chianti Classico, ma aperto a nuovi ingressi. Il primo step sarà un evento di lancio e di presentazione che faremo all’estero”. |
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