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N. 4.325 - ore 17:00 - Martedì 14 Ottobre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | In quelle Langhe che sono uno dei grandi territori del vino mondiale, dove il Nebbiolo, e di conseguenza il Barolo e Barbaresco, sono i pilastri, si respira grande ottimismo a vendemmia 2025 ormai ultimata. Con “grande equilibrio tra le varie componenti delle uve”, “maturazione omogenea e perfetta in tempi perfetti” e “una grandissima annata”, che sono i concetti più ricorrenti nel racconto dei produttori Deditus, associazione che mette insieme grandi nomi del territorio come Azelia, Cordero di Montezemolo, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto (Antinori), Luciano Sandrone e Vietti. | |
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| | Dal delicato equilibrio geopolitico mondiale, tra la minaccia dei dazi e l’impatto dei conflitti, al rischio dei cibi ultra formulati per la salute, dalla sfida della sostenibilità, della biodiversità e della tutela del made in Italy, fino alla Politica Agricola Comune (Pac): sono questi alcuni dei temi di cui si parla al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione n. 23, organizzato da Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House - Ambrosetti, oggi e domani a Roma, al Casino dell’Aurora Pallavicini, a Palazzo Rospigliosi, con rappresentanti del settore, accademici, politica ed istituzioni. Il cibo, sottolinea un’analisi Coldiretti, è diventato la prima ricchezza del Paese, con una filiera agroalimentare allargata che vale 707 miliardi di euro, dai campi all’industria, dalla ristorazione alla grande distribuzione, con un valore pari a quello di oltre 20 manovre finanziarie. Il made in Italy a tavola, ha ricordato Coldiretti, dà lavoro a 4 milioni di occupati ed è sostenuto dall’impegno quotidiano di 700.000 imprese agricole e da un’agricoltura da record. D’altronde l’Italia vanta il primato nella Ue per valore aggiunto, con oltre 42 miliardi di euro nel 2024, ed è al primo posto in Europa anche per valore generato per ettaro, quasi 3.000 euro, il doppio della Francia e due terzi in più della Germania. Una leadership che abbraccia anche la qualità, con 328 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute, 529 vini Dop/Igp, 5.547 Prodotti alimentari tradizionali. Tutto questo senza dimenticare il primato continentale per il biologico, con 84.000 aziende agricole attive sul territorio nazionale. Eppure non mancano le sfide e le complicazioni da risolvere, anche in ambito europeo. In approfondimento le riflessioni dei protagonisti, da Ettore Prandini a Vincenzo Gesmundo (rispettivamente presidente e segretario generale della Coldiretti), dai Ministri Guido Crosetto e Orazio Schillaci a Maurizio Martina (Fao); da leader politici come Matteo Renzi (Italia Viva) e Carlo Calenda (Azione), ad altre voci autorevoli come quelle di Giulio Tremonti (presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati), Giorgio Starace, Teo Luzi (presidente di Italtel), Luciano Violante (Futuri Probabili), Antonio Gasbarrini (Università Cattolica del Sacro Cuore). | |
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| | Ogni litro di vino prodotto racconta una storia di territorio, tradizione e passione. Se è vero che le vigne disegnano paesaggi da cartolina e alimentano economie locali attraverso l’enoturismo e l’artigianato, è altrettanto curioso chiedersi quanto vino produca, in media, ogni cittadino di un Paese. Una domanda che trova risposta nei dati del report “Per capita wine production in selected countries, Avg 2018-2022” dell’American Association of Wine Economists (Aawe), che si basa sui numeri del database globale dei mercati vinicoli di Anderson e Pinilla del 2023, secondo cui la Spagna si aggiudica il primato mondiale, con 80,9 litri pro capite nel periodo esaminato, seguita a stretto giro da Italia (79,7 litri) e Francia (65,5 litri). Dato curioso che non misura solo le quantità, ma riflette l’identità profonda dei Paesi in cui il vino è cultura, lavoro e orgoglio. | |
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| | | Con l’apertura del mercato del tartufo bianco d’Alba, in appena una settimana, le quotazioni del prodotto più prezioso della terra sono praticamente raddoppiate: dai 2.500-3.000 euro/kg indicati, a WineNews, da Agostino Mario Aprile, presidente Unione Regionale Trifulau del Piemonte, alla vigilia, ai 4.000 euro/kg del “Borsino del Tartufo” (aggiornato all’11 ottobre), ma con punte di 4.500-5.000 euro/kg nel prezzo finale al consumatore. È la fotografia della nuova stagione del tartufo, ottima in qualità e migliore in quantità delle annate precedenti, che si è aperta con la storica “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” n. 95 nelle Langhe (fino all’8 dicembre). Una stagione che sarà lunghissima, perché la cerca, partita il 1 ottobre con un brindisi con l’Alta Langa Docg, “Official Sparkling Wine” della Fiera di Alba, proseguirà fino al 31 gennaio, prospettandosi di ottima qualità nei territori più vocati d’Italia, dalle Crete Senesi, aspettando la “Mostra Mercato del Tartufo Bianco” n. 39 a San Giovanni d’Asso, ad Acqualagna, con la “Fiera del Tartufo Bianco” n. 60, entrambe in novembre, quando, come spiega Francesco Urbani, della storica Urbani Tartufi, le quotazioni del tartufo prevedibilmente scenderanno, anche del 30%, proprio per la quantità più abbondante. E per la gioia dei gourmet di tutto il mondo. | |
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| | | Oltre 700 termini per esprimere la percezione, 70 opere consultate per inserire le definizioni di altri autori, le molecole che generano gli stimoli e le vie di formazione, approfondimenti sulla classificazione degli odori, classificazione dei descrittori e molto altro: dopo 20 anni in cui è stato creato e utilizzato solo per uso interno, adesso il Centro Studi Assaggiatori rende disponibile a tutti “Sensorium”, il primo dizionario di analisi sensoriale. Una parte è libera, per la consultazione intera è richiesto un contributo annuale di sostegno. | |
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| | La ricetta unica ed originale più buona è quella di Barbara Tosato, tecnico sanitario di radio-terapia medica, a Mestre, mentre la più creativa ha il sapore di una crema al caramello salato e della composta di albicocche nell’interpretazione di Daniela De Biasio, operaia in un agriturismo a Farra di Soligo: ecco le vincitrici della “Tiramisù World Cup” 2025, dedicata alle migliori interpretazioni del dolce italiano più famoso, di scena, nei giorni scorsi, a Treviso, con concorrenti provenienti da tutto il mondo.“Il tiramisù è divenuto motivo di “pellegrinaggio” a Treviso per quelle tante persone che arrivano in città, non solo dall’Italia, ma anche da tutto il mondo”, ha ricordato l’ideatore della sfida più golosa dell’anno, Francesco Redi, dove sono state servite qualcosa come 15.000 porzioni di tiramisù. | |
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| | | A WineNews, Alessandro Rossi, National Category Manager Partesa. Per il vino italiano nell’Horeca “settembre si è rivelato positivo e credo che, nell’ultima fase dell’anno, vedremo una lenta ma forte ripresa”. E poi, racconta, “il vino non ha avuto un ruolo nella mia vita forse fino ai 25 anni perché, come tutte le generazioni, ci sono arrivato per gradi: non facciamo troppa pressione sui giovani per ciò che consumano”. E se il 2026 del vino tricolore “sarà meglio del 2025, senza aspettarsi crescite così importanti, il 2027 sarà l’anno della ripresa e di questo sono certo”. | |
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