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WineNews
N. 3.027 - ore 17:00 - Martedì 10 Novembre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
La “Top 100” di “The Wine Advocate”
Una classifica fatta non tanto con i punteggi, ma enfatizzando le storie dietro ai vini, che affascinano sempre più i consumatori: è la filosofia della “Robert Parker Wine Advocate Top 100 Wine Discoveries 2020”, la nuova “chart” che, da quest’anno, sarà pubblicata da una delle pubblicazioni più autorevoli del mondo del vino, la cui firma dall’Italia è Monica Larner. Una nuova classifica (il 15 novembre per gli abbonati ed il 17 novembre per tutti) firmata dalla rivista (al 100% del gruppo Michelin, ndr), realizzata dando priorità a vini che raccontano valori, capaci di essere longevi, prodotti in maniera sostenibile, e, a loro modo, innovativi …
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Primo Piano
Il mondo del vino guarda alla svolta Usa: ritorno alla normalità?
L’America volta pagina. Dopo quattro anni di amministrazione repubblicana, le elezioni Presidenziali più partecipate di sempre porteranno alla Casa Bianca il democratico Joe Biden, accolto da un grosso sospiro di sollievo, sentimento comune a molti protagonisti del giornalismo enoico a stelle e strisce, ma anche a tanti osservatori europei. Ma cosa cambierà per il vino italiano? Difficile dirlo, mancano ancora due mesi e mezzo all’insediamento, ma è lecito aspettarsi quantomeno il ritorno a rapporti più distesi tra Washington e Bruxelles. Che potrebbero portare, ad esempio, ad una soluzione condivisa sul fronte, sanguinoso, dei dazi, che - dopo il via libera del Wto che autorizza l’Unione Europea ad applicare dazi per 4 miliardi di dollari - ha portato le tariffe al 25% su ketchup, formaggio Cheddar, noccioline, cotone e patate americane, insieme a videogiochi e trattori. Salvo il vino americano, che, attraverso il Wine Institute, manda un messaggio di unità con il Ceev - Comité Européen des Entrepris Vins (di cui fanno parte anche le italiane Unione Italiana Vini e Federvini) alle Amministrazioni di Bruxelles e Washington. I vignaioli delle due sponde dell’Atlantico, in sostanza, chiedono di tenere il vino fuori dalla disputa Airbus-Boeing, e quindi una immediata sospensione delle tariffe aggiuntive imposte dall’ottobre 2019 ai vini di Francia, Germania e Spagna. Ecco, a voler essere cinici, se l’Italia, nei primi 8 mesi 2020, ha spedito in Usa 1,16 miliardi di euro di vino, il 2,3% in più dello stesso periodo del 2019, è anche in virtù delle difficoltà della Francia. In una logica di ampio respiro, però, un’America non solo forte, ma anche capace di tornare al centro dello scacchiere mondiale, è fondamentale anche per l’Europa. Che, viceversa, rischia di restare isolata e tagliata fuori dall’asse Russia-Cina che, restringendo il campo ancora al vino, non sono ancora mercati di riferimento per l’export enoico. Intanto, alla Casa Bianca la first lady Jill Biden, di origini siciliane, tornerà a coltivare l’orto reso celebre da Michelle Obama, ed in menu la pasta al pomodoro, il piatto preferito da Joe Biden, non mancherà mai. Un bel messaggio, di vicinanza culturale e non solo, all’Europa, alla Dieta Mediterranea e all’Italia.
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SMS
Ocm vino, accesso più semplice
Supportare la filiera vitivinicola agevolando sempre più l’accesso agli investimenti e alla promozione del vino nei Paesi terzi con regole semplici, flessibili e vicine alle esigenze dei produttori, in evidente sofferenza. Va in questo senso, assecondando le richieste di buona parte della filiera e del mondo dei Consorzi, l’approvazione in Conferenza Stato-Regioni di due decreti relativi rispettivamente alla misura Promozione e alla misura investimenti previsti dall’Ocm Vino. Il primo provvedimento consente di abbassare da 250.000 a 120.000 euro il contributo minimo ammissibile per Paese, previsto per i progetti di promozione per il 2020/2021, mentre il secondo decreto proroga il termine per la presentazione delle domande di aiuto per gli investimenti per la campagna 2020/2021. A comunicarlo, nei giorni scorsi, il Ministero delle Politiche Agricole.
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Focus
L’enoturismo durante (e oltre) la pandemia
Visite guidate e degustazioni in cantina rimangono le più offerte, ma scendono rispettivamente del 24% e del 22% rispetto al periodo pre-pandemico, per la diminuzione del numero di dipendenti dedicati ai servizi turistici - che passa da 3,4 a 2,8 - conseguente alla crisi economica che ha colpito le aziende e alla difficoltà di mantenere inalterata l’offerta. La pandemia ha però portato alla crescita di altre experience da svolgersi all’aria aperta, in primis picnic (+9%) e degustazioni nei vigneti (+6%), oltre che un aumento della vendita di vini attraverso lo shop aziendale (+4%). Ora, i nuovi lockdown e le restrizioni ai viaggi, ma anche il confronto con quanto stanno facendo gli altri Paesi del mondo (solo un terzo delle cantine italiane vende degustazioni virtuali, talk online e virtual tour), impongono una riflessione per uscire da una crisi in cui ben il 31% delle aziende ha dichiarato cali nella vendita di servizi turistici superiori al 70% sullo stesso periodo dell’anno precedente, e per far fronte alla quale il 66% si è affidato alla vendita online, il 57% alla consegna a domicilio, il 31% a voucher per future visite e i 22% alle degustazioni virtuali. Emerge dalla digital conference “L’Enoturismo nel mondo ai tempi del Covid-19” by Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, con l’agenzia Doc-Com.
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Cronaca
Barolo, “Città italiana del Vino 2021”
Con uno sguardo al domani e alla ripresa economica ed enoturistica, nell’Italia colpita dal Covid, c’è una “Capitale della Cultura Enologica” per il 2021: Barolo, simbolo di un territorio, le Langhe, dove si sono scritte pagine di storia del vino italiano (e dell’Italia stessa), oggi Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, eletta in segno di speranza “Città italiana del Vino 2021”, dalle Città del Vino, con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, grazie al progetto sviluppato dal Comune di Barolo in collaborazione con la Barolo & Castle Foundation.
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Wine & Food
Consumi e nuove tecnologie, la cucina domestica al tempo del Covid si fa hi-tech
Guanciale (giusto) o pancetta? Pecorino romano (giusto) o parmigiano? Dubbi di tanti italiani sull’Amatriciana, uno dei sughi italiani più tradizionali e amati del Belpaese. A dirimerli, a suo modo, è stata anche Alexa, l’assistente domestico vocale di Amazon, a cui gli italiani, in questo ultimo anno, hanno richiesto la ricerca di ben 5 milioni di ricette, con l’Amatriciana che è la più gettonata, davanti ad altri must come gli spaghetti alla carbonara, a pizza margherita ed il tiramisù. Segno di tempi che cambiano: con Alexa, per esempio, gli italiani hanno anche aggiunto 3 milioni di prodotti alle liste della spesa. Le ricette più richieste in Italia sono state gli spaghetti alla carbonara, la pizza margherita e il tiramisù.
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WineNews.tv
“Ristorazione in crisi profonda, settore fragile”: così Enzo Vizzari, curatore Guide de L’Espresso
“Comprensibili gli umori e le difficoltà dei ristoratori. A parte poche realtà strutturate come imprese, per molti il flusso di cassa è vitale, e il rischio che molte serrande restino abbassate anche dopo la pandemia è concreto. Ma sono tante le categorie in crisi. È chiaro che i ristori non bastano, ma è difficile pensare a soluzioni diverse. La nostra guida ai Ristoranti a Vini d’Italia? L’ipotesi è di uscire tra fine marzo e aprile. Rispetto le scelte di tutti (la Guida Michelin sarà presentata il 25 novembre, ndr), ma uscire adesso non avrebbe avuto senso”.
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