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WineNews
N. 4.111 - ore 17:00 - Venerdì 13 Dicembre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti,
opinion leader e professionisti del vino
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La News
Sci, grandi vini, alta cucina e molto altro
Tra sci, vino e cucina, è nel vivo una “stagione gourmet” sulle Dolomiti in Alta Badia con “Gourmet Skisafari” ed piatti di chef stellati nei rifugi (domani) ed i “Sommelier in pista” con i vini del Consorzio Alto Adige (15 dicembre). Aspettando le feste, in 10 città si possono passare “Le Seratine” con Le Cesarine, per i consigli sui vini ci sono i wine specialist Signorvino, a Milano si assaggiano le “Sinfonie di Gusto” del Parmigiano, e lo chef tristellato Massimo Bottura è alla “Festa dello Zampone e del Cotechino Modena Igp” a Modena (domani). Tra i primi eventi 2025 nell’agenda WineNews? “Wine & Siena” (25-27 gennaio) e “Grandi Langhe” a Torino (27-28 gennaio). 
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Toscana, nei primi 10 mesi 2024 meno vino sul mercato: -1,4% sullo stesso periodo 2023
Di dati di mercato sul vino, tra consumi, export, vendite e così via, ce ne sono a centinaia, e da tante fonti diverse. Ma una di quelle che, pur non essendo uno specchio al 100% fedele di quello che succede nelle vendite finali, è una buona cartina al tornasole di quanto esce dalle cantine, è il conteggio delle fascette di Stato che, di fatto, nella maggior parte dei casi le aziende, che le pagano, ritirano quando sono pronte all’abbigliaggio delle bottiglie da spedire sui mercati, a seguito degli ordini del trade. E, dai dati dei vini immessi sul mercato nei primi 10 mesi 2024 dalle principali denominazioni di Toscana, una regione enoica tra le più importanti in assoluto per valore (1,1 miliardi di euro di export nel 2023, e a +3,5% nei primi 6 mesi 2024, secondo i dati Istat) e per blasone, ed a netta trazione rossista, si conferma il trend che vede i consumi di vino rosso un po’ in frenata, nel contesto generale. Emerge dai dati Avito, che riunisce i maggiori Consorzi del vino del Granducato. Il dato complessivo, parla di 1,54 milioni di ettolitri, a -1,4% sui primi 10 mesi del 2023. Una flessione dunque, ma non un disastro, nel complesso. L’Igt Toscana, che è la più grande e rivendicata indicazione geografica della Regione, sostanzialmente tiene, con un -0,3%, a 559.430 ettolitri. Segna il -1,6%, invece, il Chianti Docg, con 480.099 ettolitri, mentre cresce, al contrario, il Chianti Classico, che fa +1,4%, a 197.506 ettolitri. Regge, con un +0,6%, appena poco sopra la parità, il Brunello di Montalcino, con 57.728 ettolitri, ma fa -5,3% il Rosso di Montalcino, che si ferma a 22.777 ettolitri. Dinamica simile a Montepulciano, dove il Vino Nobile fa +0,1%, a 40.274 ettolitri, mentre il Rosso di Montepulciano -9,9%, a 14.798 ettolitri. Crolla a -27% (l’incidenza della vendemmia 2023 scarsa pesa moltissimo) la Vernaccia di San Gimignano, a 23.711 ettolitri, mentre contiene il calo in un -1,6% Bolgheri, con 44.296 ettolitri. Male anche il Morellino di Scansano, a -11,4%, per 41.686 ettolitri. E poi viene la Maremma Toscana, in netta controtendenza, con un +6,9% (49.410 ettolitri), legato al successo crescente del Vermentino, come spiega anche Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Vini Maremma Toscana, e della stessa Avito (in approfondimento, con i dati delle di Montecucco, Pomino, Val d’Arno di Sopra e Orcia).
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Fattoria La Parrina & Antinori
La Fattoria La Parrina è nel cuore della Maremma. 200 ettari di terra, di cui 60 a vigneto, ma anche molto di più, tra produzione di frutta, verdura, formaggi uliveti, seminativi, vivai, pascolo, enoturismo, accoglienza, ristorazione e non solo. Una realtà nata alla fine dell’Ottocento, e sviluppata, nelle ultime decadi dalla Marchesa Francesca Spinola, che ora continuerà il suo percorso affiancata da uno dei nomi più importanti del vino italiano, Marchesi Antinori. Che, come era nell’aria da tempo, ne ha rilevato la maggioranza, più per relazioni familiari, che legano le famiglie Antinori e Spinola che per un “progetto di impresa”, spiega a WineNews Renzo Cotarella, ad Marchesi Antinori, e per dare una “continuità affettiva” ad un progetto agricolo basato su biologico ed economia circolare. In cui il vino, questa volta, non è il fulcro, ma un “di cui”, seppur importante. 
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Focus
Anche il trade Usa del vino teme i dazi di Trump
I dazi annunciati da Trump in Usa, sui prodotti Ue, preoccupano i produttori di vino europei, ma tengono in allarme anche gli operatori del vino americano. Anche perché, ricorda la Us Wine Trade Alliance, nata proprio per opporsi ai dazi, e che rappresenta importatori, grossisti, retailer, ristoratori e non solo, per ogni dollaro che dagli Usa arriva nelle cantine europee, se ne generano 4,52 di guadagno per la filiera del commercio in Usa. Dato che sottolinea ancora di più come, da eventuali nuovi dazi, tutte le parti in causa avrebbero da perdere, considerando anche che più di 1/3 di tutto il vino consumato negli States è importato in gran parte da Paesi europei, Francia e Italia in testa. E per i ristoranti statunitensi, soprattutto di fascia alta e specializzati in cucina europea ed italiana, tra le più amate in Usa, l’aumento dei dazi renderebbe più costosi i vini importati (in caso di dazi del 25% una bottiglia da 45 dollari in lista passerebbe a 60, andando praticamente “fuori mercato”), e riducendo i margini di profitto che sono già bassi per l’inflazione, come sottolinea Linnea Covington, caporedattrice “DiningOut”, guida del settore food & beverage in Usa, per RestaurantHospitality, agenzia di stampa della ristorazione indipendente in America (in approfondimento). 
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Cronaca
Vino & street art: il Prosecco colora Milano 
Il Consorzio Prosecco Doc, Official Sparkling Wine delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 (6-22 febbraio e 6-15 marzo 2026), e Outdoora, start up italiana che si occupa di socialArtvertising, colorano Milano rappresentando l’“Italian Genio” di cui vino e arte sono simboli: 7 murales accompagneranno la città all’inizio dei Giochi, con il primo, firmato da Frode, che ritrae Giuseppe Verdi, compositore de “La forza del destino”, opera protagonista, nei giorni scorsi, della Prima del Teatro alla Scala. 
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Wine & Food
Grappa, simbolo italiano. Nonino si conferma al top nel mondo, secondo “Wine Enthusiast”
La grappa è il distillato italiano più identitario e come il vino, ha le sue grandi firme. Come Nonino, la storica distilleria friulana che sotto la guida di Benito e Giannola Nonino (che, tutt’oggi, conduce l’azienda, con le figlie Cristina, Elisabetta, Antonella, e la nipote Francesca), ha inventato le grappe monovitigno. E che guida la rappresentanza italiana (18 marchi nel complesso, da Bonaventura Maschio ad Alessandro Motta, da Marzardo a Pisoni, da Nardini a Bertagnolli, da Silvio Carta a CasalFarneto, tra gli altri) nella “Top 100 Spirits 2024” del magazine Usa “Wine Enthusiast”, con 97 punti, voto tra i più alti in assoluto e migliore per il Belpaese, con la Grappa Nonino Antica Cuvee Riserva. Riconoscimento che conferma la costanza qualitativa di Nonino, già “miglior distilleria al mondo” sempre per “Wine Enthusiast”, nel 2019, e n. 1 alla “Spirit Competition 2021” by Falstaff. 
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Masottina
Consorzio Vini di Romagna
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Le difficoltà del vino sono innegabili. Ma le aziende guardano al futuro con fiducia
La visione di Giv - Gruppo Italiano Vini, Medici Ermete, Zonin1821, Cantine Lunae, Marchesi di Barolo, Di Majo Norante, Tenimenti Leone, Torrevento e Banfi, tra le 25 cantine riunite dal Consorzio Italia del Vino, che mettono insieme un fatturato superiore a 1,5 miliardi di euro, ed una quota di export pari al 15% del valore nazionale. E che affrontano il presente ed il futuro con concretezza, consapevoli della forza del vino italiano, e tenendo la barra dritta, studiando la gestione dei fattori di difficoltà che arrivano, in larga parte, da fuori dal settore.
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