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WineNews
N. 3.892 - ore 17:00 - Venerdì 9 Febbraio 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti,
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La News
I grandi vigneti di Francia stanno morendo
I vigneti da cui nascono i grandi e preziosi vini francesi, che sul mercato di problemi non ne hanno, stanno “morendo”. E non solo per il clima. È l’allarme lanciato da grandi nomi del vino francese, e non solo, come Anselme Selosse (Jaques Selosse), Jean Louis Chave (Domaine Jean-Louis Chave), Peter Sisseck (Dominio de Pingus in Spagna e Château Rocheyron a Bordeaux, tra gli altri) e Lalou Bize Leroy (che, per anni, ha guidato, insieme ad Aubert de Villaine, Domaine Romanée-Conti), tra gli altri, chiamati a raccolta dal vivaista francese Lilian Bérillon, nel nuovo documentario intitolato “Un point c’est tout! (Punto e basta!)”, online da poche ore. 
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Primo Piano
Fine wines, dopo il 2023 negativo, il 2024 non inverte la rotta: partenza in calo per il Liv-Ex
Parte in negativo il 2024, così come si era chiuso il 2023, con il mercato secondario dei grandi vini da collezione e investimento mondiale che, quindi, non segna l’inversione di rotta, almeno guardando agli indici del Liv-Ex, benchmark del settore. Apre gennaio 2024 con un -0,3% sul mese precedente, consolidando una perdita del -13,2% nei 12 mesi, il Liv-Ex 100, indice principale della piattaforma, di cui, adesso, fanno parte il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Biondi Santi, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche di Bruno Giacosa, il Barbaresco 2019 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno 2014 e 2015, il Masseto 2019 e 2020 e l’Ornellaia 2020 di Frescobaldi, il Sassicaia della Tenuta San guido 2018, 2019 e 2020, il Solaia 2019 ed il Tignanello 2019 e 2020 di Antinori, ed il Redigaffi 2020 di Tua Rita. Con il Masseto 2019 (+5,7%), il Sassicaia 2018 (+5,2%) ed il Barbaresco 2019 di Gaja (+4,8%) tra i 10 vini più performanti in questo avvio di anno. Ma ancora peggio, con un -2,2% (che porta la performance dei 12 mesi a -14,9%) lo fa il Liv-Ex 1000, indice più ampio della piattaforma, che vede in perdita tutti i suoi sottoindici: -1,4% per il Bordeaux 500, -0,7% per il Bordeaux Legends 40, -3,7% per il Burgundy 150, -1,8% per lo Champagne 50, - 4,3% per il Rhone 100, e -0,9% per il Rest of World 60. E anche il Belpaese non fa eccezione, con il -0,7% dell’Italy 100, di cui fanno parte il Barolo di Bartolo Mascarello, con tutte le annate dalla 2010 alla 2019, il Barolo Falletto Le Rocche del Falletto Riserva di Bruno Giacosa (2000, 2001, 2004, 2007, 2007, 2011, 2012, 2014, 2016 e 2017), il Flaccianello della Pieve di Fontodi (annate dalla 2011 alla 2020), il Barbaresco di Gaja (dalla 2010 alla 2019), il Barolo Monfortino Riserva di Conterno (2001, 2022, 2004, 2005, 2006, 2008, 2010, 2013, 2014 e 2015), e ancora tutte le annate dalla 2011 alla 2010 di Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Ornellaia e Tignanello. Con i migliori che sono il Masseto 2015 (+10,8%), il Solaia 2013 (+9,8%), il Flaccianello della Pieve 2015 (+8,6%), il Masseto 2017 (+8,1%) ed il Barbaresco 2015 di Gaja (+7,7%).
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Il Governo francese “raddoppia” l’Agricoltura
In Francia, uno dei primi focolai della protesta degli agricoltori che sta tenendo banco in queste settimane, il Governo Attal continua a dare segnali forti, e dopo l’annuncio, nei giorni scorsi, di voler far diventare “legge” la “sovranità alimentare”, da parte dello stesso Primo Ministro Gabriel Attal, ora raddoppia le forze sul fronte agricolo: a fianco del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Marc Fesneau (che viene dal partito Mouvement Démocrate, e confermato al suo posto dopo il rimpasto di Governo di inizio gennaio 2024), al dicastero agricolo francese ora, in veste di “Ministra delegata”, arriva Agnes Runacher, fino a ieri al Ministero della Transizione Energetica francese (ed in quota al partito Renaissance, lo stesso del presidente della Repubblica Emmanuel Macron, e del premier Attal, ndr).
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Focus
“Slow Wine Fair”, la rivoluzione del vino parte dalla terra 
Per rivoluzionare il mondo della viticoltura, dobbiamo mantenere i piedi per terra. Letteralmente, perché il primo passo da compiere ci porterà lontano, ma inizia più vicino di quanto si pensi, anzi ci stiamo già camminando sopra: dal suolo, bene comune irriproducibile, prima risorsa nominata da Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato si’” che, dal 2015 ad oggi, ha spinto il mondo ad interrogarsi sull’“ecologia integrale”. E senza il quale non c’è futuro, non solo perché produce il 99% del cibo, ma anche per la sua funzione ambientale, fondamentale per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e preservare la qualità dell’atmosfera, ma che rischia di perdere il suo valore più grande: la fertilità. Tanto che lo stesso Pontefice, il 4 ottobre 2023, festa di San Francesco d’Assisi, ha pubblicato la nuova esortazione apostolica “Laudate Deum” sulla crisi climatica. E per compiere quel primo passo, la Slow Wine Coalition chiama a raccolta 1.000 cantine di 25 Paesi, per 5.000 vini da assaggiare, a “Slow Wine Fair” 2024 (25-27 febbraio) a BolognaFiere, che l’organizza con “Sana” e la direzione artistica di Slow Food. Perché solo da un suolo fertile nasce un vino buono, pulito e giusto, passando dalla viticoltura convenzionale all’agroecologia, attenta alla biodiversità e al territorio, integrata con l’innovazione tecnologica. 
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Roma Doc
Cronaca
Le prime vittorie degli agricoltori
Una nuova giornata di proteste, che proseguiranno questa sera anche nel Grande Raccordo Anulare di Roma, da parte della sigla “Riscatto Agricolo”, ma anche novità che si possono tradurre come vittorie del settore dell’agricoltura. La premier Giorgia Meloni ha incontrato le sigle del mondo agricolo, aprendo al ritorno dell’Irpef fino a 10.000 euro, ma anche del riconoscimento del “giusto prezzo agli agricoltori”. La protesta andrà avanti, ma in modo disomogeneo, i manifestanti sono infatti spaccati in due movimenti principali, “Riscatto Agricolo” e “Comitati Riuniti Agricoli”. 
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Wine & Food
Dal Chianti Classico al Nobile, dal Chianti a “L’Altra Toscana” ecco le “Anteprime di Toscana”
Dopo le Langhe e la Valpolicella, sono i vini toscani a debuttare sulla scena con le nuove annate: arrivano le “Anteprime di Toscana”, che saranno aperte dalla giornata-evento “PrimAnteprima” a Firenze (14 febbraio), dove ci sarà anche la “Chianti Classico Collection” (15-16 febbraio), con l’“Anteprima del Vino Nobile” a Montepulciano (10-12 e 17 febbraio), e, tornando a Firenze, con “Chianti Lovers & Rosso Morellino” (18 febbraio) e “L’Altra Toscana” (19 febbraio) per scoprirne un “volto enoico” diverso. Ma nell’agenda degli eventi di WineNews, si va da “Il Barolo a Palazzo Barolo” a Torino (17 febbraio) a “I Migliori Vini Italiani” di Luca Maroni a Roma (16-18 febbraio), mentre, da domani, “Giornata mondiale dei legumi”, al 17 febbraio, torna la campagna “Aggiungi un legume a tavola” nei ristoranti e nelle osterie dei cuochi dell’Alleanza Slow Food. 
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Consorzio Vini di Romagna
Tenuta Sette Ponti
Bosca
WineNews.tv
Tra vigna, identità e valore, le Langhe di Barolo e Barbaresco si interrogano sul futuro
Da “Grandi Langhe”, la visione di Consorzio e produttori sul domani del territorio più prezioso d’Italia, dove un ettaro vale da 2 a 4 milioni di euro. Parlano Matteo Ascheri (Consorzio Barolo Barbaresco), Massimo Romani (Argea), Enzo Brezza (Azienda Agricola Brezza), Federico Scarzello (Azienda Agricola Scarzello), Maria Cristina Oddero (Poderi e Cantine Oddero), Francesco Monchiero (Azienda Agricola Monchiero Carbone), Cecilia Rocca (Domenico Clerico) e Stefano Gagliardo (Poderi Gagliardo).
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