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N. 3.474 - ore 17:00 - Lunedì 1 Agosto 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Se i primi sporadici grappoli sono stati raccolti già in Sicilia, il primo grande territorio d’Italia a dare organicamente alla vendemmia 2022 è la Franciacorta, terra d’elezione per la spumantistica metodo classico tricolore. “Da oggi la Franciacorta dà il via alla vendemmia: in alcune zone, ad esempio a sud del Monte Orfano qualche grappolo è già stato staccato nel weekend, a partire da oggi anche nel resto della denominazione parte la raccolta di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco e proseguirà nelle prossime settimane a seconda delle aeree”, spiega una nota del Consorzio, guidato da Silvano Brescianini. |
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I primissimi grappoli della vendemmia 2022 sono già stati raccolti in Sicilia (le prime a muoversi sono state le cooperative Settesoli ed Ermes), in questa torrida estate, nei giorni scorsi, mentre in queste ore è partita la raccolta anche in Franciacorta, nella cantina Faccoli. A dirlo la Coldiretti, che racconta di una vendemmia partita “con almeno sette giorni di anticipo rispetto allo scorso anno” e con la siccità e il caldo oltre i 40 gradi che hanno tagliato la produzione del 10% a livello nazionale con i vigneti messi a dura prova anche da nottate con afa e temperature minime sempre molto alte che non hanno permesso ai grappoli di prendere un po’ di “respiro” climatico con il tradizionale sbalzo termico”. Una prima stima quantitativa, dunque, per un andamento climatico che inizia davvero a preoccupare la filiera, e a dare corpo alle preoccupazioni dei produttori già raccolte nei giorni scorsi da WineNews. Come testimoniano le parole del presidente di Assoenologi e co-presidente dell’Union Internationale des Oenologue, Riccardo Cotarella. “Assistiamo a una stagione veramente anomala e straordinaria. Somiglia a quella del 2003, ma questa è una siccità molto più dura e profonda, alla quale si unisce un altro elemento pericoloso, che sono le alte temperature che: un ambiente sicuramente non adatto affinché la vite possa fruttificare nel migliore dei modi”. Ovviamente, ricorda Cotarella, ci sono “territori che soffrono molto di più e altri meno. Nel complesso fino a oggi la vite ha resistito abbastanza bene”. Ma il difficile inizia adesso: “tutto dipenderà da cosa ci attende nei prossimi giorni, quando la pianta richiederà al terreno una quantità di acqua importante, non soltanto per tenere in vita la sua vegetazione, ma anche per alimentare i tanti acini dei grappoli che la vite ha prodotto. Se in pochi giorni avremo delle piogge facciamo ancora in tempo a recuperare la stagione. Se non dovesse piovere assisteremo al fenomeno in cui la pianta richiederà, addirittura ai suoi acini, la poca acqua che era riuscita a dargli. Questa è la peggiore di tutte le previsioni, speriamo che non si verifichi”. Intanto, mentre il mercato, ancora, cresce, i produttori fanno i conti con l’aumento dei costi, e la mancanza di manodopera (in approfondimento). |
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Il settore della ristorazione si conferma tra i più virtuosi in Italia per numero di imprese guidate da donne: se il 22,8% delle imprese del Belpaese sono in mano a donne, tra i pubblici esercizi, come dimostrano i dati del “Rapporto ristorazione” curato da Fipe-Confcommercio, nel 2021 le attività a titolarità femminile sono risultate 112.752, il 28,5%. Un dato incoraggiante, che sottolinea l’impegno delle donne nel settore della ristorazione, ma che può ancora essere migliorato. Merito anche del fondo per l’imprenditoria femminile istituito dal Ministero per lo Sviluppo Economico, finanziato con 200 milioni di euro, che ha sostenuto centinaia di realtà virtuose e sostenibili. Prioritario, adesso, è recuperare la manodopera femminile qualificata che si è persa negli ultimi due anni di pandemia: 98.000 posti di lavoro. |
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Il Consorzio della Doc Prosecco continua a registrare grandi risultati nell’attività di tutela, anche in ragione del grande impegno economico (superiore ai 2,2 milioni di euro all’anno, ndr) posto in questa fondamentale attività. “È recente la decisione pronunciata dall’Ufficio Marchi Europeo che - spiega il Consorzio - riconoscendo l’ennesimo caso di evocazione della denominazione, ha stabilito che “la indiscussa reputazione della Doc Prosecco nel percepito del consumatore è stata ampiamente documentata da parte del Consorzio e questo conferma che “Prosecco” è diventato il più famoso vino spumante in Europa assieme con lo Champagne”. La denominazione Prosecco è ormai protetta in moltissimi paesi, sottolinea ancora il Consorzio guidato da Stefano Zanette. Che dopo la registrazione del marchio “Prosecco” in Cina, può brindare per il riconoscimento della Ig prosecco nell’accordo bilaterale Ue-Nuova Zelanda. “Questa protezione - spiega il Consorzio - è particolarmente significativa, in quanto un Paese tanto distante da noi riconosce che siamo una denominazione di origine, inibendo, trascorsi cinque anni dall’entrata in vigore dell’accordo, la commercializzazione del “prosecco australiano” che vede proprio nella Nuova Zelanda il primo mercato”. |
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Le bollicine venete di Bottega brindano a Londra, grazie al nuovo Bottega Prosecco Bar & Caffé nell’area partenze dell’Aeroporto di Londra Stansted, uno dei più importanti della città (con un traffico di 28 milioni di passeggeri l’anno in era pre-Covid). Ennesimo avamposto per uno dei top brand a livello mondiale nel “travel retail”, canale peraltro sempre più presidiato, tra stazioni e aeroporti del mondo, da tanti grandi brand del vino italiano come Frescobaldi, Ferrari e Zonin, per citarne alcuni tra i più celebri. |
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Le tensioni tra Ucraina e Russia non accennano ad allentarsi. Al contrario, i missili di Mosca su Mykolaiv, appena ieri, hanno ucciso Alexey Vadatursky, fondatore e ad della Nibulon, la più grande compagnia ucraina di commercio di grano del Paese. Da cui, grazie all’unico spiraglio aperto negli oltre cinque mesi di guerra, stamattina è finalmente partito il primo carico di grano ucraino, che ha lasciato il porto di Odessa, come previsto dall’accordo firmato a Istanbul il 22 luglio da Russia e Ucraina con la supervisione di Turchia e Onu, per arrivare a Beirut. Nelle prossime settimane, altre 16 navi partiranno dal Mar Nero, così da scongiurare la peggiore crisi alimentare degli ultimi anni. Ma è una buona notizia anche per l’Italia, dove la siccità ha messo in ginocchio i raccolti, e gli allevamenti rifiatano grazie al mais ucraino. |
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Le riflessioni di un grande del giornalismo come Marino Bartoletti, ed il racconto di Daniele Tognaccini, per anni alla guida del “Milan Lab”. Dalla celebrazione nel calice di trionfi e vittorie, dalle tappe enoiche del Giro d’Italia ai podi della F. 1, alla passione enoica dei campioni del pallone del grande Milan di Ancelotti e Galliani (intenditori di vino), paragonato ad un Chianti Classico, a quel mezzo bicchiere a pasto che fa bene, soprattutto se è di qualità. |
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