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N. 4.268 - ore 17:00 - Giovedì 24 Luglio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | L’Italia è leader nell’enoturismo, ma la Francia si avvicina. Secondo lo studio di “Vin & Société”, realizzato da Deloitte, la Francia accoglie 12 milioni di enoturisti ogni anno, di cui 5,4 stranieri. L’enoturismo genera 5,4 miliardi di euro di spesa annua, 1,8 miliardi arrivano da attività come gli acquisti di vino e le degustazioni (72 euro la spesa media a visitatore). Poi ci sono i 3,6 miliardi di euro di spesa aggiuntiva, tra ristorazione, alloggio, attività culturali e non solo, effettuate nelle visite in cantina. E si arriva a 7 miliardi di euro se si considerano anche gli 1,6 miliardi di euro di “effetto a catena” per alberghi e ristoranti. | |
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| | Il settore food italiano si conferma protagonista nella transizione verso modelli di business più sostenibili e responsabili. Secondo i dati diffusi da B Lab Italia, l’organizzazione non-profit che coordina il movimento delle B Corp nel nostro Paese (che certifica aziende che scelgono di operare secondo criteri rigorosi di sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e trasparenza), e aggiornati al 26 giugno 2025, il numero di aziende certificate B Corp nel settore alimentare è cresciuto del 166% negli ultimi tre anni, raggiungendo quota 30 realtà attive. Queste imprese generano da sole circa il 20% del fatturato complessivo di tutte le B Corp italiane. In Italia, il movimento conta oggi 352 imprese certificate, da tutti i settori, con oltre 45.000 occupati e un fatturato aggregato superiore ai 19 miliardi di euro. Tra queste, spicca il contributo del comparto vitivinicolo, che si distingue per l’impegno verso pratiche agricole rigenerative, tutela della biodiversità e valorizzazione del territorio. Le cantine italiane certificate B Corp sono oggi 8, e rappresentano un esempio virtuoso di come il vino possa essere ambasciatore di sostenibilità (come avevamo raccontato su WineNews): da Perlage Winery (Veneto) a Feudi di San Gregorio (Campania); da Avignonesi (Toscana) a Tasca d’Almerita (Sicilia); da Cielo e Terra (Veneto) a Perrini (Puglia), da Marcel Zanolari (Lombardia), a Venturini Baldini (Emilia-Romagna), in terra di Lambrusco, aggiunta di recente. Ma tornando al comparto “cibo”, la distribuzione geografica delle B Corp del food “evidenzia una forte concentrazione nel Nord Italia (63,3%), con Lombardia ed Emilia-Romagna in testa (entrambe al 20%). Seguono Veneto e Lazio (10% ciascuno), mentre il Centro Italia raccoglie il 20% e il Sud il 16,7%”, spiega B Lab Italia. Dal punto di vista dimensionale, il settore mostra una grande varietà: “le medie imprese (50-250 dipendenti) rappresentano il 46%, seguite dalle grandi aziende (oltre 250 collaboratori) con il 16%. Le microimprese (meno di 10 addetti) costituiscono il 3,3%, mentre il 3% è composto da realtà con oltre 1.000 dipendenti. Complessivamente, le B Corp del food impiegano oltre 18.000 persone, pari al 41% della forza lavoro dell’intero ecosistema B Corp italiano”. | |
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| | Consumi in ribasso, campagne salutiste, crisi climatica e l’incognita dazi: “incertezza” è il termine che contraddistingue forse meglio ultimamente il settore del vino e quindi non è un caso che il comparto si stia avvicinando a strumenti utili e pensati proprio per affrontare l’imprevedibilità del momento. Uno dei più diffusi è l’affitto del ramo d’azienda, già noto in altri ambiti, ma sostanzialmente inedito per il vino, e chiamato nel caso specifico affitto gestorio. A spiegarne funzionalità e vantaggi a WineNews è l’avvocato Marco Giuri, dello Studio Giuri di Firenze, tra i massimi esperti di diritto vitivinicolo in Italia, promotore del rilancio di questo strumento, già esistente, ma disegnato stavolta per il mondo del vino. E che ha analizzato con noi anche un’altra tendenza osservata e sempre più diffusa nel settore: le joint-venture. | |
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| | | Un esempio emblematico di come il marketing esperienziale possa essere impiegato per valorizzare e tutelare un patrimonio storico e culturale di straordinaria unicità: i muretti a secco che delineano il paesaggio dei vigneti dell’Etna, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 2018, sono al centro del Progetto Di-Vino, che ha visto la realizzazione di 5 percorsi lungo i muretti a secco presenti nelle aziende partner - Benanti, Cottanera, Graci, Gaetano Russo, I Custodi delle Vigne dell’Etna - grazie all’ausilio di un team di ricercatori dell’Università degli Studi di Catania e alla consulenza dell’esperto statunitense Benjamin Spencer. I visitatori sono stati coinvolti in diverse esperienze, tra educazione, intrattenimento, video storytelling e mostre fotografiche. Adesso è possibile anche portare a casa “virtualmente” un pezzo di muretto a secco - che vanta una particolarità che lo rende unico nell’intera area mediterranea, ovvero essere realizzato con la pietra lavica - per adottarlo e prendersene cura, tramite apposita certificazione legata ad un asset digitale Nft (Non fungible token). I muretti - che salvaguardano la biodiversità e prevengono fenomeni di erosione e desertificazione - sono resistiti al tempo e nel tempo, grazie ad un’antica maestria artigiana e alle antiche tecniche di costruzione e di conservazione. | |
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| | | Non solo film attesissimi con grandi registi e attori italiani e internazionali: tra i protagonisti della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (27 agosto-6 settembre) ci saranno anche le bollicine del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, una delle eccellenze venete più famose nel mondo, per il secondo anno saranno nei calici dei brindisi ufficiali. E per l’occasione nasce un’etichetta limited edition, “La Compagnia delle Stelle”, ad evocare l’idea di una compagnia teatrale formata da elementi iconici. | |
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| | “Si sta costruendo un’impalcatura di controlli costosissimi e difficili da sostenere da parte dei piccoli produttori artigianali. Puntiamo invece sulla formazione di produttori, allevatori e consumatori e sulla consapevolezza del valore delle produzioni a latte crudo”: lo scrive Slow Food, da sempre impegnata nella valorizzazione di questi prodotti caseari che, in molti casi, sono anche presidio di territori che sarebbero altrimenti abbandonati, dopo la pubblicazione delle Linee Guida da parte del Ministero della Salute per il controllo del rischio “Stec”. Esprimendo preoccupazione per il futuro di molte aziende casearie italiane: “le soluzioni individuate prevedono controlli gravosi che vanno al di là delle possibilità economiche di molti produttori, e spesso inattuabili per chi produce, in particolare, in alpeggio”. Un tema che sarà centrale a “Cheese” n. 15, a Bra dal 19 al 22 settembre. | |
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| | | In un’intervista a WineNews, l’attore britannico e Premio Oscar Jeremy Irons ha raccontato la sua passione per la bellezza dell’Italia e dei suoi territori, ma anche per la cucina e il vino italiani (che ama mangiare anche a casa), e che abbiamo incontrato nei 30 anni di “Io ballo da sola”, film capolavoro del grande regista Bernardo Bertolucci, ambientato nel Chianti Classico, in Toscana, di cui è protagonista con Liv Tyler, celebrati con una proiezione speciale, ieri sera, nella cornice d’eccezione di Piazza del Campo, a Siena (sostenuta dal Consorzio Chianti Classico). | |
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