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WineNews
N. 4.265 - ore 17:00 - Lunedì 21 Luglio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Enoteche italiane, affari in calo
Nella prima metà del 2025, il 50% degli enotecari italiani ha registrato un calo di vendite rispetto al 2025, e solo il 16,7% una crescita. Situazione che migliora leggermente, ma non di molto, se si guarda solo all'estate. In cui, in ogni caso, il 50% indica i bianchi fermi come protagonisti della stagione. Seguono gli spumanti con il 25%, i rosati con il 16,7% (ma indicati in contrazione dal 58,3% del campione) ed i rossi solo all’8,3%. A dirlo, i risultati di un’indagine di Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane, guidata da Andrea Terraneo, che rappresenta oltre 120 associati sull’intero territorio nazionale.
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Primo Piano
La filiera propone una campagna istituzionale a difesa del vino. Lollobrigida: “al vostro fianco”
Una campagna di comunicazione sinergica, “ampia e articolata”, con il supporto fondamentale delle istituzioni, a partire dal Ministero dell’Agricoltura guidato da Francesco Lollobrigida, e con le rappresentanze della filiera del vino, per agire “in maniera coesa per tutelare l’identità culturale, sociale ed economica del vino, restituendogli il ruolo che merita nella costruzione di un approccio maturo e consapevole al consumo”, con messaggi capaci “di riportare la questione all’interno di un contesto di verità scientifica, equilibrio e responsabilità”. È quanto chiedono alcune delle più importanti organizzazioni del mondo del vino e dell’agricoltura, da Federvini ad Alleanza delle Cooperative Italiane, da Assoenologi a Federdoc, tra le altre, che nei giorni scorsi hanno scritto una lettera congiunta a Lollobrigida, per ringraziare il Ministro “per la costante attenzione e la concreta vicinanza che ha sempre dimostrato nei confronti del settore vitivinicolo nazionale”, e per sollecitare, appunto, una campagna a sostegno del settore, in particolare per la crescente preoccupazione per le tante iniziative che sempre più spesso collegano il vino, in mondo negativo, al tema della salute, nei dibattiti internazionali, anche, o soprattutto, in vista della “Dichiarazione Politica sulle malattie non trasmissibili (Ncds) il cui processo negoziale, avviato nella primavera di quest’anno, si concluderà con l’adozione del nuovo testo il prossimo 25 settembre 2025”, si legge nella lettera (il testo integrale in focus). Una lettera a cui il Ministro ha risposto positivamente: “è un onore essere riconosciuti come punto di riferimento di un settore, come quello dei produttori di vino italiani. Ma gli onori comportano anche oneri e non mi sono mai tirato indietro. Continuerò ad essere al loro fianco perché il vino non venga criminalizzato. Le istituzioni hanno il compito di informare, non di terrorizzare. E noi continueremo ad affermare che è necessario un consumo responsabile, ma non prenderemo parte a quella che ha gli aspetti di una crociata animata soprattutto da chi di vino sa poco o nulla”, ha scritto Lollobrigida sui social. Parole commentate positivamente dal Tavolo della Filiera Vino, coordinato da Piero Mastroberardino, vicepresidente di Federvini.
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Vino, in Francia 255 fallimenti in un anno
C’è la crisi e tante aziende vitivinicole decidono di chiudere. Succede in Francia, dove secondo le ultime statistiche dello studio Altares Dun & Bradstreet, riportate dal magazine francese “Vitisphere”, si è verificato un aumento del 49% delle insolvenze nel settore vitivinicolo francese in un anno. Le liquidazioni sono in forte aumento, in particolare in Nuova Aquitania, dove le aziende con meno di cinque dipendenti stanno pagando il prezzo più alto. Una tendenza definita preoccupante, ma che non coinvolge tutti: in Occitania e nella Loira, infatti, si assiste ad una stabilizzazione. Nei dodici mesi precedenti la fine di giugno 2025, lo studio Altares Dun & Bradstreet ha registrato 255 fallimenti in Francia per le attività vitivinicole, un aumento trainato dalle liquidazioni (150, +48%).
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Focus
La “vigna dinamica” di Simonit & Sirch, con Opus One
Prima e dopo il mercato, prima e dopo i gusti, prima e dopo il cambiamento climatico, prima e dopo il vino, c’è la vigna: che disegna il paesaggio, che è patrimonio aziendale ed al contempo collettivo, strumento produttivo e vita da accudire, ma anche investimento di capitali e parte integrante di un progetto enologico. Non solo per i vitigni che si scelgono, in base a terreni, volontà, idee. Ma anche per il tipo di allevamento, il sesto di impianto, l’orientamento, l’esposizione, e così via. E in una fase storica in cui tutto cambia ed evolve più velocemente che mai, anche la vigna deve avere la capacità di essere dinamica, “adattiva”, e saper esprimere uve che diano origine a “vini di luogo” ed identitari, distintivi, che per molti sono gli unici che sopravviveranno al cambiamento dei consumi. Una vigna pensata secondo il principio dell’“architettura dinamica”. Come la definisce Marco Simonit, alla guida, insieme a Pierpaolo Sirch, della “Simonit & Sirch - The Vine Master Pruners”, che cura i vigneti di molte delle cantine più importanti del mondo. Ed ora anche di Opus One, il nome più iconico del vino di California e della Napa Valley, sta nascendo un nuovo progetto basato proprio sul concetto dell’“architettura dinamica della vite”, come spiega, a WineNews, lo stesso Simonit.
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Cronaca
Il format “Vinitaly and The City”
Non solo grandi eventi fieristici da Verona al mondo: Vinitaly e Veronafiere puntano sempre più al contatto con gli appassionati ed i consumatori. E così “Vinitaly and The City”, lanciato nel 2013 a Verona come “fuori salone di Vinitaly”, diventa un format replicabile in altre città e luoghi d’Italia, unendo “cultura, storia e paesaggi”, per “il pubblico consumer dei wine lover, ma con ricadute concrete in termini di enoturismo e marketing territoriale”. Messaggio arrivato, nei giorni scorsi da “Vinitaly and The City - Calabria in Wine”, al Parco Archeologico di Sibari.
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Wine & Food
Dall’Assemblea Coldiretti una certezza: “ancora due anni per cambiare la Pac 2028-2034”
Se confermati, i tagli all’agricoltura immaginati nella proposta della Commissione Europea per la Politica Agricola Comune 2028-2034 colpirebbero 770.000 aziende agricole italiane, generando una “perdita secca per le migliaia di imprese che ricevono sostegno, compresi gli investimenti, proprio dalla Pac”. È la stima elaborata da Coldiretti, su dati Agea, sugli effetti del piano di bilancio della Commissione Ue, e diffusa oggi in occasione dell’Assemblea Nazionale. Che, negli interventi del segretario generale Gesmundo, del presidente Prandini, del Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, del vicepresidente della Commissione Ue Fitto e del sindaco di Roma Gualtieri, è ruotata attorno proprio al taglio del 20% delle risorse della Pac, lambendo, però, anche il tema dei dazi aggiuntivi annunciati dal Presidente statunitense Donald Trump.
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WineNews.tv
Montefalco, storia di un territorio rinato dal Sagrantino, grazie a Caprai, che guarda al domani
Tra ricerca e visione, leadership e lavoro di insieme, consapevolezza del presente e visione di futuro (che passa anche dallo sviluppo della produzione di vini bianchi), dal cuore dell’Umbria, le riflessioni di Michel Rolland, tra gli enologi più celebri ed influenti al mondo (arrivato a Montefalco grazie allo stesso Marco Caprai), Paolo Bartoloni (Consorzio Vini Montefalco) e Filippo Antonelli (Antonelli).
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