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WineNews
N. 3.702 - ore 17:00 - Mercoledì 10 Maggio 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti,
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La News
Stag’s Leap è al 100% di Antinori
Stag’s Leap Wine Cellars, una delle aziende top dell’area della Napa Valley, in California, diventa al 100% della Marchesi Antinori, la più importante realtà privata del vino italiano. Fondata nel 1970 da Warren Winiarski, e celebre soprattutto per la produzione di Cabernet Sauvignon di eccellenza, divenne famosa dopo il 1976, anno del cosiddetto “Judgment of Paris”, quando a Parigi fu condotta una degustazione alla cieca, in cui 9 degustatori francesi assaggiarono i migliori Cabernet e Chardonnay californiani confrontandoli con alcune delle migliori etichette di Bordeaux e Borgogna, eleggendo come migliori i vini californiani.
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Piero Antinori: “ci sono poche opportunità come  Stag’s Leap Wine Cellars in una vita”
Marchesi Antinori, una delle più antiche aziende familiari di vini di qualità, e Ste. Michelle Wine Estates, la più grande cantina nell’area Pacifica Nord- Occidentale e tra le migliori aziende negli Stati Uniti per la produzione di vini premium, annunciano che Marchesi Antinori acquisirà la piena proprietà di Stag’s Leap Wine Cellars, dopo 16 anni di collaborazione con la prestigiosa azienda americana. La famiglia è l’unico produttore italiano proprietario di una cantina in Napa, dove è presente dal 1985, e Stag’s Leap Wine Cellars è la conferma della forte convinzione di Antinori delle potenzialità di questo terroir straordinario. Il cambiamento della proprietà sarà effettivo entro la fine di giugno. “Ci sono poche opportunità come questa nel corso di una vita in cui una realtà importante e storica come Stag’s Leap sia disponibile. Devo ringraziare Ste. Michelle Wine Estates per quest’occasione che ci è stata data - spiega Piero Antinori, presidente onorario Marchesi Antinori, oggi guidata come presidente da Albiera Antinori, con le sorelle Allegra ed Alessia, insieme all’ad, Renzo Cotarella - è fonte di orgoglio per me e la mia famiglia avere la possibilità di confermare la promessa fatta al mio amico Warren Winiarski 16 anni fa: preservare l’eredità e i valori di un’azienda così prestigiosa come Stag’s Leap Wine Cellars”. “Negli ultimi 16 anni, è stato un onore essere partner della famiglia Antinori, continuando l’incredibile storia di Stag’s Leap Wine Cellars. Auguriamo il meglio alla famiglia Antinori per proseguire questo percorso in futuro - sottolinea Shawn Conway, chief executive officer Ste. Michelle Wine Estates - le nostre radici, dalla nostra fondazione, 90 anni fa, si trovano nell’area Pacifica Nord-Occidentale americana, ed è lì dove risiede il futuro della nostra azienda. Questa mossa ci consente di concentrare meglio le nostre energie e risorse sulla parte del nostro business con il maggior potenziale di crescita: il nostro portfolio nel territorio Pacifico Nord-Occidentale”. Un investimento, quello di Antinori in Usa, che è già una pietra miliare nella storia del vino italiano e mondiale.
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Distillazione di crisi anche in Italia?
Secondo l’Osservatorio Unione Italiana Vini (Uiv), il dato a Marzo 2023 sulle giacenze di vino in Italia (60 milioni di ettolitri) è il più alto dell’ultimo quinquennio. E se il trend rimane attuale, complici le vendite in calo, si rischia di arrivare alla prossima vendemmia con il maggior carico di giacenze degli ultimi 20 anni. Da qualche parte, dunque, anche nel Belpaese, come anticipato da WineNews, come già in Francia e Spagna, si inizia a parlare di “distillazione di crisi”. E su questo, dopo il “Tavolo Vino”, convocato oggi al Ministero dell’Agricoltura, la Unione Italiana Vini (Uiv) si dice “contraria alla distrazione, in favore della distillazione di crisi, di fondi già impegnati per la promozione e gli investimenti”. Un misura, piuttosto, secondo Uiv, da finanziare con fondi regionali, dove serve, e che comunque non risolve problemi strutturali.
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Focus
Il futuro della Sicilia del vino a “Sicilia en primeur 2023”
Approfondire e migliorare la conoscenza dei vitigni siciliani famosi e dimenticati, col supporto della ricerca scientifica; aumentare il valore del vino siciliano, con ogni cantina ed imprese che deve assumersi, individualmente, la responsabilità di un obiettivo comune; lavorare in squadra per rendere socialmente e ambientalmente conveniente l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Nel viaggio in “Sicilia en primeur 2023” (anteprima dei vini siciliani iniziata oggi e che culminerà a Taormina il 13 maggio) ecco le sfide che la Trinacria del vino potrebbe porsi come futuri traguardi decennali, seguendo una percorso a tappe che l’ha vista crescere e cambiare drasticamente, a ritmo di decadi, negli ultimi 30 anni: la creazione di Assovini Sicilia, rete che riunisce le imprese virtuose del vino, la nascita della Doc Sicilia, e la costituzione ufficiale e formale della Fondazione Sostain. La Sicilia, insomma, come esempio unico in Italia di lavoro di squadra per valorizzare una terra straordinaria che avevano intuito, in tempi non sospetti, tre grandi come Diego Planeta, Giacomo Rallo e Lucio Tasca d’Almerita. E proprio agli eredi delle tre grandi famiglie del vino siciliano, Antonio Rallo, Alesso Planeta e Alberto Tasca d’Almerita, abbiamo chiesto di immaginare la nuova sfida da affrontare e da realizzare per il 2030 (in approfondimento).
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Cronaca
Aperitivo, un “rito” per 3 italiani su 4
Icona del “life style” italiano, diventato “simbolo di libertà perduta” nei momenti più difficili del lockdown in pandemia, dove si è “digitalizzato”, l’aperitivo è e resta un rito irrinunciabile per gli italiani che, nel 75% dei casi, si concedono questo sfizio almeno una volta al mese. Ad evidenziarlo, i dati di Cga by Nielsen IQ. I bar si attestano come luogo ideale per l’occasione, scelti da ben quattro italiani su cinque. Nel calice, in ordine di preferenza, vermouth, liquori e amari, scelti dal 47% delle persone, poi cocktail e vino, bollicine in testa.
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Wine & Food
Agroalimentare bio: gli acquisti segnano il passo nel 2022. In calo anche il vino
Nel largo consumo, dove i prezzi pesano e tante famiglie sono costrette a ritarare verso il basso la spesa per mangiare, il biologico, dopo anni di crescita, segna il passo. Dopo aver ceduto il -4,6% nel 2021, le vendite “bio” hanno spuntato nel 2022 appena il +0,5%, inferiore alle aspettative soprattutto in un contesto fortemente inflattivo (+9,1% la crescita dei prezzi dell’agroalimentare, nel 2022). Secondo i dati Ismea, dunque, si riduce, dunque l’incidenza del biologico sul totale della spesa agroalimentare: con 3,66 miliardi di fatturato nel canale domestico nel 2022, il peso del bio scende al 3,6%, contro il 3,9% del 2021. Tengono carne, salumi, latticini e pesce, giù frutta, verdura e cereali. E anche il vino bio, a -3,7%, rispetto al -1,6% complessivo del vino in gdo. Domani a Roma il workshop “Le prospettive del biologico nel 2023-2027” organizzato da Rete Rurale Nazionale. 
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Viaggio WineNews in Sicilia, dove il vino è simbolo di rinascita di territori e comunità
Per raccontare attraverso il vino la bellezza della Sicilia, mentre i riflettori si accendono su “Sicilia en primeur” 2023, il più importante evento del vino siciliano, firmato Assovini Sicilia a Taormina ed a Radicepura, WineNews inizia il suo viaggio nell’isola da Gibellina, dove, grazie alle Tenute Orestiadi (Cantine Ermes), è realtà il vino del “Grande Cretto” di Alberto Burri, opera di land art tra le più rivoluzionarie e grandi al mondo, simbolo della rinascita della comunità della Valle del Belice, dopo la devastazione del terremoto del 1968.
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