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WineNews
N. 2.596 - ore 17:00 - Lunedì 18 Febbraio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti,
opinion leader e professionisti del vino
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La News
Addio a Gianfranco Soldera
Lutto nel mondo del vino: si è spento Gianfranco Soldera, produttore icona con la sua Case Basse, a Montalcino, le cui storiche riserve di Brunello di Montalcino sono tutt’oggi tra i vini italiani più ammirati e ricercati nel mondo. Nato a Treviso nel 1937, è stato vittima di un incidente, proprio tra le vigne. Soldera era arrivato a Montalcino all’inizio degli anni ’70, seguendo da subito la strada della viticoltura e del vino “naturale”. Impegnato sul fronte della ricerca, con il Premio Soldera, ma anche della solidarietà, personaggio discusso e controverso, è diventato in pochi anni uno dei produttori più in vista del panorama italiano.
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Primo Piano
Vino e Tv, riflessioni su un rapporto difficile, con i protagonisti del piccolo schermo
Perché in Italia è difficile raccontare il vino in Tv? Eppure, agli albori della stessa Tv, Soldati e Veronelli fecero del nostro Paese un pioniere anche nel diffondere la cultura enogastronomica al grande pubblico. De “Il racconto del vino in Tv” si è parlato nei giorni scorsi in un talk show a Benvenuto Brunello a Montalcino, moderato da Luciano Ferraro, caporedattore del “Corriere della Sera”, e con volti noti come Joe Bastianich: “nel mondo mediatico è difficile raccontare il vino perché non c’è azione, mentre la gente vuole la sfida. A MasterChef abbiamo inserito sfide in esterna tra i vigneti, da Montalcino alle Langhe, ma siamo ancora in cerca di un format vincente, oltre il documentario. Io mi offro per condurlo”. Con Wine Oh Tv “abbiamo iniziato 10 anni fa a parlare di vino - ha detto Monique Soltani dell’emittente televisiva americana - perché il vino in Tv era sempre e solo oggetto di recensioni, specie in America. Volevo aiutare le persone da casa ad entrare in contatto diretto e semplice con questo mondo. Oggi racconto molte storie del vino italiano, perché in Usa ne siamo innamorati”. Ma “troppa spettacolarizzazione non va bene, il vino comunica valori culturali ed economici importanti, di umiltà, collaborazione e il lavoro dell’uomo che c’è dietro”, ha ricordato Marcello Masi, conduttore de “I Signori del Vino” su Rai2 con Rocca Tolfa (e, presto, di “In Viaggio con Marcello”, nuovo programma voluto da Carlo Freccero). “Con “I Signori del Vino” - ha aggiunto Tolfa - volevamo interrompere un silenzio che durava da troppi anni. Abbiamo trovato una formula per raccontarlo in modo preciso e tecnico, ma anche con ironia. Resta il fatto che oggi non si può pubblicizzare l’alcol in Tv, come una volta faceva persino Carosello”. Anche “Gusto”, ha detto infine il giornalista Gioacchino Bonsignore, “ha sdoganato il vino in Tv, grazie all’intuizione di Sposini e alla volontà del direttore Mentana, nel Tg5 delle 13, 365 giorni l’anno. Oggi va in onda 2 volte a settimana, con Gusto Verde e DiVino, puntando su cronaca ed immediatezza. Resta il limite di non poter parlare di marchi. Ma possiamo raccontare il vino in ogni aspetto della sua produzione. Una sfida stile MasterChef? Non funziona. Meglio un interminabile viaggio in Italia”. Alla maniera di Soldati e Veronelli.
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Camilleri, tra Ferrari e Brunello
“La Ferrari è diventata un simbolo nel mondo perché frutto di una grande artigianalità, e la stessa cosa è per il grande vino, e anche per il cibo”: è il messaggio, a WineNews, di Louis Camilleri, oggi ad della Ferrari, e proprietario della Tenuta il Giardinello, a Montalcino, dove lo abbiamo incontrato a “Benvenuto Brunello”. Una data simbolica, visto che il 15 febbraio ha segnato la presentazione della nuova SF90, la vettura che lotterà per il mondiale di F1, e il debutto delle nuove annate di Brunello di Montalcino sul mercato, la 2014 e la Riserva 2013. “E in entrambi i casi domina il rosso”, ha scherzato Camilleri, secondo cui “ci aspetta un futuro molto emozionante, sia per la Ferrari, che per il Brunello di Montalcino. Sono le eccellenze italiane”.
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Focus
La forza di andare oltre il limite: Alex Zanardi e il vino
“Ognuno di noi quando è davanti alle difficoltà cerca il modo di superarle al meglio, e magari di trasformarle in opportunità, come è successo a me. E se è vero che anche la vite fa così, allora è una cosa che abbiamo in comune, come in comune con i produttori di vino ho la passione nel fare il massimo, loro in vigna per produrre nettari meravigliosi, ed io nello sport”. Così, a WineNews, Alex Zanardi, pilota, paraciclista da 4 medaglie d’oro alle Olimpiadi, capace di trasformare il terribile incidente che nel 2001 lo ha lasciato senza gambe in opportunità, ma anche amante del vino e di Montalcino, di cui ha celebrato l’annata 2018, a Benvenuto Brunello, realizzando la formella celebrativa della vendemmia, giudicata a 4 stelle (su un massimo di 5). “Se sono qui è anche per la grande amicizia che mi lega alla famiglia Bianchini, proprietaria di Ciacci Piccolomini d’Aragona”, ha detto Zanardi. Che, nella formella, ha riportato, in forma di stelle, quattro frasi che riassumono la sua filosofia e il suo approccio alla vita, in cui “a stare fermi, non succede niente”, perché la fortuna ci regala le migliori opportunità “quando incontra la nostra preparazione”. Per questo “è la curiosità che illumina la strada”, e occorre riempire l’esistenza “di grandi tentativi per fare le cose che amiamo al meglio delle nostre capacità”.
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Cronaca
Bio, rame e una transizione “pericolosa”
I nuovi limiti annuali sull’utilizzo del rame in agricoltura, passato da 6 a 4 chilogrammi per ettaro, continuano a preoccupare il mondo del vino italiano, e ora i Vignaioli Indipendenti temono che le aziende, costrette dal nuovo limite di rame per ettaro ad abbandonare il regime biologico, siano obbligate a restituire i contributi percepiti. Così, la presidente Fivi Matilde Poggi ha scritto al Ministro Centinaio per chiedere al Ministero delle Politiche Agricole di guidare la transizione senza traumi per i produttori.
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Wine & Food
La leggenda dell’Erbaluce di Caluso ed altre storie: le nicchie del Piemonte a Gastronomix
Leggenda vuole che l’Erbaluce di Caluso Passito fu un vino inventato dalle donne del Canavese: per non sprecare nulla e avere la frutta anche d’inverno, mettevano via i grappoli. Una tradizione che continua ancora oggi: l’uva viene fatta appassire per circa 5 mesi, fino a febbraio, dopo la vendemmia. A marzo si pigia. È una delle curiosità scoperte oggi a Ivrea, nelle masterclass sull’Erbaluce di Caluso Docg e sul Carema Doc, il nebbiolo eroico di montagna. L’occasione è Gastronomix (fino al 23 febbraio), evento concertato tra il Consorzio Vini Docg Caluso, Carema e Canavese, presieduto da Caterina Andorno, e da quello della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, guidato da Filippo Mobrici, con la regia del Progetto Vino di Collisioni, coordinato da Ian d’Agata, con alcuni dei migliori chef e sommelier d’Europa e del mondo.
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WineNews.tv
Dall’Ottocento ad oggi: un viaggio nella storia e nei luoghi del Brunello di Montalcino
Ricordi, pensieri, riflessioni ed immagini su uno dei territori e dei vini italiani più importanti nel mondo. Oggi realtà di primo piano dell’economia vinicola del Belpaese, nel passato terra fertile di intuizioni, visioni e scambi di vedute tra uomini di scienza e di cultura, che con la loro opera hanno creato le basi per il successo di oggi.
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