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N. 2.999 - ore 17:00 - Mercoledì 1 Ottobre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Anche il tartufo, con il vino e le altre eccellenze del made in Italy agroalimentare, nel protocollo di promozione del Ministero delle Politiche Agricole. “Prenderà parte agli eventi del Ministero in Italia e all’estero. Senza dimenticare l’aspetto formativo, con corsi dedicati agli chef e ai maitre di sala e ai gourmet”, come racconta a WineNews Giuseppe Cristini, presidente dell’Accademia Italiana del Tartufo nel Mondo, dalla presentazione della stagione 2020 del tartufo bianco pregiato, a Roma, con la Cia - Agricoltori Italiani. Stagione che parte, come da tradizione, dalla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba n. 90 ( dal 10 ottobre). I prezzi? 2.000-3.000 euro al chilo. |
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I consumi domestici di alimenti biologici raggiungono la cifra record di 3,3 miliardi, spinti da una crescita del 4,4% nei 12 mesi che finiscono a giugno 2020. Emerge dal rapporto “Bio in cifre 2020”, presentato da Ismea e Coldiretti. La situazione emergenziale ha consolidato una tendenza alla crescita del settore che va avanti da oltre un decennio. Con la Gdo che sta imprimendo al mercato biologico, specie nel lockdown, un incremento delle vendite dell’11%. Sul piano produttivo l’Italia è, nel 2019, il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nel biologico, dove sono saliti a 80.643 gli operatori coinvolti (+2%), mentre le superfici coltivate a biologico sono arrivate a sfiorare i 2 milioni di ettari (+2%). L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2019 il 15,8% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) a livello nazionale, e questo posiziona l’Italia di gran lunga al di sopra della media Unione Europea, che nel 2018 si attestava all’8%. “L’agricoltura biologica nel nostro Paese rappresenta - ha spiegato la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova alla presentazione del Rapporto Ismea - una realtà significativa e dovrà giocare un ruolo da protagonista nel prossimo futuro. Vogliamo che il biologico poggi le sue basi su fondamenta forti e lo diciamo con chiarezza: se qualcuno in Europa pensa di far aumentare le superfici a biologico abbassando il livello delle regole, in modo da fare diventare tutto biologico, noi non ci stiamo. Al Senato chiedo di approvare quanto prima il testo unico per il biologico. Si tratta di una legge che può dare ancora più slancio e opportunità al settore”. E che il mondo del biologico abbia sempre più rilevanza, lo racconta anche l’attenzione crescente del settore fieristico, come racconta il dg di Veronafiere Giovanni Mantovani. “Crediamo molto nelle possibilità del biologico. Già a Fieragricola, a febbraio, il tema della sostenibilità era stato centrale. Ci sembra importante, in una fase come questa, avere una nuova iniziativa come “B-Open”, che guarda al tema del biologico in una chiave business-to-business. A Vinitaly il mondo del del vino bio ha già un suo spazio dedicato, l’obiettivo è crescere, anche in termini di superficie espositiva, in funzione di quanto cresce il mercato”. |
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Il quadro mondiale è complesso, il Covid ancora rallenta pesantemente mercati e viaggi, eppure continuare a promuovere il vino italiano nel mondo, per agganciare la ripartenza e non perdere posizioni, è fondamentale. E, per sostenere le imprese, è pubblicato il bando per l’accesso ai 100 milioni di euro per la misura Promozione 2020-2021 dell’Ocm Vino. Come sempre, il 30% gestiti a livello nazionale dal Ministero delle Politiche Agricole, ed il 70% in mano alle Regioni, come specifica il decreto direttoriale del 30 settembre 2020 n. 9193815. Tra le novità, il Regno Unito nell’elenco dei Paesi Terzi come obiettivo, dopo la Brexit (ancora in fase di definizione), e il cofinanziamento pubblico massimo che, come già annunciato, passa dal 50% al 60% dell’importo totale del progetto. La scadenza per la presentazione dei progetti nazionali è fissata al 23 novembre 2020. |
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Anche in tempo di Covid, la fine dell’anno è il momento delle guide e delle classifiche internazionali. E, come da tradizione, a dare il via alle danze è la rivista Usa “Wine Enthusiast”, con la sua “Top 100 Best Buys” 2020, che seleziona i vini migliori per qualità prezzo (bottiglie sotto i 15 dollari allo scaffale). Se al n. 1 c’è il Tempranillo 2016 di Bodegas Montecillo, dalla Rioja, come sempre l’Italia è ben piazzata, con 9 etichette, dopo Stati Uniti (38) e Francia (11), con due vini in top 10. Primo alfiere tricolore è il Soave Classico Vin Soave 2018 di Inama, al n. 5, davanti al Prosecco Doc 2018 Field di Pizzolato, al n. 9, i migliori di una selezione che, come sempre accade al Belpaese (la Italian Editor di Wine Enthusiast è Kerin O’Keefe), spazia dal Piemonte alla Sicilia. Nella lista, dunque, tra gli italiani, troviamo il Negroamaro Rosato del Salento Kresos 2019 di Castello Monaci (del Gruppo Italiano Vini), il Gavi 2018 del Comune di Gavi di Bricco dei Guazzi, il Pinot Grigio 2019 Estate Bottled del colosso trentino Mezzacorona, il Primitivo del Salento 2018 delle Tenute Rubino, e ancora il Chianti Mario Primo 2019 di Piccini, e ancora il Montepulciano d’Abruzzo 2018 della marchigiana Umani Ronchi (nella foto il produttore Michele Bernetti, ndr), ed il Nero d’Avola Terre di Giumara 2018 della siciliana Caruso & Minini. |
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Un video di animazione per raccontare in modo diverso, fresco e leggero, il duro e complesso dei vignaioli italiani, non solo produttori di vino, ma custodi dei territori e delle tradizioni: a lanciarlo è la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi), che ha chiamato in causa il regista Corrado Virgili, con collaborazioni con produzioni di cinema di animazione italiane e Rai Tv. Il protagonista? Ampelio, il vignaiolo del logo Fivi, così chiamato per il significato greco del termine greco Αμπελιος, ovvero “colui che cura la vigna”. |
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Il settore agroalimentare italiano prova a resistere all’impatto del Covid-19, soprattutto grazie all’export. Addirittura, gli ultimi studi evidenziano che l’agroalimentare made in Italy nel mondo è in crescita e vale 41 miliardi di euro; mentre secondo una ricerca, nel 2050, quando la popolazione mondiale passerà dagli attuali 7 miliardi agli 8-10 miliardi, 1 consumatore su 10 nel mondo mangerà cibo italiano. Dati che fanno ben sperare per le potenzialità del settore negli anni a venire, come emerge dal Seminario “Food, Wine & Co. - Verso la Sostenibilità”. L’attenzione dei consumatori italiani, si legge, si sta muovendo verso tre principali direttrici: la riduzione degli sprechi alimentari, la riduzione dell’impatto del packaging sull’ambiente, e infine una maggiore attenzione verso qualità e provenienza dei prodotti, oltre all’impatto sociale e ambientale del ciclo di produzione degli stessi. |
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Viaggio in vendemmia nella denominazione più grande del Piemonte, con Filippo Mobrici presidente Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato. “Dalla vendemmia ci aspettiamo cose molto buone, anche con qualcosa in più in quantità sul 2019, mentre i mercati tengono, sono molto migliori di quanto ci aspettassimo, e fino ad agosto abbiamo registrato anche una leggera crescita. Che sia di buon auspicio per tornare alla normalità”. |
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