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N. 4.246 - ore 17:00 - Martedì 24 Giugno 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il Franciacorta, in pochi anni, è cresciuto nei numeri e nella reputazione, anche grazie alle tante partnership di prestigio e di valore (1000 Miglia, Emmy Awards, Michelin Italia e Usa, tra le altre) che hanno visto le cantine ed il Consorzio portare il brand territoriale al grande pubblico. Come quella, “storica”, con la Camera Nazionale della Moda Italiana, come vino ufficiale della celeberrima “Milano Fashion Week”, di scena a pochi chilometri dal territorio delle celebri bollicine lombarde, dove ieri, tra invitati selezionati (tra cui WineNews) e vip d’Italia e del mondo, si è brindato “vista Duomo” anche ai 35 anni del Consorzio (in approfondimento). | |
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| | 2,019 miliardi di bottiglie di vino Dop e Igp immesse sul mercato, un quantitativo inferiore dello 0,46% sull’anno precedente, ma superiore dell’1,4% alla media del periodo 2019-2023, con gli imbottigliamenti aumentati di quasi 110 milioni di bottiglie sul 2019, risultato ottenuto nonostante un contesto globale condizionato da consumi vinicoli stagnanti. Ed ancora uno scenario che vede le denominazioni con una prevalenza totale o parziale di vini rossi subire una contrazione del 6,8%, anche se delle 128 Do che compongono la categoria ben 38 hanno chiuso l’anno con valori positivi, e tra queste alcune importanti denominazioni come Barolo, Brunello di Montalcino, Bolgheri e Maremma Toscana. Ma c’è anche la perdita del 5% delle denominazioni di vini bianchi, con l’eccezione del Pinot Grigio delle Venezie, che guadagna un 3% dei volumi e un balzo importante, del 5%, per gli spumanti da uve bianche, guidati da Prosecco Doc (+7%), Asolo Prosecco Docg (+50%) e Alta Langa (+9,1%). Trend che evidenziano un mutamento delle preferenze dei consumatori e un affermarsi di un diverso stile di consumo. Emerge dall’Annual Report 2025 by Valoritalia, guidata da Francesco Liantonio, leader nella certificazione vitivinicola con 37 sedi operative in tutta Italia, 219 denominazioni d’origine certificate pari al 56% della produzione nazionale dei vini di qualità per un valore di 9,23 miliardi di euro (di cui 5,3 miliardi Doc, 2,6 Docg, 1,2 Igt, ndr). Lo studio, presentato ieri sera a Roma, con un focus di Nomisma sul Canada (più dettagli in approfondimento), ha evidenziato l’andamento del settore nel 2024, sottolineando le difficoltà, ma anche la solidità del mercato del vino tricolore, anche nel contesto attuale, dopo un quinquennio caratterizzato da difficoltà economiche, pandemia Covid, guerre e dazi. Delle tre tipologie in cui è suddivisa la piramide qualitativa dei vini italiani a denominazione, gli Igt, che l’anno precedente erano incrementati del 16,5%, si sono contratti del 6,3%, anche se i volumi totali restano ancora superiori al livello toccato nel 2022; per il terzo anno consecutivo i vini Docg subiscono una perdita (-2,3%) che ne riporta i volumi ad un livello di poco superiore a quelli registrati nel 2019. E poi i vini Doc che salgono del 2,7%, compensando quasi del tutto le perdite di Igt e Docg. | |
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| | Il percorso che porterà la menzione “Piemonte” da poter aggiungere (in maniera facoltativa) nelle etichette di tutti i vini a denominazioni di origine piemontese procede a passi spediti. In questi giorni, con le assemblee dei diversi Consorzi della Regione, i vari CdA, praticamente all’unanimità, hanno licenziato il via libera alla proposta lanciata nel gennaio 2025 a “Grandi Langhe e Piemonte del vino”, come WineNews aveva anticipato. Così hanno fatto, per esempio, il Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani, quelli del Canavese, quello dell’Asti e dell’Alta Langa, del Roero, e della Barbera d’Asti e dei vini del Monferrato. “Un passo avanti importante, ora partirà l’iter formale per l’approvazione alle modifiche dei disciplinari, ma c’è larghissima condivisione di questo percorso”, sottolinea, a WineNews, Francesco Monchiero, presidente “Piemonte Land”. | |
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| | | “Il pacchetto vino è una prima tempestiva risposta, che accogliamo con favore, ma ora più che mai il sostegno dell’Ue al settore non deve essere messo in discussione. Il settore deve disporre di risorse adeguate, senza le quali non può esistere una politica vitivinicola europea in grado di rispondere alle sfide che i viticoltori europei si trovano ad affrontare. In particolare, il bilancio per la futura Pac deve tutelare i programmi vitivinicoli nazionali e il “pacchetto vino” deve prevedere opportunità per sostenere le imprese vitivinicole che stanno soffrendo anche della crisi dei consumi e dei dazi doganali. Inoltre, il vino viene promosso come prodotto compatibile con uno stile di vita sano e si esprime fiducia nell’Ue in vista della prossima riunione delle Nazioni Unite, prevista per settembre, affinché la dichiarazione politica sulle malattie non trasmissibili che verrà adottata non sia ostile alla sostenibilità economica e sociale del settore”: è il messaggio che le principali rappresentanze del vino dei primi tre Paesi produttori al mondo, Italia, Francia e Spagna, hanno lanciato dall’ultima riunione del “Gruppo di Contatto” andata in scena nei giorni a scorsi in Toscana, a Montepulciano, perla del Rinascimento e culla del Vino Nobile di Montepulciano. | |
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| | | Una mostra nella “sua” Poggibonsi, per ricordare Giulio Gambelli, il “maestro del Sangiovese”. È “Bottiglie d’autore - Gambelli 100”, di scena nell’Expo Centro Culturale Accabì Hospital Burresi (dal 27 giugno al 14 luglio), organizzata dal Comune di Poggibonsi nel centenario della nascita di Gambelli, e curata dai giornalisti Aset Carlo Macchi e David Taddei. Con 16 bottiglie che, come opere d’arte, ne ricordano la storia (e con una video intervista del 2007 di WineNews, uno dei rari documenti filmati rimasti di Gambelli). | |
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| | Arriva l’estate e basta fare un giro per bar, spiagge e terrazze per accorgersi di come sia una delle regine indiscusse nel variegato mondo delle bevande. Leggera, pratica, eclettica, la birra fa rima con convivialità. Non a caso ben il 75,2% degli italiani la identifica come compagna ideale per vivere appieno la spontaneità della convivialità, e il merito è anche della sua versatilità: il gusto fresco e leggero della birra si abbina a ogni tipo di cibo (34,6%) e si adatta a contesti e gusti diversi (34,4%). Un quadro che emerge dall’indagine realizzata da AstraRicerche (per Birra Moretti). Per gli italiani, la spontaneità nasce attorno al cibo e alle occasioni conviviali, dove ciò che conta davvero è soprattutto la compagnia (54%), seguita dalla libertà di esprimersi (44,6%), dal tempo da dedicare senza fretta al piacere della tavola (39,9%) e da un luogo semplice, spesso improvvisato (35,8%).
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| | | A WineNews Giuseppe Liberatore, dg Valoritalia. “I vini rossi stanno soffrendo di più, bianchi e bollicine Doc se la cavano abbastanza bene, ma le cose cambiano anche tra singole denominazioni. Certo è che si avvicina una vendemmia che ad oggi sembra tutt’altro che scarsa, e quindi le preoccupazioni per le giacenze elevate, soprattutto in alcune zone, sono comprensibili, se sarà necessario mettere in atto le misure più adatte per non appesantire ulteriormente il mercato”.
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