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N. 3.440 - ore 17:00 - Martedì 14 Giugno 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Nel 2021 ha toccato un giro d’affari di 37 milioni di euro, e come regalo di compleanno, l’obiettivo è fissato a quota 57 milioni di euro, nei soli negozi fisici. Anche grazie alle prossime aperture previste nell’anno, 15 in tutto, in Italia ma anche all’estero e che dovrebbero arrivare a Parigi, in Francia, a Praga, in Repubblica Ceca e non solo. È il ritratto, di sintesi, di Signorvino, la più grande eno-catena d’Italia, lanciata nel 2012 da Sandro Veronesi, e che festeggia un importante traguardo, quello dei primi dieci anni di attività, con una serie di iniziative che uniranno vino, cibo e musica (in approfondimento). |
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Da anni i fine wine sono indicati da statistiche e studi come beni di investimento alternativi. E i numeri dicono che continuano ad esserlo davvero, visto che sovraperformano nettamente alcuni degli indici di borsa più importanti del mondo, ma anche l’oro, bene rifugio per definizione. Emerge dal Liv-ex June Market Report, che ha comparato i principali indici della piattaforma britannica con quelli di oro e borse. Da cui i vini di lusso emergono vincitori, come investimento, tanto nel breve che nel medio termine. Guardando al solo 2022, per esempio, emerge che da inizio anno il Liv-Ex 100 (di cui fanno parte, per l’Italia, il Barolo 2016 di Bartolo Mascarello, il Barolo Monvigliero 2016 di Comm. G.B. Burlotto, il Barbaresco 2018 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva 2013 e 2014 di Giacomo Conterno, il Masseto 2016 e 2016 e l’Ornellaia 2018 di Frescobaldi, il Brunello di Montalcino 2016 di Poggio di Sotto, il Sassicaia 2016, 2017 e 2018 della Tenuta San Guido, il Soldera Case Basse 100% Sangiovese 2016, il Solaia 2018 ed il Tignanello 2016 e 2018 di Antinori) è cresciuto del 4,4%, il Liv-Ex 1000, l’indice più ampio, è cresciuto del +10,3% (e di cui fa parte il sotto indice Italy 100, che, cresciuto del +4,1%, è formato dalle ultime dieci annate in commercio di Barolo Bartolo Mascarello, Barbaresco Gaja, Barolo Cascina Francia Giacomo Conterno, Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno, Masseto, Ornellaia, Sassicaia Tenuta San Guido, Solaia, Soldera Case Basse 100% Sangiovese e Tignanello), mentre l’oro è cresciuto di appena l’1,7%, il Ftse 100 (che mette insieme le 100 società più capitalizzate al London Stock Exchange, la Borsa di Londra) del +3,3%, mentre l’S&P 500 (che riunisce 500 titoli azionari quotati a Wall Street, a New York) ha perso addirittura il -12,8% da inizio anno. Allargando il raggio ai 12 mesi, poi, emerge che se il Liv-Ex 100 segna un +22,2%, ed il Liv-Ex 1000 si attesta al +25,6%, l’oro ha perso il -2,9%, l’S&P 500 il -1,3%, e solo il Ftse 100 è in positivo, ma in crescita del +8,3%, in misura nettamente inferiore agli indici enoici. Che competono anche guardando ad un arco temporale di 5 anni. In un lustro, solo l’S&P 500 (+72,5%) è cresciuto più dei fine wine, con il Liv-Ex 1000 a +50,7%, capace di mettersi alle spalle ancora l’oro (+45,7%), mentre il Liv-Ex 100 è cresciuto “solo” del +34,8%. |
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Nei vigneti del mondo è presente tantissima tecnologia italiana, con un export, quello di macchine per agricoltura e viticoltura, che vale 1 miliardo di euro. E le cui evoluzioni e progressi saranno al centro di “Enovitis in campo”, la kermesse di Unione Italiana Vini (Uiv), di scena il 23-24 giugno nella Tenuta Ca’ Bolani (gruppo Zonin1821), a Cervignano del Friuli. Con un occhio particolare al tema “green”, un vigneto biologico dimostrativo, in collaborazione con FederBio Servizi, ed il focus dedicato all’innovazione e alla robotica. “La leadership italiana nel campo dell’enologia e della viticoltura si riflette anche nei suoi macchinari - ha detto il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti - un comparto che, negli ultimi due anni, ha visto crescere di 1/3 il proprio mercato export, grazie anche ad una fortissima accelerazione nell’ultimo anno (+25%)”. |
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L’Italia, con i suoi 109.423 ettari di superficie bio viticola certificata (secondo i dati di Ismea relativi al 2019) presenta il più alto rapporto (17,8%) tra superficie a vigneto biologico e superficie vitivinicola totale. Sicilia, Puglia e Toscana da sole rappresentano il 55,8% della superficie viticola biologica nazionale e il 55,5% del vino bio prodotto in Italia, ma il primato assoluto spetta alla Sicilia, con una produzione di 556.453 ettolitri e 29.669 ettari di vigneti biologici (rispettivamente pari al 24,7% della produzione e al 27,7 % della superficie nazionale). Ma l’Italia è anche il Paese europeo che vanta oltre 2 milioni di ettari di Sau certificata in biologico, su cui operano 80.643 imprese biologiche. L’Italia, inoltre, si colloca tra i primi tre Paesi d’Europa per maggiore superficie vitata, rappresentando assieme a Spagna e Francia, ben l’86% dei vigneti europei e il 73% dei vigneti della superficie bio vitata mondiale, a +114% rispetto al 2010, e con un trend in continuo aumento. Ecco i numeri della viticoltura biologica, con cui Italia Bio, l’associazione che riunisce i produttori biologici del Belpaese, guidata da Lillo Alaimo Di Loro, lancia “Biodivino”, la rassegna internazionale di vini biologici e biodinamici di scena dal 23 al 26 giugno, a San Martino delle Scale a Monreale, in Sicilia. |
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L’eleganza e il glamour del Franciacorta conquistano la “Milano Fashion Week 2022”, e, già brindisi ufficiale da oltre 10 anni di una delle settimane più attese dell’anno della capitale della moda italiana, in partnership con la Camera Nazionale della Moda, per la prima volta il “Festival Franciacorta” a Milano è inserito nel cartellone degli eventi di “Milano Moda Uomo 2022” (20 giugno). Una “passerella” prestigiosa sulla quale si accendono i riflettori di tutto il mondo, e dove vino & moda “sfilano” insieme come simboli inconfondibili dello stile made in Italy. |
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Quello tra i grandi vini e la musica d’autore, è un connubio il cui successo si misura dal moltiplicarsi di rassegne che di anno in anno vanno in scena nell’Italia del vino. Da ben 25 anni, è un appuntamento fisso “Jazz & Wine in Montalcino 2022”, il più importante Festival “aziendale” del mondo del vino italiano e tra i più longevi nel panorama jazz internazionale, la cui storia ha contribuito a scrivere, grazie a Banfi, una delle cantine leader del Brunello di Montalcino e del vino italiano, che torna a promuoverlo a Montalcino, dal 19 al 24 luglio. Dove, nell’antico Castello Banfi e nella trecentesca Fortezza, cornice d’eccezione e altro elemento distintivo del Festival, sul palco saliranno big del calibro di Richard Galliano, Ron Carter, John Patitucci, Paula e Jaques Morelenbaum, Mario Biondi e, in prima assoluta, l’Orchestra Nazionale Alexanderplatz. |
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La visione di una Denominazione relativamente giovane, ma che ha attirato in pochi anni tanti investimenti dai produttori delle Langhe e non solo. Le riflessioni di Mariacristina Castelletta, presidente del Consorzio Vino Alta Langa, e di Nicola Guelfo di Italdesign, che ha studiato e progettato il nuovo calice dell’Alta Langa, “Terra”, che raccoglie l’eredità di “Grande”, firmato nel 2012 da Giugiaro. |
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