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N. 2.602 - ore 17:00 - Martedì 26 Febbraio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Crescono per numero, e vedono aumentare il proprio fatturato, le enoteche del Belpaese. Segnale incoraggiante, sottolineato da Vinarius, associazione che mette insieme oltre 100 enoteche in Italia. Se oggi nel Belpaese si contano 7.278 enoteche (+14% nel 2010-2018), per un un giro d’affari oltre i 280 milioni di euro all’anno, dai dati di Vinarius, emerge che ogni enoteca, tra quelle affiliate, sviluppa un fatturato sui 350.000 euro in media (+15% in 5 anni). Anche grazie agli investimenti in formazione, “al fine di creare tra enotecario e consumatore finale - spiega Vinarius - un rapporto e uno scambio sempre più stretto, attento e di qualità”. |
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Capire come evolverà un settore, o almeno provarci, è fondamentale per pianificare strategie produttive e di mercato. E il vino non fa eccezione. E nonostante il comparto di Bacco a livello italiano e mondiale goda di buona salute, le prospettive, almeno nei prossimi tre anni, sono di una sostanziale stabilità a livello di consumi complessivi. Emerge dall’ultima analisi di International Wine & Spirits Research, secondo cui a frenare la crescita dei consumi di alcolici in generale è la crescente attenzione non solo alla moderazione e al bere consapevole, ma anche alla completa astinenza, magari solo per alcuni periodi, soprattutto da parte dei Millennials. Una tendenza, su tutte, immortala il momento: in una città come Londra, sostiene l’Iwsr, aumenta il numero di club dedicati al tema della salute, mentre diminuisce il numero dei pub, icona della vita sociale della City. In ogni caso, venendo al vino, da qui al 2020 si crescerà, ma in maniera diversa per i vini fermi e per gli spumanti. Nel primo caso, i consumi aumenteranno di 35 milioni di casse da 9 litri, arrivando a quota 2,4 miliardi di casse. La crescita dei consumi nelle Americhe, nell’area Cis, formata dalla Russia e da altre Repubbliche ex-sovietiche, sarà di fatto annullata dal calo dei consumi previsto nei Paesi produttori (e consumatori) storici d’Europa, ed il risultato sarà una crescita aggregata di appena lo 0,3%. Stati Uniti, Russia e Brasile sono indicati come Paesi chiave per la crescita, insieme ad alcuni Paesi dell’Africa, come l’Angola. Diverso l’andamento del mercato degli spumanti, che parte però da numeri completamente diversi. La crescita, da qui al 2022, sarà dell’1,6% all’anno, per arrivare a 283 milioni di casse nei prossimi tre anni. E l’Italia, in questo senso, sarà assoluta protagonista. Non solo perchè il Prosecco varrà da solo la metà di questa crescita, stimata, nel complesso, in 21 milioni di casse di spumante in più, e che sarà trainata proprio dal Belpaese, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti. Ma anche perchè, nel 2022, secondo le previsioni dell’Iwsr, l’Italia sarà il primo mercato al mondo per consumi di bollicine, superando anche la Germania, che attualmente detiene lo scettro. |
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Le agromafie hanno portato alla chiusura, nel 2018, tra debiti ed usura, di oltre 25.000 aziende agricole. E si infiltrano in maniera sempre più subdola in una filiera lunga e complessa, dal campo alla tavola, in un settore che fa gola alla criminalità organizzata, non solo per il business che sviluppa, ma anche per i tanti fondi pubblici, oltre 50 miliardi di euro all'anno, che riceve, tra le varie misure. Una piaga che, per essere arginata, richiede una maggior coesione tra istituzioni e filiera, ma anche una revisione del sistema legislativo, perchè non è accettabile che il solo reato riferito al settore agroalimentare previsto nel codice penale sia quello dell’abigeato. È il messaggio emerso dal convegno promosso ieri alla Luiss da Confagricoltura. |
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Con le guide Michelin dei diversi Paesi nel mondo ormai svelate, ed il 2019 abbondantemente iniziato, è arrivato il momento di fare il punto sul panorama dei ristoranti stellati in giro per il mondo, anche per capire come si colloca l’Italia nel grande quadro della cucina mondiale dipinto dalla Rossa, senza dubbio la guida ancora oggi più rispettata ed influente. Il Belpaese, con l’ascesa all’Olimpo dei tre stelle dell’Uliassi di Senigallia, casa di chef Mauro Uliassi, conta oggi dieci indirizzi al top. Meglio fa la Francia, che conta ben 27 tre stelle, ma sopra di noi c’è anche la Spagna, in guida con il Portogallo, ma a quota undici ristoranti tre stelle. Subito dietro la Francia, però, c’è il Giappone, che nelle due guide, dedicate a Tokyo ed a Kyoto e Osaka, mette in fila 24 ristoranti tre stelle. Restando in Asia, altissima anche la concentrazione di tre stelle ad Hong Kong, a quota sette, e Macao, con tre ristoranti, mentre Shanghai conferma un unico tre stelle Michelin. In Usa, la città più gourmand è San Francisco, con otto ristoranti tre stelle Michelin. Seguono New York, con cinque indirizzi al top, Washington DC e Chicago, a quota uno. Tornando in Europa, sono cinque i tre stelle della Gran Bretagna, tre quelli di Svizzera e Olanda e uno di Belgio e Lussemburgo. |
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Missione compiuta: il Chianti Geografico, marchio storico del vino toscano, nei territori del Chianti, del Chianti Classico, della Vernaccia e dei Colli Senesi, cooperativa fondata nel 1961 e finita in liquidazione volontaria nel 2015, è salvo. Grazie allo sforzo di Tenute Piccini, guidate da Mario Piccini, quarta generazione della famiglia, che ha acquistato i vigneti dei 60 soci, a fine 2018, per 7,2 milioni di euro. Adesso, il rilancio, con nuovi investimenti e la gestione enologica dell’azienda sotto la regia di Riccardo Cotarella. |
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Secondo il Bloomberg Healthiest Country Index, che mette in fila lo stato di salute di 169 economie del mondo, prendendo in considerazione aspetti come l’aspettativa di vita, la mortalità infantile, i fattori ambientali come l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari e valutando, ovviamente in negativo, l’incidenza di rischi quali l’uso di tabacco, la scarsa copertura vaccinale, l’obesità, la Spagna è il Paese più sano al mondo, davanti all’Italia, seconda a 91,6, con l’Islanda sul gradino più basso del podio a quota 91,4. Alla posizione n. 4 il Giappone, quindi Svizzera, Svezia, Australia, Singapore, Norvegia ed Israele. Nel primato di Spagna e Italia, un ruolo fondamentale lo giocano le abitudini alimentari: merito della Dieta Mediterranea, in cui olio extravergine di oliva e noci hanno fatto crollare le malattie cardiovascolari. |
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Sempre più territori dell’agricoltura e del vino aspirano a diventare Patrimonio dell’Umanità dell’Agricoltura del programma Giahs, gli Agricultural heritage systems, della Fao. Ma se il percorso per il riconoscimento è complesso, altrettanto complesso è gestirlo dopo averlo ottenuto. In Italia è nato il primo Master al mondo sui Giahs all’Università di Firenze, come racconta Mauro Agnoletti, direttore del Master e coordinatore scientifico Catalogo Nazionale Paesaggi Rurali Storici del Ministero delle Politiche Agricole |
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