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N. 4.294 - ore 17:00 - Lunedì 1 Settembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | La Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Circuito Federale ha, di fatto, confermato l’illegittimità dei dazi di Trump, come già sostenuto a fine maggio, a seguito di una causa presentata da diverse realtà (tra cui, dal mondo del vino, la newyorkese Vos Selections). O meglio, la Corte, come già fatto in maggio, ha ribadito che l’International Emergency Economic Powers Act “non conferisce al Presidente l’autorità di imporre tariffe così ampie, riaffermando che il potere tariffario appartiene al Congresso”. A spiegarlo, tra gli altri, la Us Wine Trade Alliance (in approfondimento). Ma i dazi, per ora, restano in vigore. | |
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| | Se nel complesso, a livello mondiale, il vino italiano nei primi 5 mesi 2025 ha tenuto nelle esportazioni, secondo i dati Istat, le cose in generale per il commercio mondiale di vino non vanno male nei primi 6 mesi dell’anno, secondo il Report Wine Monitor di Nomisma curato da Denis Pantini, se si guarda ai 12 mercati internazionali tra i più importanti (Usa, Regno Unito, Germania, Canada, Giappone, Cina, Svizzera, Francia, Australia, Norvegia, Brasile e Corea del Sud, dati doganali), con il vino tricolore che fa registrare nel complesso una crescita del +1,5% a valore (2,8 miliardi di euro) e del +2,1% a volume (703,5 milioni di litri), facendo meglio della media, a +1,4% in valore (10,6 miliardi di euro di importazioni di vino complessive da tutti i Paesi) e -1,3% in volume (2,8 miliardi di litri). Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di riferimento, ma la fine dell’accumulazione di scorte da parte degli importatori in previsione dell’entrata in vigore dei dazi disposti dall’amministrazione Trump ha visto un secondo trimestre in netto calo. Si tratta, spiega Nomisma, di una tendenza che ha coinvolto anche gli acquisti di vini italiani: la variazione per il primo semestre appare positiva (+2,5%, per 1,05 miliardi di euro, e 188,9 milioni di litri, +7,5%) solo grazie all’accumulazione avvenuta nei primi tre mesi dell’anno. Bene il Canada, dove le importazioni dall’Italia sono cresciute di quasi l’11% (206,3 milioni di euro per 35,7 milioni di litri) beneficiando della sostituzione “a scaffale” dei vini statunitensi (come ritorsione ai provvedimenti tariffari di Trump), crollati di oltre il 65%. Una performance molto positiva per i vini del Belpaese si registra anche in Germania (+10,3% a valore nei primi 6 mesi, per 522 milioni di euro, e 223,2 milioni di litri, +1,8%). Male, invece, il Regno Unito a -7,3% a valore (per 452,5 milioni di euro), così come Svizzera (-3,6% 202,5 milioni di euro), Francia (-5,6% per 113,2 milioni di euro), Norvegia (52,8 milioni di euro, -4,1%), Cina (45,1 milioni di euro, -8,5%) e Corea del Sud (25,2 milioni di euro, -5,9%). Tra chi vede le importazioni di vino italiano crescere, ancora, c’è il Giappone, a +0,7% nei primi 6 mesi 2025 sul 2024 (87,1 milioni di euro), ma anche l’Australia (+7,1%, per 31,9 milioni di euro) e il Brasile (+7,9%, per 18,4 milioni di euro). | |
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| | Sono 8,5 milioni gli italiani che hanno scelto di trascorrere almeno parte delle vacanze estive in settembre, approfittando della cosiddetta bassa stagione, favorevole dal punto di vista dei prezzi e caratterizzata tendenzialmente da un minore affollamento in località e strutture. A renderlo noto è un’indagine Coldiretti/Ixè. Il mare resta sempre la meta preferita, ma per settembre cresce anche l’interesse per la natura, con più viaggiatori attratti da montagne, parchi e campagna, dove è possibile vivere esperienze tipiche, come la vendemmia o le passeggiate nei boschi alla ricerca di funghi. Attese quasi un milione di presenze in agriturismo: una scelta che unisce relax e gusto, resa ancora più invitante dai tanti eventi a tema enogastronomico che animano questo periodo (e tutti selezionati nell’agenda WineNews). | |
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| | | Difficile dire se i tribunali americani fermeranno i dazi Usa voluti da Trump ed introdotti dal Presidente americano andando oltre le proprie competenze, utilizzando poteri e strumenti che spetterebbero al Congresso, secondo la Corte d’Appello Federale. Ma se così fosse, lo zampino sarebbe anche di Vos Selections, azienda con 39 anni di attività nell’importazione di vini, liquori e sakè di piccoli produttori, guidata da Victor Owen Schwartz, che, in aprile 2025, ha fatto causa a Trump insieme ad altre aziende di settori diversi (FishUsa, azienda di e-commerce di attrezzature per la pesca, Genova Pipe, che produce tubi in Abs, MicroKits, elettronica, e Terry Precision Cycling, che si occupa di abbigliamento sportivo femminile), fortemente danneggiate dai dazi. Vos Selections - che, dall’Italia, importa vini di produttori come Antica Hirpinia, Antichi Baronati, Badia di Morrona, Cantina Beato Bartolomeo, Diego Curtaz, Fattoria di Petroio, Fazio, La Jara, Lis Neris, Lupi Reali, Mancini, Màtè, Paris Rocchi, Petrilli, Pietra, Poderi Roset, Ricci Curbastro, Scala, Specogna, Tenuta Santodeno, Toccasana e Voce Bella - è stata, da subito, in prima linea, contro i dazi, e tra le poche realtà private del vino ad esporsi esplicitamente (in approfondimento). E chissà che non finisca come per Davide contro Golia … | |
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| | | Americano di nascita, ex firma di “Wine Spectator” che ha lasciato nel 2010, ed ormai di stanza ad Hong Kong e tra le firme della critica enoica più seguite in Asia, con il suo portale jamessuckling.com, già “cittadino onorario” di Montalcino, terra del Brunello, dal 2018, ora James Suckling viene premiato da un altro territorio italiano di primo piano come l’Alto Adige. Così ha deciso il Consorzio, guidato da Andreas Kofler, assegnando al critico il Premio speciale per la cultura del vino in Alto Adige (le motivazioni in approfondimento). | |
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| | “I dati sull’export caseario sono un traguardo storico e sono il riconoscimento del lavoro straordinario dei nostri allevatori, dei caseifici e di tutta la filiera che, con impegno e passione, portano nel mondo un patrimonio di qualità, tradizione e innovazione. I formaggi italiani rappresentano non solo un’eccellenza gastronomica, ma anche un elemento identitario della nostra cultura e del nostro territorio sempre più apprezzato all’estero. Come Governo Meloni continueremo a sostenere e a promuovere questo settore strategico”. Così il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, commentando i dati della Commissione Europea sull’export caseario dell’Unione nei Paesi extra-Ue. Le esportazioni italiane segnano un record storico nel primo semestre 2025, superando la Germania, con 97.663 tonnellate, pari a 968,2 milioni di euro, +5% sullo stesso periodo 2024. | |
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| | | Il pensiero di Umberto Marchiori, enologo e presidente di “Uva Sapiens”. “È un approccio culturale. Oggi ci sono tante pressioni sul vino, di tipo ambientale e sui mercati, che per quanto globali non riescono ad assorbire la produzione dei tanti Paesi del mondo. Sopravviveranno o i vini di basso prezzo, o quelli che hanno qualcosa da raccontare, capaci di esaltare le differenze, le unicità, la territorialità ed i marchi, che valorizzano l’artigianalità che è propria delle botteghe del made in Italy”.
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