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WineNews
N. 3.212 - ore 17:00 - Lunedì 2 Agosto 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
La prima vendemmia dell’anno in Sicilia
La prima vendemmia dell’anno è poesia, e ci porta in Sicilia, “custode” di una tradizione vinicola tra le più antiche al mondo, e vero e proprio “continente enoico”, la cui biodiversità nel calice è pari all’estensione ed alla diversità dei vigneti, ma anche alla varietà di storie, popoli e paesaggi che qui si intrecciano da secoli. Simbolicamente, non può che avvenire qui l’inizio del rituale più antico, affascinante e magico del mondo del vino: la vendemmia. Che, come da tradizione ed in linea con i tempi, è partita il 29 luglio con il Pinot Grigio nei vigneti sul mare di Menfi delle Cantine Settesoli, e finirà in ottobre con il Nerello Mascalese sull’Etna.
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Primo Piano
Tenuta San Guido, Antinori e Frescobaldi: ecco le griffe del vino italiano al top per redditività
I grandi del vino italiano, le 106 aziende che, insieme, valgono il 62% del giro d’affari del settore, chiudono il 2020 con un calo dei fatturati del 3,2%, in linea con il trend negativo del 2020 del mondo enoico, ma meglio della media. Un risultato previsto, migliore di tanti altri comparti economici del Belpaese, figlio di un calo delle vendite sul mercato interno del 10,2% e di una crescita delle esportazioni del 2,4%, come rivela l’analisi di Anna Di Martino, prestigiosa firma dell’economia e del vino, per il “Corriere Economia”. Le 65 aziende private e le 41 cooperative prese in esame hanno prodotto un fatturato complessivo di 6,7 miliardi di euro, di cui 3,9 miliardi dall’export e 2,7 miliardi dal mercato italiano. Uno dei dati più interessanti è quello sulla redditività delle cantine italiane nel 2020, prendendo in esame solo le aziende private, e analizzando il rapporto tra il margine operativo lordo (ebitda) e il fatturato, svelando un podio di assoluto blasone: Tenuta San Guido, simbolo di Bolgheri e casa del Sassicaia, guidata dalla famiglia Incisa della Rocchetta, con un indice del 59,6%, Marchesi Antinori, dove il lavoro di Piero Antinori e delle sue figlie Albiera, Allegra e Alessia Antinori, insieme all’amministratore delegato Renzo Cotarella, ha portato nel 2020 ad un rapporto ebitda/fatturato del 42%, e la Marchesi Frescobaldi (con Ornellaia e Masseto), l’altra storica griffe della Toscana enoica, che, con la guida di Lamberto Frescobaldi e dell’ad Giovanni Geddes Da Filicaja, ha raggiunto una redditività del 36,6%. Si rimane in Toscana anche nella posizione n. 4, occupata da Castellani, con una redditività del 34,6%. Dietro, si piazza il Gruppo Santa Margherita della famiglia Marzotto, che nel 2020 ha raggiunto una redditività del 33,9%. Alla posizione numero 6, con una redditività del 33%, la griffe siciliana Planeta, seguita da un’altra cantina protagonista del Rinascimento del vino di Sicilia, Donnafugata, di Antonio e Josè Rallo (24,6%). Alla posizione numero 8 sale l’abruzzese Fantini Group, fondata e guidata da Valentino Sciotti, con una redditività del 22%. Poco distante, Carpineto, delle famiglie Zaccheo e Sacchet (21,5%). Chiudono la classifica la Famiglia Cotarella, con una redditività del 21,3%, e Cusumano, ad una redditività del 21,2%.
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Champagne, rivoluzione colturale
Nello Champagne cade un caposaldo della viticoltura: la distanza tra i filari, per oltre un secolo indicata in un massimo di 1,5 metri, arriverà oltre i 2 metri, aprendo la strada ad una vera e propria rivoluzione colturale. Come spiega, a WineNews, il professore Leonardo Valenti, docente di Viticoltura dell’Università di Milano, “dietro a questa decisione c’è la presa di coscienza di un enorme cambiamento in atto, sia in termini climatici, sia tecnici e tecnologici. E anche in Champagne, dove difficilmente vengono messe in discussione convinzioni consolidate da secoli di pratica, si pensa ad una gestione del vigneto diversa, partendo dai sesti d’impianto. Meno densità vuol dire anche meno costi, ma in generale il superamento di una visione che in Italia non è più un dogma da decenni, e la consapevolezza che nel mondo esistono altri modelli altrettanto validi”.
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Focus
Raccolta 2021, tra produzione ed export i dati Coldiretti
Al via con più di sette giorni di anticipo sul 2020, la vendemmia 2021 in Italia, con le ondate di calore causate dai cambiamenti climatici che hanno fatto schizzare le temperature oltre i 40 gradi accelerando la maturazione delle uve al Sud, mentre al Nord si stima un ritardo medio di 10 giorni. Nel frattempo, l’avanzare della campagna vaccinale anti Covid sta favorendo il ritorno alla vita di comunità e la riapertura della ristorazione in tutto il mondo con le esportazioni di vino italiano che riprendono slancio dopo un anno di sofferenza e nel 2021 registrano un balzo del + 4% in valore, come emerge dall’analisi Coldiretti in concomitanza con la raccolta dei primi grappoli di Chardonnay in Sicilia. La produzione italiana 2021 - sottolinea la Coldiretti - si stima in calo del 5-10% a livello nazionale per un quantitativo compreso tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri, per una annata di buona/ottima qualità. Tornando ai numeri dell’export, a trainare le bottiglie italiane oltre confine nel 2021 sono in particolare i consumatori europei e proprio in Francia, nel regno dello Champagne, le etichette made in Italy fanno registrare un + 12,5%, in Russia addirittura + 32%, mentre la Germania cresce del + 4%. Male Gran Bretagna (-12%) e Stati Uniti (-3%), torna a correre la Cina (+75%).
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Cronaca
L’economia circolare di Cantina di Soave
Il rispetto per l’ambiente sempre più nel cuore della filosofia aziendale di Cantina di Soave, che ha deciso di puntare su un secondo ciclo di vita dei rifiuti piuttosto che gettarli in discarica: dal 2015 al 2020, grazie al progetto RafCycle, ha riciclato 145 tonnellate di carta siliconata per etichette autoadesive, risparmiando 34,8 tonnellate di anidride carbonica, che equivalgono al quantitativo che emetterebbe un’automobile di medie dimensioni per compiere circa 229.000 km che è come percorrere 1.445 volte il giro del Lago di Garda.
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Wine & Food
La migliore pizzeria d’Europa è a Parigi e parla italiano: Cutraro in cima alla “50 Top Pizza”
La migliore pizzeria d’Europa dell’anno? Si trova in Francia, ma parla italiano. La classifica, firmata da “50 Top Pizza”, la più importante guida di settore, incorona l’insegna parigina del maestro pizzaiolo Peppe Cutraro, “Peppe Pizzeria”, che si aggiudica anche il premio speciale “ Performance of the Year 2021 - Prosecco Doc Award”. In seconda posizione, il locale di Francesco Calò “Via Toledo Enopizzeria”, a Vienna, migliore pizzeria d’Austria premiata anche per la sua offerta di birre con il “Best Beer Service 2021 - Birrificio Fratelli Perrella Award”. In terza piazza “Fratelli Figurato” di Madrid, insegna numero uno di Spagna, guidata da Riccardo e Vittorio Figurato, che, con la loro Diavola de León, si aggiudicano anche il “Pizza of the Year 2021 - Latteria Sorrentina Award”.
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La ripartenza dei territori del vino: a Montalcino il Brunello segue il ritmo del jazz
L’improvvisazione, cifra stilistica del jazz, detta il ritmo del ritorno alla normalità di uno dei territorio di riferimento del vino italiano: Montalcino, che negli anni ha fatto del Brunello un’eccellenza nel mondo, e della bellezza la propria carta d’identità. Da qui, dopo un anno e mezzo di pandemia, riparte la grande musica, nel “Jazz & Wine”, incontro immaginato da Banfi nel 1998, ed oggi diventato appuntamento imperdibile per chiunque ami il vino e la musica. Un ritorno sulle scene ricco di significati, come raccontano a WineNews Stefano Bollani e Alex Britti.
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