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N. 3.010 - ore 17:00 - Venerdì 16 Ottobre 2020 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La crescita dei contagi da Covid 19 torna a colpire il mondo del vino e degli eventi. E così, nonostante un piano di sicurezza imponente approntato già da mesi, il Merano Wine Festival, in calendario dal 6 al 10 novembre, è stato costretto a riprogrammarsi al 2021, dal 26 al 30 marzo, “in conseguenza alle nuove ordinanze in Alto Adige che, dal 19 ottobre, vietano tutti gli eventi pubblici, con somministrazione di cibo e bevande fino a fine novembre”. Ad annunciarlo una nota ufficiale di The WineHunter Helmuth Köcher, che conferma, invece, la versione digitale dell’evento sul canale WineHunter Hub, confermata dal 6 al 10 novembre (come da programma). |
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La pandemia, con il suo impatto e i tanti cambiamenti che sta portando in molti ambiti della vita quotidiana, sta mutando pelle anche al mercato del vino tedesco, strategico per le cantine italiane, e storicamente poco incline a cambiamenti repentini. Secondo i dell’Osservatorio Spagnolo del Vino, nel semestre 2020, le importazioni in Germania sono diminuite del 7,6% in valore sul 2019, a 1,1 miliardi di euro, con l’Italia che fa decisamente meglio del complesso, e tiene le sue posizioni di leadership, con un calo del -1,3%, per 453 milioni di euro. I tedeschi, però, abituati a consumare vino prevalentemente tra le mura domestiche comprandolo nei supermercati, come nel resto del mondo, stanno sempre più guardando all’e-commerce. Tanto che, secondo i dati dell’agenzia inglese Wine Intelligence, la percentuale dei consumatori di vino abituali che comprano prevalentemente sui canali digitali della Gdo è passata dal 9% del 2017 al 12% del 2020, quella di chi acquistava vino in più tipi di negozio (Gdo, enoteche e così via) è salita dal 23% al 29%, e quella di chi si rivolge prevalentemente a negozi specializzati o direttamente alle cantine è salita dal 23% al 26%. Un trend che dice di come il cambiamento è in moto, ed a cui guarda anche chi si occupa di distribuzione di vino. Attività in cui a fare la differenza saranno sempre più il servizio e dall’innovazione. Con una sempre maggiore attenzione alla rapidità, alla flessibilità e all’ottimizzazione dei costi per tutte le parti in causa: produttori, trasportatori, distributori, clienti finali. E va proprio in questo senso il nuovo servizio Sorrentino Service Partnership, ideato da Ges Sorrentino, tra i principali importatori di vino italiano in Germania (con realtà che vanno da Berlucchi a Tommasi Family Estates, da Bertani Domains a Schiopetto, da Suavia a Librandi, da Torrevento a Donnafugata, da Cantina Tollo a Marchesi di Barolo, da Cantine Leonardo Da Vinci a Garofoli, per citarne alcune). Servizio che nasce in uno dei mercati più importanti per il vino italiano, e che, semplificando al massimo, è un servizio smart di importazione diretta dall’Italia, dove Sorrentino, in sostanza, fa solo da intermediario tra la cantina ed il cliente finale, che sia un’enoteca o un ristorante, anche per piccole quantità. |
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Lo sfruttamento del lavoro nel settore agro-alimentare e le criticità dei rapporti di lavoro, tra contratti ingannevoli e raggiri perpetuati a danno dei lavoratori e lungo tutta la filiera di valore dell’intero settore, è una piaga che colpisce lavoratori, imprese oneste e consumatori. A fotografare la situazione degli ultimi due anni - da ottobre 2018 ad ottobre 2020 - è il “Rapporto Agromafie e Caporalato” n. 5, a cura dell’Osservatorio Placido Rizzotto/Flai-Cgil, presentato oggi a Roma. Da cui emerge che sfruttamento e caporalato, oggi, riguardano ben 180.000 lavoratori, i più vulnerabili, e “ruba” un giro d’affari di 24,5 miliardi di euro, secondo le stime Coldiretti. E che, come hanno ricordato la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, ed il presiedente della Commissione Antimafia Nicola Morra, non è più “prerogativa” del Sud, e va combattuto in ogni modo. |
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“I piccoli Comuni, i piccoli borghi, e non solo quelli di campagna, sono di nuovo al centro delle nostre attenzioni. E la cosa interessante dal punto di vista storico è che in realtà la cultura italiana sta proprio lì: se c’è una caratteristica tipica della nostra storia rispetto ad altri Paesi, è l’importanza assolutamente centrale che hanno i piccoli centri. E non parlo solo della campagna del contadino che lavora, ma anche delle piccole cittadine, che sono veramente il cuore del tessuto culturale italiano”. Non è certo la prima volta in cui, l’aver perso ogni rapporto, o quasi, con la natura, compresa quella addomesticata dal lavoro agricolo, e con quel passato contadino che non è poi così lontano, di molti piccoli borghi protagonisti della vita a distanza nel lockdown e ora nel rilancio del Paese, è al centro delle nostre riflessioni. Ma ad analizzare oggi la questione, con WineNews, in un momento storico in cui l’emergenza Covid sembra avercelo fatto riscoprire, è Massimo Montanari, tra i massimi storici dell’alimentazione al mondo, professore di Storia Medievale all’Università di Bologna, per il quale “la crisi del modello urbano rappresenta uno degli eventi culturalmente più significativi”.
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Arrivata da poco a Monselice con la vittoria dell’italiano Diego Ulissi, la “carovana rosa” del Giro d’Italia è pronta ad affrontare, domani, la tappa enoica di questa edizione 2020, autunnale a causa del Covid: domani, 17 ottobre, occhi puntati sul cronometro e sui vigneti per la “Prosecco Superiore Wine Stage”, tappa n. 14 che si articolerà tra le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene patrimonio Unesco, celebrazione su due ruote del territorio storico in cui è nato il più famoso degli spumanti italiani.
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Vino, gelato e arte sono tre capisaldi della cultura italiana. E nella campagna toscana, ad un passo dalle terre che furono di Leonardo da Vinci e nei terreni che in un passato remoto appartenevano a Machiavelli, ci si imbatte nella famiglia Bagnoli, che riunisce tutte queste tre eccellenze. Su tutti spicca il nome Sammontana, icona del gelato italiano, azienda con più di 1.000 dipendenti e un fatturato che supera i 400 milioni di euro. Alla testa del colosso dell’industria dolciaria si trovano Loriano Bagnoli, presidente, Leonardo e Marco Bagnoli (e artista di famiglia, con il suo atelier creativo a Montelupo Fiorentino) come Ad. Ancora, sulle colline del Chianti, a Montespertoli, si trova la Fattoria La Leccia, dedicata al vino, guidata da Paola Bagnoli. Una delle tante belle storie di imprese a di famiglia che l'Italia del wine & food sa raccontare. |
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Destinato all’acquisto dei prodotti e vini Dop e Igp, ha ottenuto oggi il via libera in Conferenza Stato Regioni, e può essere un sostegno importante per locali e produttori, con contributi tra 1.000 e 10.000 euro. “È una misura che mette a disposizione tante risorse. E da tenere in conto c’è anche il bonus a sostegno delle attività dei centri storici, che non riguarda solo la ristorazione, ma è un altro strumento da tenere in grande considerazione”. |
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