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N. 4.069 - ore 17:00 - Martedì 15 Ottobre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Nelle cantine del Belpaese, al 30 settembre 2024, erano a dimora 39,7 milioni di ettolitri di vino, sostanzialmente invariati (+0,3%) sul 31 luglio 2024 (+120.569 ettolitri) e inferiori del 7,2% sul 30 settembre 2023 (oltre 3 milioni di ettolitri in meno). Inoltre, nelle cantine italiane da Nord a Sud sono presenti 8,2 milioni di ettolitri di mosti e 3,4 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. A registrarlo, a vendemmia in corso, è l’ultima edizione del report “Cantina Italia” n. 9 del 2024, pubblicato sul sito del Ministero dell’Agricoltura, e redatto dall’Icqrf sulla base dei dati del Registro telematico del vino. | |
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| | Il mercato del vino, anche in Usa, non brilla, le difficoltà economiche non mancano, e c’è grande incertezza in vista delle elezioni presidenziali, ormai alle porte. Ma nel complesso, le cose non vanno malissimo per il vino italiano, che resta leader assoluto tra i vini importati nel più importante mercato del mondo, e che cresce più della media, almeno nei primi 6 mesi 2024. A dirlo, la nota dell’Ice di New York, diretto da Erica Di Giovancarlo, sull’andamento di mercato tra gennaio e giugno 2024, analizzata da WineNews. I dati, dicono che gli Usa, nel primo semestre dell’anno, hanno importato 6,3 milioni di ettolitri di vino, lo 0,7% in più dello stesso periodo 2023, per un valore, però, a -3%, per 3,3 miliardi di dollari. Ebbene, in questo quadro, l’Italia ha esportato vino per 1,8 milioni di ettolitri, in crescita del +4,5%, rimanendo leader in volume, davanti al Canada, che in Usa ha esportato 1,1 milioni di ettolitri di vino (+0,4%), ma quasi tutto di vino sfuso (che, invece, incide appena per il 3,4% sulle esportazioni di vino italiano in Usa), e alla Francia, a 872.300 ettolitri, a +1,9%, mentre perdono nettamente terreno Australia (643.600 ettolitri, -18,2%), e Nuova Zelanda (con 521.200 ettolitri, a -8,8%). Ma le cose sembrano andare bene anche in valore, per l’Italia, che ha incassato 1,11 miliardi di dollari, a +5,6% sulla prima metà 2023, nettamente meglio del mercato e anche del primo competitor, la Francia, ormai raggiunta, a 1,13 miliardi di dollari, in calo del -10%. Con il Belpaese che, dunque, detiene una quota del 27,7% in volume e del 33,8% in valore tra i vini importanti negli Usa. Un risultato, sottolinea l’Ice di New York, ottenuto anche grazie al fatto che “i vini italiani continuano a offrire al consumatore un rapporto qualità-prezzo eccezionale e la diversità delle sue regioni, degli stili e delle varietà offre numerose opzioni ai consumatori americani assetati di nuove esperienze”. Ed in effetti, guardando alle diverse tipologie, il vino italiano fa meglio della media del mercato in tutte le categorie, dai bianchi, che sono la tipologia più importata in Usa dall’Italia, agli spumanti, che quasi pareggiano in quantità ed in valore i bianchi fermi, ai rossi, che pur essendo la categoria minore, in quantità, continuano a rappresentare quella più redditizia in valore. | |
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| | Studiare e condividere conoscenza, ancora più di oggi, con un approccio sempre più multidisciplinare per rispondere meglio a questioni complesse, perché il vino - che è un vettore di cultura, così come berlo è un atto culturale - in futuro, sia sempre di maggiore qualità, nonostante l’impatto sempre più sensibile del cambiamento climatico e dei suoi effetti, per avere una viticoltura sempre più mirata e funzionale a quello che si vuole produrre, e perché quello che finisce nel calice sia il riflesso del territorio, in maniera sempre più puntuale. Passa da qui il futuro del vino mondiale secondo Luigi Moio, presidente Oiv (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino), come ha spiegato lui stesso, nel discorso che, a Digione, ha aperto il Congresso Oiv n. 45, nel quadro dei festeggiamenti per i 100 anni dell’“Onu del Vino” (1924-2024). | |
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| | | I buoni dati sulle importazioni di vino italiano negli States, tirano la volata alla prima edizione di “Vinitaly Usa”, di scena a Chicago il 20 e il 21 ottobre (a pochi giorni dalla “New York Wine Experience” by “Wine Spectator”, dal 17 al 19 ottobre, con tanta Italia protagonista). Per la prima edizione, realizzata da Veronafiere, in collaborazione con Ita (Italian Trade Agency), non mancheranno i nomi di primo piano del vino italiano da Fantini Group a La Viarte, da Paladin a Terre d’Oltrepò, da Terra Moretti a CasalFarneto, da Leone de Castris a Varvaglione, da Cantina Santadi a La Fiorita Montalcino, da Ruffino a Passopisciaro di Franchetti, da Frescobaldi a Ferrari Trento, da Mezzacorona a Lungarotti, da Astoria Wines a Fongaro, da La Tordera ad Anselmi, da Villa Sandi a Serena Wines 1881, ed a grandi collettive come quella di Italia del Vino Consorzio (di cui fanno parte le già citate Ferrari Trento e Mezzacorona, ma anche Angelini Wine & Estates, Banfi, Bisol, Ca’ Maiol, Cantine Lunae Bosoni, Collis Heritage, Di Majo Norante, Diesel Farm, Drei Donà, Duca di Salaparuta, Gruppo Italiano Vini - Giv, Le Monde, Marchesi di Barolo, Medici Ermete, Mesa, Santa Margherita, Tenimenti Leone, Terre de la Custodia, Terredora Di Paolo, Torrevento, Zaccagnini e Zonin1821), oltre ad importatori e distributori, ristoratori, gdo e non solo. | |
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| | | Una truffa internazionale con falsi vini francesi di grande pregio, venduti anche per 15.000 euro a bottiglia, ingannando i commercianti, che ha portato a 6 mandati d’arresto europei: sono i contorni dell’operazione, condotta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Torino, nelle province di Torino, Monza, Cuneo, Roma e Bologna. Un’operazione che ha coinvolto anche la polizia Francese e l’Europol, culminata nella mattina del 26 settembre 2024, ma comunicata soltanto oggi (i dettagli in approfondimento). | |
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| | La storia di vita di uno dei più grandi enologi italiani finisce sul grande schermo. Con “Master of the Vine”, il film dedicato a Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi e co-presidente Union Internationale des Oenologues, co-fondatore dell’azienda Famiglia Cotarella, con il fratello Renzo, oggi guidata dalle loro figlie, Dominga, Marta ed Enrica, e tra i consulenti enologi più importanti al mondo. Un “assaggio” è andato in scena a Milano, con la presentazione del teaser (con le testimonianze, tra gli altri, di Sting e Trudie Styler, Brunello Cucinelli, Bruno Vespa, Daniele Cernilli, Giacomo Neri, Piero Antinori, Leonardo Lo Cascio, Massimo D’Alema e non solo, e Alessandro Rossi nella veste di co-produttore e responsabile degli intervistati). A produrlo l’americana Coupage Productions, per quella che potrebbe essere una “prima” di un format sui grandi enologi del mondo. | |
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| | | A WineNews, l’ esperta di turismo e turismo enogastronomico mette in guardia: “settore in salute, ma alcuni segnali di stanchezza vanno ascoltati. La semplice visita in cantina inizia ad essere ripetitiva. Non dobbiamo svilire la nostra identità. Serve un’offerta variegata, anche per tipologia di spesa, ma che conservi l’identità o rischiamo l’effetto pizza - lo slegamento tra un prodotto ed il suo luogo di origine - e di nuocere a quello che è veramente il nostro valore aggiunto. Rischiamo di perdere molto standardizzando in virtù dell’oggi, e senza una visione a medio-lungo termine”. | |
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