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N. 3.377 - ore 17:00 - Venerdì 18 Marzo 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Aveva giurato di non lasciare la propria terra, i propri vigneti, la propria casa, ma l’avanzata russa nel sud dell’Ucraina ha spinto Eugene Shneyderis, proprietario di Beykush Winery, a riparare in Spagna, nel Penedès, con la sua famiglia. Da qui, il vignaiolo ucraino continua a dare il proprio contributo, lanciando, in un’intervista al magazine Uk “Decanter”, un messaggio importante, in cui invita i vignaioli di tutta Europa ad accogliere chi fugge dalla guerra. Come ha fatto la cantina moldava Château Purcari, avamposto enoico al confine che ospita ogni giorno centinaia di ucraini in fuga. Chi resta resiste, aspettando lo sbarco dell’esercito russo sulle coste del Mar Nero. |
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Oltre 1 miliardo di euro di vino è custodito nelle cantine del Prosecco Doc, sfiora il mezzo miliardo di euro quello al sicuro nelle botti di Barolo e di Brunello di Montalcino. Emerge da quello che è da intendersi come un “gioco statistico”, fatto dall’incrocio degli ultimi dati aggiornati al 28 febbraio di Cantina Italia, il report del Ministero delle Politiche Agricole redatto dall’Icqrf, e dei dati recenti sui prezzi degli sfusi raccolti dalle quotazioni ufficiali delle Camere di Commercio (prendendo un valore di riferimento, senza tenere conto del valore specifico delle singole annate in giacenza, che divergono da una denominazione all’altra, ndr). Un esercizio che, in qualche modo, ben lontano dal voler essere riferimento puntuale del valore dei prodotti, su cui incidono altri mille fattori, restituisce un quadro approssimativo della “potenza economica” di alcune delle denominazioni italiane più importanti sul mercato del vino per dimensioni o per blasone. E così, per esempio, partendo dal Prosecco Doc, considerati i 4,3 milioni di ettolitri complessivi dichiarati in giacenza, con una quotazione che, per la Camera di Commercio di Treviso, è tra i 230 ed i 250 euro ad ettolitro, il “tesoretto” oscillerebbe tra 1 e 1,09 miliardi di euro. Restando in Veneto, guardando al più importante rosso della Regione, l’Amarone della Valpolicella, che, secondo Cantina Italia, è in giacenza per 390.140 ettolitri, spunta un valore tra 362 e 375 milioni di euro, considerando le quotazioni della Camera di Commercio di Verona, che vanno da 930 a 960 euro ad ettolitro per le annate 2018, 2019 e 2020. In Piemonte, invece, “sua maestà” il Barolo vede in giacenza 546.230 ettolitri, e affidandoci ai valori dell’annata 2017, secondo la Camera di Commercio di Cuneo, tra 796 e 858 euro ad ettolitro, emerge un “patrimonio” tra i 434 ed i 468 milioni di euro. In Toscana, il territorio più ricco, naturalmente, è quello del Brunello di Montalcino. In giacenza, secondo Cantina Italia, ce ne sono 427.849 ettolitri. E prendendo a riferimento i valori dell’annata 2017 riportati dalla Camera di Commercio di Siena, tra 950 e 1.150 euro ad ettolitro, si arriva ad un valore stimabile tra 406 e 492 milioni di euro (ulteriori esempi in approfondimento). |
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Tra 22 giorni esatti, il vino italiano ed i buyer del mondo, “alleati” fondamentali dei produttori per coltivare quella crescita sui mercati stranieri che ha portato al record di 7,1 miliardi di euro di export nel 2021, torneranno ad incontrarsi di persona a Vinitaly 2022, a Verona, dal 10 al 13 aprile, con l’edizione n. 54 della più importante fiera del vino italiano. E mentre il programma degli appuntamenti, degli approfondimenti e degli eventi che si torneranno a celebrare in pienezza a Veronafiere si va definendo (e che vi racconteremo nei prossimi giorni nei dettagli), cresce la certezza (non scontata di questi tempi) di una presenza importante del trade internazionale, con 680 “top buyer” da tutto il mondo (di cui 150, un vero record, dagli Usa, mercato n. 1 del vino italiano) attesi a Verona, grazie alla campagna di incoming di Veronafiere e Ice Agenzia. |
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Il fascino intramontabile dei suoi “grandi classici”, che, nel calice, hanno conquistato il mondo, la curiosità che ruota intorno alle sue perle enoiche meno conosciute, ancora, in gran parte, tutte da scoprire: prende il via domani, con “PrimAnteprima 2022” firmata da Regione Toscana, Camera di Commercio Firenze, PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, la “Settimana delle Anteprime di Toscana”, che accenderà i riflettori, con gli eventi dei (e nei) territori (i dettagli in approfondimento) sulle nuove annate del vino regionale. Simbolo dalla Toscana (e d’Italia) nel mondo, e motore economico di un settore che, nel 2021 ha mosso un export da 1,1 miliardi di euro (+16% sul 2020, con la Toscana che tra le “big” è la Regione più performante secondo i dati Istat analizzati da WineNews), attrae turismo da tutto il mondo, e mantiene un appeal che vede i suoi pregiati vigneti al centro di importanti compravendite anche nel 2022. E dalla “rinascimentale” bellezza dei suoi territori al successo dei suoi vini nel mondo, una Toscana del vino “rock” brinda con una delle più grandi rockstar italiane di sempre: Gianna Nannini, testimonial d’eccezione della sua terra d’origine, la Toscana, e Siena in particolare, il cui nome da sempre porta nel mondo insieme ai suoi tanti successi, proprio come fa il vino. |
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La storia d’Italia e quella della tavola si intrecciano ancora una volta, nel ritorno a Torino del regale corredo commissionato nel 1833 dal Re Carlo Alberto a Charles-Nicolas Odiot e realizzato a Parigi per la Sala da Pranzo del Palazzo Reale, oggi conservato al Quirinale a Roma, e con il quale i Musei Reali della prima Capitale italiana celebrano i 161 anni dell’Unità d’Italia. Annoverato tra le maggiori committenze delle corti europee dell’epoca, in origine era composto da 1.832 elementi, in parte esposti nella stessa sala dove rivive la “tavola dei Savoia”. |
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Cambia pelle il vino d’Abruzzo (che, nel 2021, ha visto l’export crescere del +8,1%, per oltre 203 milioni di euro, secondo dati Istat), puntando su valorizzazione del brand territoriale e semplificazione. Una svolta che arriva con il via libera alla modifica dei disciplinari che ridisegna la piramide qualitativa dei vini, a chiusura di un processo iniziato nel 2019 dai produttori del Consorzio di tutela dei Vini d’Abruzzo. Il Comitato Nazionale Vini ha dato il via libera all’introduzione della menzione “Superiore” per le Dop “d’Abruzzo”, mentre si passa da 8 a 1 sola Igt, “Terre d’Abruzzo”. Il tutto mirato a “rafforzare la comune identità dell’enologia regionale, valorizzando al contempo i singoli territori e rendendo più riconoscibile la scala dei valori”. |
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A WineNews Giancarlo Gariglio, alla guida di Slow Wine, presenta la kermesse di scena dal 27 al 29 marzo a Bologna. “Sarà un evento capace di riunire contenuti e tematiche care a Slow Food con la degustazione di più di 500 cantine da 18 Paesi, dal Sud America all’Est Europa. Ci saranno poi le 9 masterclass che ci porteranno alla scoperta di Bordeaux, Borgogna e Champagne. Il manifesto della Slow Food Wine Coalition è il cuore nevralgico dell’evento, capace di unire con coerenza le aziende e rendere unica la Slow Wine Fair”. |
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