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N. 4.065 - ore 17:00 - Mercoledì 9 Ottobre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Da Pechino è arrivata l’adozione di misure antidumping provvisorie sulle importazioni di brandy dall’Ue, e la Francia, ovviamente, appare tra le più colpite da questa decisione. Dall’11 ottobre, gli importatori dovranno fornire infatti un “deposito di sicurezza alle dogane cinesi”. Una misura che è una prima risposta al “semaforo verde” ai dazi da parte di Bruxelles alle importazioni di auto elettriche made in Cina. In particolare, la Cina imporrà dazi doganali aggiuntivi del 34,8% sulle importazioni di brandy europei, che riguardano prodotti come Cognac e Armagnac, tanto che in Francia è stato lanciato un allarme da parte dei produttori. | |
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| | Il vino e la ristorazione italiana, sono due simboli del made in Italy. Ma hanno trascorso un 2023 con un “sentiment” diverso. Un anno non certo indimenticabile per il vino, alle prese con un mercato in rallentamento e una produzione in calo per ragioni climatiche, ma anche consumi che sono frenati, sia per i prezzi che per una tendenza salutista “trainata” dai giovani (prodotti con gradazioni alcoliche minori e dealcolati sono in crescita) e una maggiore polarizzazione tra scelta di vini di alta qualità e più economici. Dall’altra parte c’è la cosiddetta ristorazione “selettiva” che continua la propria crescita dopo gli “anni bui” del Covid, e dove nascono nuovi format in un mercato comunque ancora molto frammentato e dove prosegue il processo di concentrazione (catene) con necessità di capitali per lo sviluppo. E anche la ristorazione commerciale appare in salute, con i big player tutti in crescita nel 2023. Elementi evidenziati dall’edizione n. 4 del “Wine & Food Summit” di Pambianco, organizzato in partnership con PwC, che ha proposto una serie di approfondimenti sulle strategie e nuove tendenze nel mercato globale per il settore. Guardando al vino italiano, in particolare, con un valore di produzione pari a 38,3 milioni di ettolitri di cui 21,4 di export ed un consumo interno complessivo di 21,8 milioni di ettolitri, le prime 10 aziende italiane nel segmento vino-commerciale per fatturato (Cantine Riunite e Civ, di cui fa parte Giv - Gruppo Italiano Vini, Argea, Iwb, Cavit, Caviro, La Marca, Fratelli Martini, Mezzacorona, Collis e Zonin 1821) hanno fatturato 3,3 miliardi di euro, in crescita sia sul 2022 (+2%) e, in misura maggiore, sul 2021, quando superavano di poco i 3 miliardi. Nel segmento vino-premium, secondo la classificazione di Pambianco, invece, le prime sei aziende italiane (Antinori, Santa Margherita, Terra Moretti, Frescobaldi, Gruppo Lunelli e Masi Agricola) hanno superato, come fatturato, 1,1 miliardi di euro (+1%). Per quanto concerne, invece, quella che Pambianco definisce la ristorazione selettiva, il mercato globale, nel 2023, vale oltre 1,2 miliardi di euro. L’Italia si prende il 3% del totale mondiale, ed è quinta nel mondo e prima in Europa. | |
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| | Il tema “alcol e salute” resta una delle principali criticità da affrontare e gestire, per l’industria vitivinicola. Non solo per il crescente salutismo di tanti consumatori, specie giovani, che secondo diverse analisi è una delle concause che più incidono sul calo dei consumi. Ma anche per le normative o le linee guida sempre più stringenti che molti Paesi sono in procinto di adottare. Come gli Usa, mercato più importante del vino mondiale ed italiano, che proprio nel 2025 dovrebbero rivedere le proprie line guida, andando verso indicazioni che dichiarano rischioso per la salute il consumo di bevande alcoliche tout court, consigliando, di fatto, il “consumo zero”. Ma ora, 113 membri del Congresso hanno chiesto al Governo di chiudere uno studio sul consumo di alcol condotto proprio per la revisione delle linee guida sulla “dieta” degli americani. | |
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| | | Non starà magari attraversando uno dei suoi momenti migliori, ma il mercato secondario dei vini ha comunque scritto una pagina di storia importante per questo mondo, con tanto di picchi notevoli, e, ancora oggi, continua ancora ad avere un forte interesse (vale 7 miliardi di dollari), gettando le basi per proiettare il vino come “asset class” alternativa nel mondo degli investimenti. Justin Gibbs e Robbie Stevens, rispettivamente co-fondatore con James Miles e Deputy Chairman and Exchange Director, e Head of Broking di Liv-Ex, ovvero l’indice di riferimento per il mercato secondario dei fine wines, in una “Breve storia del mercato dei vini pregiati”, spiegano come è nato questo mondo e quali sono state le sue tappe principali. Per Justin Gibbs, “non sono le persone a definire un fine wine. Un vino pregiato si definisce da solo, sviluppando un mercato secondario che è un luogo in cui acquirenti e venditori si incontrano per scambiare un bene, che si tratti di una merce, di un’azione o, dal 2000, di un fine wine. Il mercato dei fine wines è un mercato relativamente piccolo, stimato intorno ai 7 miliardi di dollari di fatturato annuo”. Robbie Stevens ha anche aggiunto che “è importante notare che il mercato dei fine wines si muove ciclicamente come qualsiasi altro mercato” (in approfondimento). | |
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| | | Dai migliori selezionatori d’Italia delle “Carte Vini” e nel “Wine Retail”, al panorama internazionale con i “Best Italian Wine Selection”: sono i riconoscimenti assegnati dai “Milano Wine Week Awards” 2024, nei giorni scorsi, nella “Milano Wine Week”. Novità, i Premi Speciali, tra cui il “Premio alla Carriera” all’enologo Riccardo Cotarella, alla guida di Assoenologi, e co-fondatore dell’azienda Famiglia Cotarella, “per lo straordinario contributo professionale e culturale portato al vino italiano e per la valorizzazione della nostra scuola enologica nel mondo”. | |
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| | Incontri “nobili” e liberi, tra “pesi massimi” perché il vino, in questo caso lo Champagne, tra i simboli della Francia enoica, è anche comunicazione. E l’arte ed il design, sono, da sempre, tra i suoi canali privilegiati. Mondi diversi ma, allo stesso tempo, molto simili che si incontrano anche Oltralpe, dove Dom Pérignon, autentica leggenda dello Champagne, rende omaggio a Jean-Michel Basquiat, icona dell’arte internazionale, con una dedica all’artista che si è concretizzata nell’edizione speciale del Vintage 2015. E poi c’è Perrier-Jouët, altro iconico brand di Champagne, che ha presentato “Cohabitare”, un progetto concepito dallo studio di design Formafantasma di Milano e radicato nel vigneto della Maison, che si propone come un intervento architettonico e uno spazio fisico per celebrare la convivenza produttiva di più specie e promuovere una cultura dell’ecologia. | |
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| | | “Dicono che il vino fa buon sangue, ma anche la musica è benefica e terapeutica: sono due elisir di momenti piacevoli”. Così, a WineNews, dal primo “Barbera Wine Festival”, ad Asti, Giorgio Conte, cantautore italiano, collaboratore di alcuni tra i più famosi cantanti italiani (da Mina a Ornella Vanoni, da Fausto Leali agli Equipe 84, da Loretta Goggi a Francesco Baccini), astigiano di nascita con il fratello, il celebre Paolo Conte, raccontandoci che, nella vita, “mi ritengo un buongustaio”, nella canzone “penso che sensibilizzare su temi, come ambiente e cibo, è importante”. | |
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