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N. 3.974 - ore 17:00 - Lunedì 3 Giugno 2024 - Tiratura: 31.211 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Nel 2023, secondo i dati dell’Observatorio Español del Mercado del Vino (Oemv), analizzati da WineNews, il commercio mondiale di vino è diminuito del 6,5% in volume, fermandosi a 9,8 miliardi di litri (-679 milioni). In termini di valore il calo è del 4,7% e quindi a 35,9 miliardi di euro (-1,7 miliardi) con il prezzo medio che è aumentato dell’1,9% sul 2022, in parte a causa della pressione inflazionistica, con 3,66 euro al litro, un record. Nel 2023 tutte le tipologie di vino sono diminuite in volume, anche se spumanti e bag in box sono cresciuti dello 0,8% in valore. L’Italia è il Paese sceso di meno in volume, con un calo di 21 milioni di litri sul 2022. | |
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| | Gli Usa che sono 50 mercati diversi quanti sono gli Stati del primo mercato del vino italiano e mondiale; il Regno Unito post Brexit con le sue dinamiche e le sue difficoltà; la Germania, mercato storicamente di quantità più che di valore, con prezzi medi dei vini bassissimi ad eccezione di un segmento horeca dove l’Italia è leader; la Cina, eterna promessa che tra alti e bassi fa fatica a concretizzarsi. Mercati diversissimi per tipologie di consumo, prezzi, regole e per composizione demografica dei consumatori, che in comune, però, ad eccezione (per ora) del grande Paese asiatico, hanno un aspetto: un calo dei consumi più o meno marcato, che spinge e costringe tutta la filiera, dalla produzione al commercio, a lavorare sulla crescita del posizionamento di prezzo e dei valori, per non perdere remuneratività a fronte di minori quantità di prodotto che girano sul mercato. Messaggi arrivati da player di mercato dei diversi Paesi focus degli approfondimenti del Congresso Assoenologi n. 77, che si è tenuto, nei giorni scorsi, a Cagliari, e raccontati, per gli Stati Uniti, da Jon Moramarco, manager dell’agenzia di ricerca di mercato BW166, per la Germania da Maximilian Scheld, managing director Weinland Ariane Abaya, uno dei più importanti distributori in terra tedesca, Nicholas Moschi, direttore acquisti Liberty Wine London per il Regno Unito, e Leo Xiangxin Kong, italian wine educator, per la Cina. Nel primo trimestre 2024, per l’ultimo report Wine Monitor, l’Osservatorio di Nomisma, prosegue il trend negativo delle importazioni di vino nei 12 principali mercati rappresentativi di oltre il 60% degli acquisti mondiali di vino in valore. Ma in questo contesto negativo, le importazioni dall’Italia, sebbene evidenzino anch’esse cali nei valori e nei volumi, registrano performance migliori sull’andamento generale: nei primi tre mesi 2024 gli acquisti a valore dall’Italia nei principali mercati sono calati, a livello cumulato (-0,9%), a fronte di una contrazione generale del -8,7%. Guardando agli spumanti, l’Italia è primo fornitore in volume, con 706.067 di litri (+58%) per 2,8 milioni di dollari (+31,6%), dietro alla Francia con 224.704 di litri (-33,7%) per 9,4 milioni di dollari (-20,7%). Segnali positivi dalla Cina dove a gennaio-marzo 2024, le importazioni di vino sono tornate a crescere sul 2023. | |
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| | Che il marketing del vino sia un ingrediente fondamentale per il settore, in un’epoca dove la concorrenza ed i canali distributivi hanno numeri importanti, non ci sono dubbi. Ma se quello che c’è dentro la bottiglia non è mai stato l’unico aspetto fondamentale per vincere la sfida con il mercato, è indubbio, però, che la ricerca legata al marketing del vino sia cambiata profondamente nel tempo. Una evoluzione che, per il sito Ciencia & Vinho, è stata significativa negli ultimi tre decenni, riflettendo i cambiamenti nel comportamento dei consumatori, i progressi tecnologici e le sfide del settore. A confermarlo è uno studio approfondito (dal 1990 al 2022, l’arco temporale dei documenti analizzati) che mostra come nel marketing del vino aspetti quali l’enoturismo e la sostenibilità si sono rivelati dei veri e propri motori del cambiamento. | |
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| | | Il cielo, il mare, i palazzi del Settecento, i canali e le gondole, e poi le vigne: a Venezia, città tra le più magiche al mondo, fioriscono nuovi e speciali progetti enologici, che si aggiungono a quelli già presenti nella Serenissima, già raccontati su WineNews, da Bisol al Consorzio Vini Venezia. Nell’Isola delle Vignole sono stati da poco impiantati 2 ettari di uva Dorona, antico vitigno originario della Laguna, che saranno una delle attrattive di “IsolaLeVignole”, location suggestiva con orto biologico, destinata ad ospitare eventi privati e wine tasting. Qui tutte le colture provengono da terreno salmastro, che conferisce un leggero sapore salato e caratteristico ai frutti della terra, incluso il vino. Le radici della vite, infatti, assorbono il sale contenuto nel terreno. Invece la famiglia Marzotto (Santa Margherita) presenta la nuova release di “Harmonia Mundi”, etichetta limited edition che nasce all’interno del Convento di San Francesco dalla Vigna, il più antico vigneto urbano di Venezia, risalente al Duecento. Un vino a tiratura limitata, la cui prima edizione recente è del 2015. Dal 2020 gli agronomi ed i tecnici di Santa Margherita sono intervenuti per supportare i frati nella conduzione del vigneto e nella produzione del vino. La nuova versione esclusiva di “Harmonia Mundi” sarà presentata il 5 giugno. | |
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| | | Una storia leggendaria, legata al vino, in quanto contenitore prezioso per la sua conservazione ed il trasporto, per un oggetto “pioniere” nella comunicazione ed un patrimonio di esperienze unico. Un universo affascinante, quello dei vini in anfora, protagonista di “Amphora Revolution” by Merano WineFestival in collaborazione con Vinitaly, alle Gallerie Mercatali di Veronafiere (7-8 giugno): il primo evento vinicolo, con 100 aziende protagoniste, dedicato al mondo delle giare in terracotta ed alle eccellenze di una nicchia dell’enologia. | |
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| | Ci sono 428 terreni in vendita in tutta Italia, complessivamente si tratta di 11.416 ettari e dal 31 maggio, si può fare la manifestazione d’ interesse per l’acquisto. È partita l’edizione n. 7 della “Banca Nazionale delle Terre Agricole”, lo strumento istituito da Ismea per favorire la riorganizzazione e il rilancio dell’agricoltura italiana, promuovere la creazione di imprese agricole e valorizzare i territori. Per il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “guardare al futuro significa anche ridare valore alla nostra terra. Attraverso la Banca Nazionale delle Terre di Ismea restituiamo alla produttività appezzamenti di terreno abbandonati e incolti, garantiamo un’opportunità professionale ai nostri giovani che vogliono lavorare, ma hanno difficoltà a reperire terreni e investiamo nell’innovazione”. | |
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| | | Protezione comune dei confini da concorrenti sleali, etichettatura trasparente, opposizione al Nutri-score, fiscalità comune e revisione del codice doganale: ecco alcuni dei dossier più importanti per l’agroalimentare in Ue in vista delle elezioni europee, secondo il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che, dal Congresso Assoenologi, nei giorni scorsi, a Cagliari, a WineNews ha detto che “l’Europa deve tornare ad essere orgogliosa e consapevole delle nostre produzioni e del nostro sistema di tutela dell’ambiente”. | |
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