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WineNews
N. 4.131 - ore 17:00 - Giovedì 16 Gennaio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Export 2024, il vino verso il record
Il vino italiano cresce ancora nelle esportazioni, guardando ad un nuovo record assoluto, aspettando i dati di fine 2024. Intanto, nei primi 10 mesi dell’anno, le spedizioni all’estero dei vini tricolore hanno superato i 6,74 miliardi di euro, a +5,7% sullo stesso periodo 2023, per 1,8 miliardi di litri, in crescita del +3,6%. Un trend che, se mantenuto negli ultimi 2 mesi dell’anno, porterebbe il totale oltre gli 8,1 miliardi di euro. Un aumento in valore legato soprattutto agli spumanti, che sfiorano il valore di 2 miliardi di euro (1,97), con un balzo del +9,6%. Emerge dagli ultimi dati Istat, aggiornati ad ottobre 2024, analizzati da WineNews.
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Primo Piano
Vino tricolore: gli Usa crescono, tengono Germania e Uk, volano Canada e Russia
Tra i principali Paesi importatori di vino italiano, secondo i dati Istat ad ottobre 2024, gli Usa si confermano largamente il primo mercato partner per le cantine italiane, con un +8,2% nei primi 10 mesi dell’anno, che si traduce in 1,59 miliardi di euro in valore, ma cresce anche il dato della Germania, a 980 milioni di euro, in crescita del +4,3%. Tiene il Regno Unito, che segna il +1,8%, a 708 milioni di euro. Molto bene il Canada, con una crescita del +18% per 385 milioni di euro, mentre cede qualcosa la Svizzera, a -2% per 329,9 milioni di euro, così come la Francia, che si ferma a 261 milioni di euro, con una perdita del -1,4%, mentre salgono sopra i 200 milioni di euro, e per la precisione a 205, i Paesi Bassi, con un balzo del +9,8%. Appena un filo sotto, a 199 milioni di euro, si ferma la Russia, protagonista di una crescita delle importazioni che, da tempo, stride con le dinamiche di un Paese in guerra, con un aumento, nei primi 10 mesi dell’anno, del +60%. Ancora, tra i mercati principali, lascia qualcosa sul terreno il Belgio, a -1,2%, per 185 milioni di euro, mentre cresce la Svezia, del +2,9%, a 160 milioni di euro. Nel blocco asiatico, invece, il riferimento continua ad essere il Giappone, che nei primi 10 mesi 2024 ha importato vini italiani per un controvalore di oltre 157 milioni di euro, in crescita del +3,6%, mentre perde ancora la Cina, che si ferma a 71 milioni di euro, con un calo del -8,9%, mentre è praticamente stabile la Corea del Sud, a 41 milioni di euro (+1,8%). Dati confortanti e in molti Paesi in diverse aree del mondo, dunque, quelli aggregati, per il vino italiano. Che, da un lato, confermano l’appeal e la forza di un settore, ma, dall’altro, non devono far perdere di vista le difficoltà che molte imprese stanno affrontando, sotto molti punti di vista, guardando a novità importanti che arriveranno in mercato strategici, come il nuovo sistema delle accise nel Regno Unito, che potrebbe penalizzare molto i vini “entry level”, l’incognita sui possibili dazi in Usa, e le possibili politiche più stringenti sul tema dei consumi di alcol, nel mondo del salutismo, di cui si dibatte in maniera sempre più insistente e concreta, in tutto il mondo.
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Diageo, individuati i trend 2025 grazie all’Ai
“Strisce zebrate”: è questo uno dei principali trend che influenzano la socializzazione e i consumi. Una tendenza ad alternare, durante una singola occasione sociale, sia bevande alcoliche che analcoliche. Ma c’è anche il trend che spingerebbe i consumatori a spendere più tempo e denaro per singoli prodotti o esperienze “di una sola notte”. Parola di “Distilled” 2025, uno strumento fondato sull’Intelligenza Artificiale, capace di analizzare 160 milioni di conversazioni online in tutto il mondo e in grado di fornire approfondimenti dettagliati su ciò che sta guidando le discussioni dei consumatori, alla base del Report annuale che guarda ai trend e alle abitudini globali di consumo nel 2025 di Diageo, tra i big player del mercato del wine & spirits mondiale (produttore, tra gli altri, di Johnnie Walker, Don Julio Tequila e Guinness).
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Focus
Alcol e salute, in Usa il dibattito è sempre più acceso
Gli Usa ed il mondo aspettano il 20 gennaio, data in cui il Presidente Donald Trump si siederà ufficialmente, per la seconda volta, alla Casa Bianca. E se gli occhi di tutti sono concentrati su temi come l’influenza americana sui conflitti internazionali e non solo, quelli del settore del beverage e del vino guardano, da un lato, a cosa succederà sul fronte dei dazi, ma anche, dall’altro, alle politiche sul tema “alcol & salute”, sempre più al centro del dibattito anche in Usa. Ora a tenere banco, sempre negli States, è un nuovo studio, che, come gli altri, è un incrocio di metadati su altri studi, firmato dall’“Interagency Coordinating Committee on the Prevention of Underage Drinking”, dal titolo “Scientific Findings of the Alcohol Intake & Health Study for Public Comment”, in cui, tra la altre cose, si afferma che “negli Stati Uniti, maschi e femmine hanno un rischio di 1 su 1.000 di morire per uso di alcol se consumano più di 7 drink a settimana. Questo rischio aumenta a 1 su 100 se consumano più di 9 drink a settimana”. Report che è stato duramente contestato (in approfondimento) dalle associazioni riunite sotto la bandiera di “Scienze over Bias”, di cui fanno parte, tra le altre, “Wine America”, “Wine Institute”, “Wine & Spirits Guild of America” e “Wine & Spirits Wholesalers of America”.
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Cronaca
Roma al top per Tripadvisor
Roma al n. 1 assoluto, con la sua Pasta alla Carbonara, i Tonnarelli Cacio e Pepe, i Bucatini alla Amatriciana, i Carciofi alla Giudia, la Coda alla vaccinara e il Maritozzo, tra le mille ricette possibili, e Napoli alla posizione n. 5, che non è solo patria della pizza, ma anche del Casatiello, della Pastiera, nonchè del Babà, e della Mozzarella di Bufala, sono tra le “Best Food Destinations” del mondo  nei “Best of the Best Travellers’ Choice Awards 2025” di Tripadvisor, la più grande piattaforma di recensioni del mondo.
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Wine & Food
Coop ed Esselunga: le insegne più “amate” dagli italiani per fare la spesa
Ipercoop, Esselunga e Naturasi per i supermercati e gli ipermercati, Aldi, Eurospin, DPiù per i discount, Esselunga, Eurospin e Coop per gli online. Ecco i più “amati” dagli italiani, secondo l’indagine realizzata da Altroconsumo, sulla base delle risposte ricevute da oltre 12.000 clienti delle principali insegne. Una ricerca che approfondisce tutte quelle tematiche che i clienti cercano in uno store e che sono determinanti nella scelta del prodotto da mettere nel carrello. E quindi dalla convenienza dei prezzi al comfort dei punti vendita, dalla qualità dei prodotti fino al loro assortimento, dalle attese alla cassa fino alla disponibilità di sconti e promozioni e non solo. Rispetto all’indagine 2023, gli intervistati sostengono di spendere meno mensilmente per fare la spesa e, non a caso, i discount sono sempre più gettonati.
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Un altro modo di pensare l’agricoltura e la filiera del cibo? Si chiama “agroecologia”
A spiegarlo Miguel Altieri, professore all’Università della California di Berkeley e coordinatore del Programma dell’agricoltura sostenibile dell’Onu. “L’agroecologia è la speranza di un mondo diverso, capace di affrontare le crisi climatiche ed economiche. Un sistema solidale tra produttori e consumatori, che io chiamo “bypass”, cioè capace di andare oltre all’economia di mercato, basato sulla solidarietà, e che si espande senza inseguire le logiche del capitalismo”.
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