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WineNews
N. 3.334 - ore 17:00 - Martedì 18 Gennaio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti,
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La News
Export made in Italy da record
Nelle tavole di tutto il mondo si consumano sempre di più prodotti italiani con il vino a trainare un primato che lascia ben sperare. L’agroalimentare italiano è uscito dalla crisi generata dalla pandemia Covid più forte di prima con il record storico nelle esportazioni che registrano un balzo dell’11% per un valore vicino ai 52 miliardi per l’intero 2021, il massimo di sempre. Dati che emergono dalla proiezione Coldiretti sulla base dei nuovi dati Istat sul commercio estero. Germania (+7%), Usa (+15%) e Francia (+7%), i tre mercati più importanti, nel complesso, per l‘Italia del cibo e del vino.
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Primo Piano
Le spedizioni di vino italiano, nei primi 10 mesi 2021, a 5,82 miliardi di euro: +13% sul 2020
Il 2022 porterà, per forza di cose, ad un ritocco sensibile dei listini del vino, che dovranno fare i conti con il boom dei costi delle materie prime, dei carburanti, dell’energia e dei trasporti e con l’inflazione, necessità che potrebbe portare ad una contrazione delle esportazioni nei prossimi mesi, almeno in termini di volumi, mentre a valore la speranza è di proseguire sulla strada tracciata nel 2021. Che, nei primi 10 mesi 2021 ha visto l’export delle produzioni enoiche italiane a quota 5,82 miliardi di euro, in crescita del +13,23% sullo stesso periodo del 2020, e del +10% sul 2019. Gli unici mercati a non aver ancora recuperato il giro d’affari pre-Covid, per motivi decisamente diversi, sono Gran Bretagna e Giappone, mentre la Norvegia è l’unico mercato di rilievo in leggero calo sul 2020. Impressionanti, al contrario, le performance di Stati Uniti e Germania, che insieme rappresentano più del 40% del vino italiano esportato nel mondo. Nell’analisi WineNews degli ultimi dati Istat, nei primi 10 mesi 2021, la Svizzera si è assestata a quota 332 milioni di euro (+9,9% sul 2020), mentre la vicina Francia (dove il Prosecco vale il 4% delle importazioni totali) arriva a 187 milioni di euro di vino acquistato dall’Italia (+14,7%), e l’Austria supera i 90 milioni di euro (+1,3%). La Germania si conferma secondo sbocco di mercato per il vino italiano, con 917 milioni di euro (+5,7%), nei Paesi Bassi l’export enoico del Belpaese vale 175,6 milioni di euro (+14,2%), staccando la Svezia, a 166 milioni di euro (+9,9%), e la Norvegia, con 95,8 milioni di euro (-2,2%). Prosegue il recupero della Gran Bretagna, che chiude i primi 10 mesi 2021 a quota 588,9 milioni di euro (+5,3%), con la Russia a 114,8 milioni di euro (+17,5%). Gli Stati Uniti giocano da tempo una partita a sé, e, i primi 10 mesi 2021, spingono l’import di vino italiano a 1,46 miliardi di euro (+20%). Anche il Canada continua a crescere, arrivando a 325,8 milioni di euro (+8,6%). Infine, la Cina, a quota 105 milioni di euro (+48,7%), la Corea del Sud, con 65,2 milioni di euro (+97,5%), il Giappone, che chiude i primi 10 mesi 2021 a 133,4 milioni di euro (+5,2%), e Hong Kong, dove l’Italia ha spedito 23,3 milioni di euro di vino (+28,7%).
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Il caro bollette frena l’agri-food
Bollette pazze, prezzi fuori controllo, il settore agroalimentare è unito: “aiutateci o chiudiamo”. Vanno in questo senso gli appelli di Confagricoltura, Alleanza Cooperative Agroalimentari e Federalimentare, che rilanciano al Governo un allarme che si fa sempre più forte. Con intere filiere  che rischiano di rallentare sensibilmente, se non di fermarsi, se non si interviene. Il costo dell’energia elettrica è passato in media dai 40/45 euro megawatt/h ai 300 euro e quello del gas da 0,17 euro al metrocubo a 1,30 euro. Anche gli imballaggi rientrano nella lista dei rincari: si va dall’incremento del 61% del legname a quello del cartone (+31%), della plastica per agroalimentare (+72%), del vetro (+40%) ai quali si aggiungono le impennate, dal 400% al 1000, di container e noli marittimi. Oltre ai prezzi di materie prime come grano e mais.
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Focus
Il 2021 del vino in gdo: su i valori, giù i volumi
Crescono i valori, ma calano i volumi, con un crollo verticale di tutti i formati, ad eccezione della classica bottiglia di vetro, che resta predominante in assoluto e vede performarce positive in quantità e valore, a differenze di tutto il resto: è la sintesi brutale del 2021 del vino italiano nella grande distribuzione organizzata del Belpaese (ad eccezione dei discount), nei dati Iri analizzati da WineNews. Dopo il boom delle vendite in valore e volume del 2020, spinto dal lockdown e dalla chiusura prolungata di ristoranti e bar, in un canale che è stato uno dei veri argini alla tenuta dei consumi in volume, nel primo anno della pandemia, d’altronde, una stabilizzazione delle vendite tra gli scaffali del largo consumo, anche per via della ripresa, seppur parziale, del consumo fuori casa, era attesa, e si è concretizzata, quantomeno nelle quantità. Nel complesso, le vendite in Iper e Supermercati e nel “libero servizio piccolo”, hanno raggiunto il valore di 1,84 miliardi di euro, in crescita del 2,6% sul 2020 nel canale, per un volume pari a 493.675.648 litri, in calo del -3,2%. Come detto, l’unico formato a crescere è quello della bottiglia di vetro da 0,75 litri, con un valore di 1,47 miliardi di euro, a +6,1%, per 276.377.632 milioni di litri. Con un prezzo medio al litro, dunque, che si assesta sui 3,8 euro. 
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Cronaca
Milleproroghe per salvare la ristorazione
Il rinnovo della cassa integrazione Covid, che permetterà di tutelare 300.000 occupati, traghettando i contratti in questa fase di emergenza; la proroga delle moratorie bancarie, necessaria soprattutto per le piccolissime imprese scarsamente patrimonializzate che in questi anni, per sopravvivere, si sono indebitate; l’occupazione del suolo pubblico per allestire i dehors, se non gratuitamente, quanto meno in maniera semplificata sul fronte delle autorizzazioni: sono le richieste avanzate dalla Fipe-Confcommercio, in vista dell’approvazione del decreto Milleproroghe. 
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Wine & Food
“Cloud Bread”, “Whipped coffee” e “Pancake Cereal” sul podio dei “FoodTok”
TikTok, il social più popolare tra i giovanissimi, non è forse il più adatto per farsi una cultura culinaria. Eppure, nel 2021, le visualizzazioni dei video - inferiori al minuto - accompagnati dall’hashtag #TikTokFood, hanno raggiunto la cifra mirabolante di 43 miliardi, tra ricette, trucchi e challenge. In una parola, i “FoodTok”, talmente virali da influenzare consumi ed acquisti di milioni di persone, ma anche di avvicinare tantissimi ragazzi alla cucina. In cima alla top ten dei video di cucina più popolari su TikTok, svelata dal portale “Magnet”, c’è il “Cloud Bread”, un pane soffice, dolce,a base di albumi, zucchero e amido di mais, con 3,3 miliardi di visualizzazioni. Al secondo posto, con 2,4 miliardi di visualizzazioni, il “Whipped coffee”, una crema al caffè servita con latte e ghiaccio. Al terzo i “Pancake cereal”, mini pancake da gustare con il latte, come i cereali (1,6 miliardi di views).
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Sostenibilità in cantina: tra risparmio e riutilizzo, a Banfi l’acqua diventa una risorsa preziosa
Investire in sostenibilità vuol dire investire sul territorio, migliorando le condizioni di chi ci vive e lavora, supportando attività sociali e culturali che vanno ben oltre il confine della propria azienda. Risparmiando energia, tagliando la CO2 e recuperando i rifiuti, per esempio. Ma anche migliaia di metri cubi di acqua, usandola in maniera più razionale, e depurandola. Grazie al progetto ed alle tecnologie messe in campo con Aeb Group. A WineNews Enrico Viglierchio, amministratore delegato di Banfi, e Benedetto Amoroso, enology business unit manager di Aeb.
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