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N. 3.428 - ore 17:00 - Giovedì 26 Maggio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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La polizze sulle colture vegetali, le strutture aziendali e le produzioni zootecniche registrano un nuovo record in termini di valori assicurati: 8,9 miliardi di euro nel 2021 (+5% sul 2020), con le uve da vino - ossia la coltura più remunerativa e a maggiore predisposizione all’export, che ogni anno deve fare i conti con gelate e grandinate - rappresentano di gran lunga la voce più importante, con 2 miliardi di euro di valori assicurati (+4,7%). A dirlo, il “Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura” 2022 di Ismea, che sottolinea la crescita del Mezzogiorno: il Nord Italia ha una quota di mercato dell’80%, ma il Sud dal 7% di 5 anni fa si è portato al 12,2%, contro il 7,8% del Centro. |
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Se lo “smart working”, scoperto da molti in modo massiccio nella pandemia, diventasse strutturale, sarebbe una rivoluzione. Da gestire, perché avrebbe un impatto profondo ma asimmetrico sulle imprese: da un lato, porterebbe il sistema imprenditoriale a risparmiare 12,5 miliardi l’anno, e, dall’altro, farebbe perdere 25 miliardi di euro di fatturato alle attività della ristorazione, del commercio, del turismo e dei trasporti, in particolare nei capoluoghi e nei grandi centri urbani”. A dirlo il dossier Confesercenti “Cambia il lavoro, cambiano le città”, incentrato sugli effetti dello smart working su imprese, famiglie e società. Secondo il Rapporto, prima della pandemia in Italia c’erano solo 184.000 lavoratori in smart working, o 1,3 milioni (il 5,7% del totale) includendo chi utilizzava la propria abitazione come luogo di lavoro secondario od occasionale. In una situazione strutturale, secondo il rapporto, non si arriverebbe ai 9 milioni del picco 2020, ma a 6,2, impiegati soprattutto nella pubblica amministrazione e nei servizi. E, ovviamente, cambierebbero abitudini di consumo e di spesa. Secondo il rapporto, se diventasse strutturale, lo smart working “porterebbe le famiglie a spendere -9,8 miliardi di euro l’anno rispetto ai livelli pre-pandemia”, spiega Confesercenti. Ad alcuni tipi di impresa, ovviamente, la riduzione di personale in presenza può portare un sensibile risparmio, dai costi sostenuti per l’acquisto e gli affitti dei locali a quelli del consumo di energia elettrica e gas, di trasporto e spostamento e tutto l’insieme dei costi indiretti. Un risparmio che Confesercenti stima in 12,5 miliardi all’anno. Ma nel paniere vanno messi anche i 25 miliardi di euro in meno che fatturerebbero imprese di turismo, ristorazione e trasporti, e anche i 4,3 miliardi in più che finirebbero nelle casse del commercio di generi alimentari. “Nel complesso - sentenzia Confesercenti - si quantifica una perdita netta per il sistema delle imprese di -8,2 miliardi di euro di fatturato. Il quadro descritto avrà un impatto negativo, con la chiusura di quasi 21.000 attività e la perdita di oltre 93.000 occupati, in particolare nei pubblici esercizi e nella ricettività”. |
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Come anticipato da WineNews, Ministero delle Politiche Agricole e Conferenza Stato Regioni hanno trovato l’intesa sul decreto “che concede una maggiore flessibilità nella gestione dei progetti di promozione dell’Ocm vino in Russia, Bielorussia, Ucraina e Cina per il 2021-2022”, spiega una nota del Ministero. In particolare, spiegano dalla Politiche Agricole, vengono concesse possibili variazioni al ribasso, fino all’azzeramento totale del budget, per quei progetti destinati ai Paesi interessati dal conflitto russo-ucraino e alla Cina a causa delle nuove misure adottate per il contenimento del Covid-19, e viene data la possibilità di rimodulare le risorse verso altri Paesi già inclusi nel progetto approvato. Le variazioni possono essere richieste dai soggetti beneficiari a ciascuna autorità competente entro l’8 luglio 2022. |
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Per capire dove andrà il turismo, compreso ovviamente quello gastronomico, bisogna prima di tutto capire dove sta andando il mondo, che guarda al futuro con sempre maggiore incertezza, in un contesto economico mai così complesso. In questa cornice, come emerge dallo studio “Il turismo gastronomico dopo la pandemia. Quanto, come e dove” di Massimiliano Serati, ricercatore della Liuc Business School, il turismo gastronomico, in termini di domanda, dovrà tenere conto di quattro tendenze. La prima si può definire come “Alla ricerca del nuovo”: il turista cerca nuovi cibi , nuove ricette, nuovi piatti (tipici, ma anche innovativi), nuove esperienze. La seconda è “Neverending tourism”: l’esperienza del viaggio non finisce mai, e si può dividere in un prima, un durante e un dopo, con la digitalizzazione che gioca un ruolo essenziale. E ancora, “Approccio attivo ma lento”, che vuol dire prediligere attività come il trekking tra i vigneti, ma anche una certa stanzialità per capire dove originano le tradizioni. Infine, il “Well Being”, ossia il prendersi cura di sé, attraverso un’alimentazione corretta e salutare, restituendo al cibo un ruolo centrale nell’equilibrio fisico e psicologico. Il consumatore è sempre più esigente e attento, e sceglie luoghi incontaminati per alleviare lo stress psicofisico |
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L’etica funziona anche sul mercato. E non a caso crescono gli acquisti di prodotti che lo esprimono: nel 2021 gli italiani hanno speso 553 milioni di euro in prodotti contenenti almeno un ingrediente certificato “Fairtrade”, banane, cioccolato, zucchero e caffè in testa. Dati raccontati dal rapporto annuale delle attività di Fairtrade Italia “The future is fair”. Parallelamente, grazie alle vendite di prodotti in Italia, crescono anche i benefici per le organizzazioni di agricoltori e lavoratori in Asia Africa e America Latina, che hanno ricevuto 3,2 milioni di euro in premio. |
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La guerra tra Russia e Ucraina va avanti, ma non si fermano neanche le iniziative di solidarietà che vedono il mondo del vino e della cucina in campo. Ed in questo senso, sono stati raccolti ben 150.000 nella cena di gala di “Laps Keeps on Cooking for Ukraine”, a Milano, promossa da Fondazione Laps - Onlus fondata da Lapo Elkann nel 2016 - e Italia Keeps On Cooking - la campagna social, ideata nel 2020 dal team dell’agenzia Alessia Rizzetto Pr & Communication, a sostegno di Fondazione Soleterre, la Onlus che fornisce cure e assistenza ai bambini ucraini malati oncologici o feriti di guerra e alle loro famiglie. I fondi sono stati raccolti con un'asta nella cena a cura degli chef Daniel Canzian del ristorante Daniel Canzian e Mirko Ronzoni (il migliore nel talent “Hell’s Kitchen Italia” nel 2015), Pandenus ed Esselunga.
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Le riflessioni di Enrico Zanoni, alla guida dell’Istituto Trentodoc, e di Roberto Anesi, miglior sommelier d’Italia Ais 2017. Che raccontano una denominazione in salute, in crescita ed il cui valore, anche economico, viene riconosciuto dai consumatori d’Italia e del mondo. Grazie al lavoro e alla tenacia dei produttori per migliorare una qualità che esalta le caratteristiche uniche e distintive degli spumanti che nascono all’ombra delle Alpi. |
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