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N. 2.601 - ore 17:00 - Lunedì 25 Febbraio 2019 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Continua a fare notizia il Nizza, vertice qualitativo del mondo Barbera, che da pochi giorni ha ufficialmente il riconoscimento di Docg, e già alla ribalta delle cronache con il Nizza Cipressi 2015 di Michele Chiarlo, al vertice della “Top 100” 2018 del magazine Usa “Wine Enthusiast”. E proprio Michele Chiarlo, azienda di riferimento e pioniera del territorio, continua ad investire nel Nizza, con l’acquisizione di altri 10 ettari di vigneto nella denominazione, che si aggiungono ai 10 della storica storica tenuta de La Court: 2,5 ettari nel Comune di Castelnuovo Calcea, nel cru Montemareto, e 7,5 a Mombercelli, nel cru Moncucco Cavino. |
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Se il Veneto, Regione del Belpaese leader per volumi produttivi ed esportazioni, è di gran lunga la più ricca sul fronte della dotazione per la misura “Promozione sui Mercati dei Paesi Terzi”, la Sicilia, una delle realtà che negli ultimi anni è cresciuta di più nel panorama italiano, stacca tutti nella misura “ristrutturazione e riconversione dei vigneti”. Emerge dall’analisi di WineNews del decreto 1188 del 21 febbraio 2019 del Ministero delle Politiche Agricole, che fissa la ripartizione dei fondi per il settore vino, per misura e per Regione, per la campagna 2019/2020 del Programma Nazionale di Sostegno. Oltre 286 milioni di euro, in totale, tra i 150 destinati alla ristrutturazione dei vigneti del Belpaese, i 71,3 per la promozione (a cui vanno sommati i 30 gestiti a livello nazionale, ndr), i 60 per la misura investimenti, ed i 5 milioni per la misura, sempre più marginale, della vendemmia verde. Nel complesso delle misure assegnate, la Sicilia è in assoluto la Regione più ricca, con oltre 55 milioni di euro a disposizione, davanti al Veneto con 38, a Toscana e Puglia con 29, e all’Emilia Romagna con 28. Venendo alle singole misure, come detto, la Sicilia guida la graduatoria nella misura “Ristrutturazione e riconversione dei vigneti”, con ben 34 milioni di euro. Il doppio del Veneto, secondo in questa misura, con oltre 17 milioni di euro, davanti a Toscana ed Emilia Romagna con 15,6 a testa, e alla Puglia con 14 milioni di euro. Il Veneto, invece, è come detto la Regione regina della misura “Promozione sui Mercati dei Paesi Terzi”, con ben 12,4 milioni di euro di potenziale cofinanziamento pubblico, davanti alla Sicilia con 8,8, a Puglia e Toscana con 7,3 a testa, all’Emilia Romagna con 6,7, e al Piemonte con 6. Nella misura “Investimenti”, invece, primeggia ancora una volta il “continente enoico siciliano”, con 11,3 milioni di euro a disposizione, davanti al Veneto con 7,7, e alla Puglia con 6,8. Una ripartizione di fondi che, grosso modo, ricalca lo stesso schema della campagna 2018-2019. La buona notizia è che il decreto di ripartizione delle risorse è arrivato con un anticipo di quasi tre mesi sulla scorsa campagna, quando fu comunicato a maggio, e questo dovrebbe velocizzare, ipoteticamente, l’emanazione dei bandi per le singole misure. |
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Dieci anni: questo è quanto resta per salvare il Pianeta. È l’ultimatum lanciato dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, attraverso il primo rapporto sullo Stato della biodiversità mondiale, 576 pagine pubblicate qualche giorno fa in cui c’è, nero su bianco, la criticità sociale, economica, culturale e sanitaria in cui sta sprofondando la Terra. Lo sa bene Slow Food, che da decenni si batte per la conservazione della biodiversità con diversi progetti, dall’Arca del Gusto ai Presìdi in tutto il mondo. “Ogni tanto - ha commentato Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità - abbiamo avuto la sensazione di predicare nel vuoto. Oggi la situazione sta cambiando. Dobbiamo sperare di essere ancora in tempo”. |
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Con 23,5 milioni di ettolitri di vini rosati consumati nel 2017 nel mondo, la categoria segna una crescita del +28% nell’arco di 15 anni, ossia dal 2002, ed oggi i rosati rappresentano più del 10% dei consumi complessivi di vini fermi. Merito, principalmente, della Francia, che da sola consuma più di un terzo di tutto il rosato bevuto nel mondo (36%), mentre il 15% delle bottiglie sono state stappate in Usa ed il 7% in Germania, come emerge dalle elaborazioni di France AgriMer. Anche dal punto di vista produttivo, la leadership della Francia è incontrastata: nel 2017 ha prodotto il 28% dei rosati del mondo, gli Usa il 17%, la Spagna il 15% e l’Italia il 10%, per un totale di 20,3 milioni di ettolitri, 3,2 milioni di ettolitri in meno di quelli consumati. Il 43% delle bottiglie ha attraversato una frontiera prima di essere stappata, con le importazioni che hanno superato per la prima volta i 10 milioni di ettolitri. Il primo Paese importatore è la Francia, con una quota del 32% del mercato seguita da Germania (13%), Regno Unito (12%), Usa (9%) e Belgio (5%), per un giro d’affari complessivo che vale 2 miliardi di euro, mentre il 42% delle spedizioni parte dalla Spagna, il 16% dall’Italia, il 14% dalla Francia ed il 9% dagli Usa. |
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“La Francia potrebbe essere il primo vigneto “glifosate-free” del mondo”: ad annunciarlo, nei giorni scorsi, dal Salone dell’Agricoltura di Parigi, niente meno che il Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron. “Quando vedo i vigneti francesi - ha detto Macron - penso che nell’80% dei casi questa transizione si realizzerà nei prossimi tre anni”. Per ora, solo un annuncio, ma da una voce decisamente autorevole e che, se si concretizzasse, metterebbe un’altra freccia all’arco della già fortissima strategia di promozione del vino francese. |
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La pasta è simbolo di italianità nel mondo, piace a tutti e tutti la mangiano: in 20 anni la produzione di pasta nel mondo è aumentata del 63%, passando da 9,1 a 14,8 milioni di tonnellate. Oggi come nel 1998, anno in cui a Napoli si festeggiava la prima Giornata Mondiale della Pasta, è l’Italia a guidare il mercato, con 1 piatto di pasta su 4 mangiato nel mondo (3 su 4 in Europa) fatto con pasta tricolore. E se in Italia il consumo annuale pro capite tocca i 23,5 chili, negli anni i fan sono cresciuti, raggiungendo consumi molto alti, partendo dalla Tunisia con i suoi 17 chili pro capite, poi il Venezuela (12 chili) e la Grecia (11 chili). Sono i numeri del settore, presentati a Tirreno C.T., la fiera dell’ospitalità in corso a Carrara Fiere insieme a Balnearia fino al 27 febbraio. |
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Con i tappi alternativi che conquistano spazi, anche sui grandi vini. A WineNews le testimonianze di Filippo Peroni e Ada Ciarla di Vinventions, tra tendenze, aperture alle alternative al sughero naturale non solo da parte dei consumatori, ma anche di produttori e denominazioni di primo piano, e l’evoluzione della tecnologia che garantisce un maggior controllo nell’evoluzione del vino una volta in bottiglia. |
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