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WineNews
N. 2.469 - ore 17:00 - Martedì 21 Agosto 2018 - Tiratura: 31.087 enonauti,
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La News
Champagne, un’annata eccezionale
Un’annata eccezionale. Si sbilanciano dalle parti della Champagne, dove il Comité parla della 2018 come di un millesimo “molto buono”, dopo un andamento climatico, “perfetto”, in primavera ed in estate. Adesso, i vigneron, con l’aiuto di 120.000 vendemmiatori in arrivo da ogni angolo d’Europa, dovranno solo preservare quanto di buono fatto dalla natura, attraverso il proprio lavoro e le proprie scelte. A partire dalla raccolta, iniziata ieri tra i filari del Dipartimento di Aube, nella côte des Bar, come deciso dal calendario vendemmiale del Comité Champagne, e che vedrà gli ultimi grappoli cadere dal 2 settembre, nella Marne.
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Primo Piano
2018, verso una vendemmia ottima e abbondante per gli spumanti d’Italia
Facendo tutti gli scongiuri del caso, e guardando come sempre il cielo, la vendemmia 2018 è all’insegna del deciso ottimismo per qualità e quantità nei territori più importanti della spumantistica italiana. A dirlo, a WineNews, in una prima ricognizione dopo i primi grappoli raccolti, i vertici dei Consorzi delle bollicine italiane. A partire dalla Franciacorta, tra i primi territori ad iniziare la raccolta. “La vendemmia è in corso, ma si procede con calma perché le maturazioni procedono lentamente - spiega il vicepresidente del Consorzio del Franciacorta, Silvano Brescianini - si sta raccogliendo il Pinot Nero ma siamo solo all’inizio. L’uva è sana ed abbondante, è un’annata che ad oggi si presenta generosa, sperando che il tempo regga e di evitare le grandinate, a livello di quantità saremo poco sopra la media, un 10-15% in più sul 2016, ma sono solo stime”. Restando in Lombardia, i grappoli sono cominciati a cadere anche in Oltrepò, patria del metodo classico a base di Pinot Nero. “Oggi possiamo dire che tutti sono in raccolta con le basi spumante di Pinot Nero, che mostra curve di maturazione molto equilibrate - sottolinea il direttore del Consorzio, Emanuele Bottiroli - con un ottimo livello di acidità. Sul 2017 ci aspettiamo quantità a +20-25%”. In Trentino, invece, è iniziata in questi giorni la vendemmia delle uve che danno vita alle “bollicine di montagna”, come spiega il presidente dell’Istituto Trentodoc, Enrico Zanoni. “L’annata 2018 ha avuto un andamento ottimale, e le temperature stanno determinando una prospettiva di vendemmia di qualità ottima”. Sul fronte del Prosecco, invece, tanto per la Doc che per il Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg, si è iniziato dalle uve “complementari”, Chardonnay in primis, mentre per la Glera si dovrà aspettare ancora un po’, ma tutto fa pensare positivo, sia in qualità che in quantità, spiegano i presidenti del Consorzio del Prosecco Doc, Stefano Zanette, e quello della Docg, Innocente Nardi. La vendemmia non inizierà prima di fine mese nell’Asti, spiega il direttore del Consorzio piemontese, Giorgio Bosticco: “lo stato delle uve è buono dal punto di vista sanitario, e in quantità saremo nella media del disciplinare, sui 100 quintali ad ettaro”.
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Cina, nella “top 10” del vino italiano?

L’Italia, nei primi 5 mesi del 2018, ha esportato vino in Cina per 60,9 milioni di euro, con una crescita del 17,2% sullo stesso periodo del 2017. E così, dopo anni di promozione ed investimenti da parte di cantine ed istituzioni, il Paese del Dragone è prossimo ad entrare nella top 10 delle destinazioni mondiali del vino italiano. A dirlo, i dati Eurostat, ripresi dall’Ice di Pechino, che sta per lanciare nel più grande mercato d’Oriente la nuova fase della campagna istituzionale “Taste the passion”, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Ambasciata Italiana in Cina, e le più importanti organizzazioni della filiera enoica del Belpaese, come Unione Italiana Vini, Federvini e Federdoc, a partire dal 6 settembre 2018.  

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Focus
Una varietà resistente alla peronospora dalla Georgia
Il Sacro Graal della viticoltura contemporanea è la vite resistente alle malattie e capace di adattarsi ai cambiamenti climatici, obiettivo su cui si stanno concentrando risorse e ricerche scientifiche. Lontani dai vigneti della Vecchia Europa, però, in quella che è stata la prima area di domesticazione della vite, ossia il Caucaso, esiste già un vitigno così: si chiama Vitis vinifera Mgaloblishvili, arriva dalla Georgia, ed è finita al centro di una ricerca dell’Università Statale di Milano, i cui risultati, pubblicati su “Scientific Reports” del gruppo Nature, dimostrano che il germoplasma di questa vite possiede caratteristiche uniche in termini di resistenza alle malattie e in particolare alla più temuta, la peronospora. Le ricerche, coordinate dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università Statale, con la Fondazione Edmund Mach e lo Scientific Research Center of Agriculture della Georgian Technical University di Tbilisi, hanno portato alla scoperta di un raro sistema di difesa nei confronti della peronospora, una scoperta che apre la strada alla costituzione di varietà di vite resistenti alla malattia, adatte a produrre vini di qualità e a ridurre l’impiego di prodotti chimici antiperonosporici, oggi la fonte principale di inquinamento ambientale del comparto.
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Cronaca
Sara Gama, la “Prima Donna” 2018
Classe il 1989, di madre triestina e padre congolese, laureata in lingue, capitana della Nazionale Italiana di calcio femminile che parteciperà ai Mondiali del 2019 in Francia: è Sara Gama la “Prima Donna” 2018 del Premio “Casato Prime Donne” di Donatella Cinelli Colombini, che festeggia le prime 20 edizioni (dal 1999 al 2018). La premiazione il 16 settembre a Montalcino. Tra i premiati dalla giuria, che conta nomi, tra gli altri, come Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione, il giornalista del Tg5 Gioacchino Bonsignore.
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Wine & Food
Ducasse, una cena sulla Senna per “dimenticare” la Tour Eiffel
Chissà se basterà a placare l’ira per lo sfratto subito dalla Tour Eiffel, dove dopo dieci anni non sarà il più stellato e famoso degli chef francesi, Alain Ducasse, a guidare la cucina del mitico Jules Verne, passato sotto la gestione del duo Frederic Anton e Thierry Marx, ma di sicuro la sua nuova avventura lo riporta al centro della scena culinaria di Parigi. Si chiama “Ducasse sur Seine”, una crociera sulla Senna in cui i naviganti potranno godere di un menu degustazione firmato dallo chef 21 stelle Michelin. Si parte il 4 settembre, e la breve crociera toccherà gli angoli ed i monumenti più belli della città, come il Louvre e la stessa Tour Eiffel. Non proprio per tutte le tasche, ma per molte: c’è posto per 200 persone, si va dal menu di tre portate, a 100 euro, a quello da cinque, con vini e Champagne abbinati, a 500 euro.
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WineNews.tv
I club del vino e il futuro della Borgogna per Bernard Hervet, fondatore di Bourgogne Society
“Il concetto del club è un po' esclusivo, ed il nostro in particolare, perché ha sede nel convento dei Cordeliers a Beaune, in Francia. Ma non è solo questione di ricchezza, è anche condivisione di passione. In Borgogna la qualità del vino in pochi decenni è migliorata tantissimo, soprattutto in eleganza, e ci sono tanti stili diversi ma eccellenti. Se dovessi lavorare in Italia? Con Nebbiolo e Sangiovese, ma se proprio dovessi scegliere direi Barolo, magari in un’altra vita”.
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