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N. 3.455 - ore 17:00 - Martedì 5 Luglio 2022 - Tiratura: 31.116 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Continuano a correre le compravendite di casali, poderi e, in generale, unità abitative indipendenti, che oggi rappresentano il 22% delle acquisizioni, specie nei territori del vino, come raccontano gli ultimi dati del Gruppo Tecnocasa. Dopo il boom dovuto alla pandemia, che ha spinto molti a cambiare vita, lasciare la città e optare per una vita a contatto con la natura, non si arresta la ricerca di rustici e cascine, che in Langhe ed in Monferrato costano relativamente poco (80-120.000 euro da ristrutturare). Vivace anche il mercato nei borghi del Prosecco, con i prezzi più alti tra Conegliano e Asolo, mentre non decollano le quotazioni in Valpolicella. |
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Come diciamo da tempo, la sostenibilità, a 360 gradi (ambientale, economia e sociale), è uno dei pilastri non solo della produzione, ma dell’agire complessivo delle aziende vinicole. Al punto che almeno l’84% di loro mette in campo pratiche di sostenibilità, anche se non sempre certificate. Aspetto decisamente importante per comunicare al consumatore quanto si mette in pratica. Il tipo di certificazione più diffuso è quello relativo alla qualità e sicurezza alimentare (57% delle aziende). È una delle evidenze che emerge dalla ricerca “Sostenibilità certificata ma poco comunicata: la virata necessaria per i brand del vitivinicolo”, firmata da Altis e Opera dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (in approfondimento), che ha analizzato un campione fatto da 70 aziende di primissimo piano del vino italiano, rappresentative di aziende private, cooperative e commerciali (Allegrini, Antinori, Zaccagnini, Banfi, Barone Ricasoli, Berlucchi, Bottega, Botter, Cantina di Soave, Cantina Sociale di Orsago, Cantina Vallebelbo, Cantine La Vite, Cantine Riunite-Civ, Cantine Settesoli, Caviro, Cavit, Cecchetto, Cerester, Cielo e Terra, Collis Veneto Wine Group, Produttori Vini Manduria, Contri Spumanti, Cusumano, Duca di Salaparuta, Enoitalia, F&P Winegroup, Fantini Group, Feudi San Gregorio, Firriato, Fratelli Martini, Frescobaldi, Gancia, Genagricola, Gruppo Ermes, Gruppo Italiano Vini, Gruppo Santa Margherita, Italian Wine Brands, La Marca Vini e Spumanti, La Vis, Latentia Winery, Librandi, Livio Felluga, Losito e Guarini, Lunelli, Lungarotti Società Agricola, Masi, Mezzacorona, Michele Chiarlo, Mionetto, Mirafiore-Fontanafredda, Mondodelvino, Pasqua, Piccini 1882, Rocca delle Macìe, Ruffino, Schenk Italian Wineries, Tasca d’Almerita, Terra Moretti, Terre Cevico, Terre Cortesi Moncaro, Togni, Tommasi Family Estates, Torrevento, Tosti 1820, Tre Secoli, Valdo, Val d’Oca, Villa Sandi, Vivo Cantine e Zonin1821). Dopo quelle alimentari, le certificazioni di sostenibilità (su tutte Equalitas e Viva) sono le seconde più diffuse (53%), seguite dalle certificazioni di sostenibilità ambientale (46%). Meno gettonate, almeno per ora, quelle di sostenibilità sociale (ovvero legate a salute, sicurezza sul lavoro e così via), presenti solo nel 21% dei casi, in particolare tra i produttori con vigneti propri. |
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Negli Usa primo mercato al mondo per il vino nel complesso, e per il vino italiano in particolare, essere protagoniste delle promozione, per le cantine ed i territori, è fondamentale, in uno scenario decisamente competitivo. Ed uno degli eventi top è, da anni, la “New York Wine Experience” di “Wine Spectator”, di scena dal 20 al 22 ottobre 2022. Che avrà, tra i protagonisti, il Chianti Classico, che vede proprio negli Stati Uniti il suo primo mercato assoluto, con 1 bottiglia su 3 di vino del Gallo Nero che attraversa l’Atlantico. E così, nei seminari, sarà protagonista anche la degustazione orizzontale del Chianti Classico “Gran Selezione” 2019 di quattro produttori icona della denominazione, Fontodi, Antinori, Castello di Ama e Ricasoli. Ma ci sarà anche Franco Conterno, alla guida di Poderi Aldo Conterno, griffe del Barolo, tra le “Wine Stars”. |
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Il vino si conferma sempre più protagonista e determinante nella scelta della meta turistica per le vacanze in Italia, e secondo Tiqets, piattaforma di prenotazione online leader a livello mondiale per musei e attrazioni, la possibilità di abbinare una wine experience alla vacanza è un fattore decisivo nella scelta della destinazione finale o delle attrazioni da visitare. Tanto che, nell’ultimo anno, le richieste di includere nell’offerta attrazioni che abbiano a che fare con il mondo del vino o che siano in grado di enfatizzare la località delle produzioni sono più che duplicate, da parte di viaggiatori sempre più esigenti, attivi ed alla ricerca di esperienze autentiche e immersive. Secondo Tiquets, tra le città più visitate ci sono quelle che offrono una “wine experience”. 46 quelle “codificate”, e al top per strutture museali dedicate al vino ci sono Piemonte, l’Emilia Romagna e il Veneto rispettivamente con 20, 18 e 13 musei. E se tra le destinazioni, tra uno Spritz o in Soave, Venezia primeggia, tra le attrazioni enogastronomiche “must see”, si va dal “Tempio del Brunello” a Montalcino a Casa Porciatti Enoteca & Wine Bar a Radda in Chianti, dai tour tra i vigneti e marogne della Valpolicella a degustazioni di Vino Nobile nelle storiche cantine nel cuore di Montepulciano, a quelle di Lacryma Christi nelle aziende ai piedi del Vesuvio. |
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Da un lato l’emergenza siccità, che ha già portato il Consiglio dei Ministri a dare il via libera allo stato di emergenza richiesto da Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna (che valgono quasi 44% del made in Italy a tavo), dall’altro il maltempo che, in alcune zone, spesso delle stesse Regioni, invece che portare sollievo alle campagne, amplifica i danni. È lo stato dell’agricoltura italiana di oggi fotografato da Coldiretti. Con danni alle aziende già per diversi miliardi di euro, e tagli alla produzione enormi. |
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Manca poco alla “The World’s 50 Best Restaurants” 2022, che il 18 luglio, a Londra, svelerà il top della ristorazione mondiale, ma nell’attesa ecco la classifica dei migliori ristoranti al mondo dalla posizione 51 alla 100, che ridisegnano la geografia dell’alta ristorazione, con 20 new entry da 15 Paesi diversi, ed in totale ristoranti da 22 Paesi di 6 Continenti. Manca l’Italia, che un anno fa aveva piazzato l’Uliassi di Mauro Uliassi al n. 52 ed il St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina al n. 54. Sperando che per entrambi sottintenda un salto di qualità e quindi un avanzamento in classifica, merita una citazione il Tantris di Monaco di Baviera, alla posizione n. 98, di proprietà degli imprenditori Felix e Sabine Eichbauer, alla guida anche della griffe del Brunello di Montalcino Salicutti. |
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A WineNews, il primo astronauta italiano: “lontano dalla Terra è necessario costruire un equilibrio tra mondo vegetale e mondo animale, a cui appartiene anche l’uomo. Sulla Luna, come in prospettiva su Marte, dovremo cercare di essere autonomi e quindi coltivare. In serra, perché il suolo lunare è decisamente inospitale, con il minimo quantitativo di acqua ed energia, per offrire agli astronauti quei nutrienti essenziali al loro benessere. L’astronauta del futuro sarà quindi agronomo e coltivatore”. |
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