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N. 3.732 - ore 17:00 - Giovedì 22 Giugno 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Continuano, a spron battuto, le acquisizioni, le fusioni ed i passaggi di proprietà nel mondo del vino italiano: Tenute Capaldo, gruppo familiare indipendente di proprietà e gestito dalla famiglia Capaldo, e guidato da Antonio Capaldo, a cui fanno capo Feudi di San Gregorio, una delle realtà più importanti del vino del Sud Italia, in Campania, ma anche Basilisco, cantina simbolo del Vulture, e Campo alle Comete, a Bolgheri, cresce ancora con l’acquisizione di una cantina icona del Meridione, ovvero Galardi, che produce l’iconico vino Terra di Lavoro (e alla cui guida rimarrà Allegra Selvaggi, della famiglia fondatrice). |
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Nel 2022 l’export di prodotti agroalimentari italiani bio nel mondo ha raggiunto 3,4 miliardi di euro, mettendo a segno un aumento del +16% sul 2021, con il boom sui mercati internazionali testimoniato anche della crescita di lungo periodo (+181% sul 2012, un valore quasi triplicato). La gran parte delle esportazioni (81%) riguarda il food, per un valore di 2,7 miliardi di euro (+16% sul 2021), ma anche il vino ha un ruolo rilevante pesando per il restante 19% dell’export bio, una quota ben maggiore di quanto avviene nell’export agroalimentare in generale (dove l’incidenza del wine è del 13%). In termini assoluti parliamo di 626 milioni di euro di vino bio italiano venduto sui mercati, a +18% sul 2021, con una quota sul totale dell’export vitivinicolo italiano dell’8% (il food “si ferma” al 6%). È la fotografia scattata da Nomisma per l’“Osservatorio Sana” 2023 che, grazie alla partnership con Ice Agenzia, ha diffuso i risultati del monitoraggio del biologico made in Italy sui mercati internazionali, realizzato da Ita.Bio, la piattaforma per la sua internazionalizzazione promossa da Ice e FederBio, nella presentazione, oggi a Milano, del “Sana” 2023, edizione n. 35, del Salone internazionale del biologico e del naturale by BolognaFiere (7-10 settembre), dove si parlerà dei nuovi food trend, dall’healthy food al veg, dal free from alle bevande low alcol e alcol free. Intanto, dall’indagine condotta tra luglio e agosto 2022 su un campione di 290 imprese alimentari e vitivinicole italiane, i principali mercati in Europa per il food italiano bio sono Germania (63%), Francia (46%) e Benelux (34%), e per il vino sempre il mercato tedesco (67%), i Paesi Scandinavi (61%) e il Benelux (59%). Extra Ue, la fanno da padrone Svizzera, Usa e Uk sia per il food che per il vino (per il quale sono strategici anche Canada e Giappone). In futuro? I più promettenti saranno sempre la Germania, e Paesi Nordici, Usa e Canada. In tutti i mercati, sono la qualità (66%) e l’interesse degli stranieri per il made in Italy (60%) a decretare il successo del bio italiano, ma le opportunità di crescita sono enormi: l’Italia è top quality nel food & wine per 1 consumatore su 3, e c’è forte interesse per il binomio bio made in Italy con il 68% che acquisterebbe un nuovo prodotto se lo trovasse nei punti vendita abituali. |
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Trovare lavoratori in agricoltura è un problema diventato preoccupante per il settore primario. Da risolvere con incrementi sostenibili nei rinnovi contrattuali, l’attivazione da parte del Governo di misure per la riduzione del cuneo fiscale, la riduzione della pressione contributiva nelle aree ordinarie del Centro-Nord, in particolare la riduzione del contributo antinfortunistico, pari al 13,24%, considerato troppo alto e sbilanciato rispetto a settori più a rischio e, per ultimo ma non da ultimo, misure di incentivo per avvicinare i giovani al settore. Sono queste le proposte, elencate da Confagricoltura, nel dibattito (in approfondimento) “Lavoratori agricoli cercasi - mercato del lavoro agricolo: antichi vizi, nuove virtù”, organizzato dalla principale organizzazione imprenditoriale agricola, chiamando a partecipare anche i rappresentatiti delle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. |
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Di solito, a vittorie ed ai record, si brinda “dopo”. Ma, a volte, anche “prima”. Come ha raccontato, a WineNews, una leggenda dello sport italiano, la regina del salto in alto, Sara Simeoni, primatista mondiale nel 1978, con un record di 2,01 metri, oro alle Olimpiadi di Mosca del 1980, e oggi anche scrittrice con “Una vita in alto” (libro scritto, a quattro mani con il giornalista Marco Franzelli, per Rai Libri, finalista del “Premio Bancarella Sport” 2023). E, nel quale, a sorpresa, un intero capitolo è dedicato al vino, del quale da atleta è stata testimonial, ambasciatrice della storica Enoteca Italiana di Siena, che oggi non c’è più, ma che ha portato nel mondo tanto vino italiano. Una Sara Simeoni che, fresca di nomina come “Ambasciatore del Vino Nobile di Montepulciano” da parte del Consorzio poliziano, al direttore di WineNews, Alessandro Regoli, parlando di storia, passioni, vino e sport (video intervista nei prossimi giorni), ha confidato: “prima del salto per il record del mondo, non mi sentivo molto bene. Livio Berruti (altro campione olimpico e primatista sui 200 metri negli Anni Sessanta del Novecento, ndr), per tirarmi su, mi fece bere un goccio di Bonarda. E poi è andata come è andata. Ovviamente - scherza Sara Simeoni - non ho fatto il record per quello, ma sicuramente quel sorso di vino non mi ha fatto male!”. |
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Il vino è il settore di punta dell’agroalimentare italiano. Il più prezioso. E si conferma, anche il più “controllato”, come emerge dal report sull’attività 2022 dell’Icqrf, che sottolinea come, di oltre 56.505 controlli antifrode - di cui 44.821 ispettivi e 11.684 analitici - più di un terzo, 19.099 controlli hanno interessato il settore vitivinicolo. La percentuale di operatori con qualche irregolarità, nel vitivinicolo è stata del 19,6%, quella di prodotti il 13,4%, comprese le irregolarità nell’etichettatura (i dettagli in approfondimento). |
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In una Pantelleria, “perla nera” del Mediterraneo, che guarda al futuro ancorandolo anche al suo Zibibbo, come abbiamo già raccontato qui, e che è terra dove la viticoltura è eroica e la “Coltivazione della vite ad Alberello di Pantelleria” è patrimonio Unesco, arriva un investimento importante. Quello delle cantine Pellegrino 1880, uno dei più grandi produttori di Zibibbo e di Passito di Pantelleria, che, dopo 30 anni di collaborazione con piccoli produttori dell’Isola, ora investe direttamente, con l’acquisto di una grande tenuta di 8 ettari di vigneti in Contrada Sibà, sulle alture occidentali dell’isola. “Dopo tanti anni, ci tenevamo a ribadire il sostegno alle produzioni isolane ed avere una presenza diretta che ci aiutasse ad approfondire ulteriormente le potenzialità enologiche di questa isola unica”, dichiara Benedetto Renda, presidente di Pellegrino”. |
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A WineNews le riflessioni del presidente della Fondazione Symbola, nel seminario estivo di Mantova (21-24 giugno), sulla “forza dei territori”. “Il valore dell'artigianato, anche nel mondo del vino e dell'agricoltura, è enorme, è quello che contraddistingue l'Italia nel mondo, e dobbiamo valorizzarlo, con sguardo aperto al futuro. La transizione ecologica funzionerà se diventerà appetibile per le persone, non deve essere calata dall'alto, va fatta partire dal basso, e serve un grande sforzo da parte di tutti”. |
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