Se questo messaggio non è visualizzato correttamente clicca qui |
N. 4.203 - ore 17:00 - Venerdì 18 Aprile 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
|
|
| | | Come c’era da aspettarsi, è partito in netta crescita, trainato da un +19% degli Stati Uniti, fortemente spinto dalla volontà di anticipare quella che poi sarebbe stata la questione dazi, l’export di vino italiano, che, a gennaio 2025, fa segnare un +7,5% in valore (a 578,6 milioni di euro) e del +1,9% in volume (153,5 milioni di litri). Con gli spumanti a quota 150,4 milioni di euro (+5,7%). Un dato, quello aggiornato, oggi, dall’Istat e analizzato da WineNews, che non deve far pensare che le difficoltà di mercato siano alle spalle, ma che rappresenta un segnale incoraggiante, dopo il 2024 da record, con 8,1 miliardi di euro (+5,5% sul 2023, ndr).
| |
|
| | La buona partenza delle esportazioni di vino italiano nel 2025 è legata a doppio filo agli Stati Uniti, primo mercato in valore in assoluto. Ma cresce bene tutto il Nord America, anche con il Canada, e mostra dati positivi anche la Vecchia Europa, secondo i dati Istat relativi a gennaio, analizzati da WineNews. Guardando ai singoli mercati, come detto, emerge come la crescita sia tutta o quasi da imputare agli Usa, che hanno importato vino per 162,5 milioni di euro (+19,3%), anche se, va detto, è molto minore, seppure sensibile, l’incremento in quantità negli States, a +4,1% (per 26,9 milioni di litri). Ma è partita in crescita anche la Germania, a +5,3%, per 89,1 milioni di euro, così come il Regno Unito, a +3,7%, per 50,8 milioni di euro. Ed è forte anche la crescita in Canada, che fa segnare un robusto +23%, a 34 milioni di euro, mentre, tornando nella Vecchia Europa, è in lieve crescita la Svizzera, a +2,5%, per 29,7 milioni di euro, e mostra segnali interessanti la Francia, a +6,1%, per 19,3 milioni di euro. Partito con energia anche l’export verso il Belgio, con un bel +13,1%, a 18 milioni di euro. Guardando ad Oriente, invece, ad una buona partenza di anno del Giappone, a 11,7 milioni di euro (+11,3%), fa da contraltare l’ennesimo ribasso della Cina, a poco più di 6 milioni di euro (-16,8%). E dopo un 2024 chiuso con un clamoroso +45,6% sul 2023, parte nettamente a ribasso anche la Russia, a -53,5% a gennaio 2025 sullo stesso mese 2024, per 9,1 milioni di euro. Una buona partenza, dunque, nel complesso, che facilmente, quando arriveranno i dati di febbraio, e soprattutto di marzo-aprile, mesi in cui si è concretizzato un blocco delle importazioni in Usa prima, dopo la minaccia di dazi al 200% da parte di Trump, ed una lenta ripartenza poi, con i dazi “congelati” al 10% dai primi di aprile, sarà ridimensionata. Aspettando e sperando in una distensione del quadro economico, soprattutto sull’asse Usa-Ue, dove si lavora ad un accordo che, almeno nelle parole, sembra più vicino, secondo quanto detto dallo stesso Presidente Usa, Donald Trump, dopo l’incontro di ieri alla Casa Bianca a Washington con la Premier italiana, Giorgia Meloni, in attesa di un dialogo vero e concreto con i vertici dell’Unione Europea. | |
|
| | Le difficoltà imposte dal cambiamento climatico in vigna impongono ai produttori di trovare soluzioni efficaci, che cambiano il modo di lavorare e aiutano a migliorare la qualità dei vini, e dei vigneti. Lo dice Giovanni Bigot, fondatore e alla guida della società Perleuve, ideatore dell’Indice Bigot che, attraverso 9 indicatori valutati (produzione, superficie fogliare, rapporto tra foglie e produzione, sanità delle uve, tipologia del grappolo, stress idrico, vigore, biodiversità e microrganismi ed età del vigneto) classifica i migliori vigneti per potenziale qualitativo. Quest’anno, in un’annata ritenuta tra le più complesse dal punto di vista climatico, sono 94 i vigneti che hanno raggiunto le vette qualitative più alte in una lista (in approfondimento) stilata dopo aver analizzato più di 4.000 appezzamenti. | |
|
| | | Punta a “quota 100” milioni di euro di fatturato e ad arrivare a 55 store, Signorvino, l’enocatena italiana che oggi conta 42 location, di cui la gran parte in Italia, ma anche a Parigi ed a Praga, e con un piano di espansione che prevede diverse nuove aperture. Lo racconta, a WineNews, Luca Pizzighella, che guida il gruppo fondato dalla famiglia Veronesi, e che fa parte del gruppo Oniverse (che ha un fatturato di oltre 3,5 miliardi di euro, con brand come Calzedonia, Intimissimi, Tezenis, ma anche, tra gli altri, Oniwines, guidata da Federico Veronesi, che riunisce cantine come Tenimenti Leone, Podere Guardia Grande, La Giuva, e l’ultimo acquisto, Villa Bucci, tra le realtà più importanti delle Marche, in attesa di aprirne una nel territorio del Trentodoc, ndr). Bergamo, Verona, Erbusco, in Franciacorta, ma anche Udine, Trieste, Como, Roma, Napoli, Bari e il raddoppio a Parigi e Praga, alcune delle tappe della road map. “Oggi siamo oltre gli 85 milioni di euro di fatturato di gruppo, nel 2025 vogliamo arrivare a 100”, spiega Pizzighella. Un piano organico di crescita, dunque, per Signorvino, spinto dalla fiducia negli investimenti nel mondo del vino, nonostante le tante difficoltà del settore, come spiegato, nei giorni scorsi, da Sandro Veronesi, in un’intervista a WineNews. | |
|
| | | L’uovo di cioccolato è un must, non più solo per i bambini, ma anche (e soprattutto) per gli adulti gourmet, grazie alle versioni luxury firmate dai grandi maître chocolatier; per non parlare della colomba, rigorosamente artigianale, che sia del panificio sotto casa o della pasticceria più ricercata; e non può mancare naturalmente una buona bottiglia di vino per brindare con familiari ed amici, a casa o fuoricasa: ecco la wishlist della Pasqua secondo WineNews, tra suggerimenti per lo shopping enogastronomico ed indirizzi selezionati. | |
|
| | Di aste peculiari con grandi vini protagonisti, spesso a fini benefici ce ne sono tante. Ma quella che è in corso, online (con offerte piazzabili fino al 29 aprile), è davvero “sui generis”. Perché se sotto il martello di Christie’s ci sono bottiglie da sogno provenienti da collezioni private uniche (i top lot del catalogo complessivo, “Fine and Rare Wines Online: London Edition”, sono tutti firmati Domaine de la Romanée-Conti, con lotti da 12 bottiglie ognuno di annate come 1999 e 2000 stimati tra 32.000 e 48.000 sterline), tra gli oltre 990 lotti (in approfondimento i più quotati), c’è anche una collezione acquistata e curata da un benefattore della Royal Opera House di Londra, il più importante teatro lirico del Regno Unito, che saranno battuti proprio per conto del teatro stesso, per sostenere le Royal Ballet & Opera School.
| |
|
| | | Strada battuta sempre più dalle bollicine, come Asti, Prosecco e Lessini Durello, tra gli altri, ma anche dal mondo della grappa, e dai vini “No-Low”. Con una ricerca di combinazioni che va oltre lo “Spritz”, e che punta ad esaltare la territorialità e le caratteristiche dei vini e dei distillati, come raccontano, a WineNews, il bartender Giorgio Facchinetti, la famiglia Nonino, storia e futuro della grappa italiana, Igor Gladic (Consorzio Vini Lessini Durello) e Luca Serena (Serena Wines 1881). | |
|
|
|