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WineNews
N. 3.504 - ore 17:00 - Martedì 13 Settembre 2022 - Tiratura: 31.183 enonauti,
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La News
Il Franciacorta “star” agli Emmy Awards
Da Zendaya (“Miglior attrice protagonista - Drama” per “Euphoria”) a Lee Jung-jae (“Miglior attore protagonista - Drama” per “Squid Game”), da Jason Sudeikis (“Miglior attore protagonista - Comedy” per “Ted Lasso”) a Jean Smart (“Miglior attrice protagonista - Comedy” per “Hacks”), da Michael Keaton (“Miglior attore protagonista di una miniserie” per “Dopesick”) ad Amanda Seyfried (“Miglior attrice protagonista di una miniserie” per “The Dropout”), i vincitori degli “Emmy Awards” n. 74 hanno brindato agli “Oscar della Tv” con il Franciacorta, per il secondo anno consecutivo “Official Sparkling Wine” del più importante premio televisivo degli Usa, ieri a Los Angeles.
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Primo Piano
Al giro di boa del 2022, le spedizioni di vino italiano nel mondo a 3,78 miliardi di euro (+13,5%)
Al giro di boa del 2022, le esportazioni del vino italiano non sembrano ancora risentire degli effetti dell’inflazione che, in effetti, nel periodo preso in considerazione dagli ultimi dati Istat, analizzati da WineNews, non hanno causato alcuna frenata dei consumi. Il risultato è una crescita, sullo stesso periodo del 2021, del 13,5%, in leggero calo sulla rilevazione precedente, per 3,78 miliardi di euro di vino spedito in giro per il mondo. Il dollaro forte sostiene le importazioni Usa, che veleggiano verso il miliardo di euro, e continua a dare ottimi risultati la Gran Bretagna, dove intanto l’introduzione della nuova etichetta sui prodotti wine & food della Unione Europea è stata rimandata a gennaio 2024. Positivo, in generale, il trend sui mercati dei Paesi europei, nella consapevolezza che il peggio verrà nei prossimi mesi, quando i costi delle materie prime e dell’energia inizieranno, inevitabilmente, a scaricarsi sui consumatori. Continua, al contrario, il crollo ampiamente previsto della Russia, che dall’invasione dell’Ucraina a febbraio ha visto un veloce logoramento di ogni rapporto commerciali con i Paesi Ue. Fatica anche la Cina, dove un po’ tutti i settori dell’economia vivono le difficoltà legate alla gestione di Pechino dell’emergenza pandemica, che non prevede alcun passo indietro dalla strategia dei contagi zero. Guardando ai singoli Paesi, la Svizzera, mercato importante soprattutto per i fine wine, segna un +5%, a 208 milioni di euro. Il partner principale all’interno della UE - e secondo mercato in assoluto - resta la Germania, che con una crescita del 5,7% arriva a 570 milioni di euro. Il vero exploit è ancora quello della Gran Bretagna, che ha importato 368,8 milioni di euro di vino dall’Italia, il 23,18% in più dello stesso periodo del 2021. Ai confini, geografici e politici, dell’Europa, perdono il 29,7% le esportazioni verso la Russia, ferma a 40,8 milioni di euro. In Usa la crescita del vino italiano è sostenuta (+12,1%), e tocca i 963 milioni di euro. In Canada gli acquisti crescono del 16,2% sullo stesso periodo del 2021, a quota 208 milioni di euro. In Asia, infine, si passa dal +24,8% del Giappone, per un controvalore di 97 milioni di euro, al -14,3% della Cina, che di ferma a quota 56,3 milioni di euro.
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Olio, produzione giù del 30%
Produzione in calo e costi che lievitano. Non sono buoni i segnali per la stagione 2022/2033 dell’olio extravergine di oliva italiano, come emerge dal report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy” by Coldiretti & Unaprol, all’inizio della raccolta in un anno profondamente segnato dai cambiamenti climatici e dai rincari di energia e materie prime. A pesare sulla produzione nazionale, con un calo stimato del -30%, è stata una siccità devastante, mai vista negli ultimi 70 anni, che ha messo in stress idrico gli uliveti danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso, con diverse aziende che hanno deciso di non intervenire per i costi elevati. Salva la qualità, con l’Italia che può vantare il più ricco patrimonio di varietà di olii.
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Focus
Vendemmia storica anticipata nelle griffe di Montalcino
Il 31 agosto non sarà più una data come tante per il Brunello di Montalcino: per la prima volta nella sua storia, nel 2022 la vendemmia del Sangiovese è iniziata in piena estate. Colpa del cambiamento climatico, che si fa sentire anche sulla collina di Montalcino, storicamente “baciata” dalla fortuna di una temperatura mite e da una ricca biodiversità, perfetta per la produzione di grandi vini. E, in effetti, di un primato storico si tratta, come testimonia la Tenuta Greppo Biondi-Santi, dove il Brunello è nato alla fine dell’Ottocento, oggi di proprietà del Gruppo Epi della famiglia Descours, dove la vendemmia 2022 è la più anticipata di sempre dal 1888, da quando cioè Ferruccio Biondi Santi produsse il primo vino chiamato ufficialmente “Brunello di Montalcino”. Un primato condiviso con molte delle cantine più celebri di Montalcino, dove le temperature di quest’anno hanno spinto i produttori ad una vendemmia che entrerà nella storia come la più anticipata di sempre. Tanto che, spiega a WineNews Monica Soldera, a Case Basse, una delle icone del vino mondiale, “la vendemmia è già finita, e siamo in vinificazione”. Una curiosità che non può non affascinare i collezionisti, che già pensano ai fine wine che nasceranno da questa storica vendemmia, visto che le griffe in questione sono tra le più desiderate al mondo.
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Cronaca
Maiali tra i filari
Tra i filari della Nuova Zelanda, il vigneto più green del mondo, pascolano ogni giorno migliaia di pecore. Qualcuna, in realtà, si vede anche in Italia, “sfruttata” come tosaerba ecologico, dove le condizioni meteo e climatiche consentono l’inerbimento, magari al fianco di oche e galline (che mangiano i parassiti), cavalli ed asini (al posto dei trattori). A Bordeaux, invece, sono arrivati i maiali: di razza Kunekune, dalla fisionomia perfetta per il duro lavoro in vigna. E quando crescono, si aprono le porte del banco macelleria ...
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Wine & Food
“Venti di Guerra e Carbonara” a Riccione, per celebrare l’invenzione del piatto-icona
La paternità della carbonara spetta a Riccione: nel 1944, per festeggiare lo sfondamento della Linea Gotica, i generali alleati chiesero allo chef Renato Gualandi di cucinare la cena della vittoria, consegnandogli delle derrate, ovvero uova in polvere, formaggio, pasta e bacon. Una spolverata di pepe, ed ecco in tavola la prima carbonara della storia, nata al Grand Hotel Des Bains. Che ha lanciato un guanto di sfida: “chi porterà le prove di una ricetta creata prima, alloggerà gratis nell’hotel per un anno”. Nasce da qui “Venti di Guerra e Carbonara”, una rievocazione storica con una battaglia culinaria “combattuta” nei giorni scorsi tra i bagnini di Riccione, Cattolica e Rimini, le tre città che si trovavano sulla Linea Gotica, e Marco Parlanti, lo chef allievo del Gualandi. La migliore carbonara? Di Cesarino Romani, bagnino di Cattolica.
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Paolo Castelletti (Uiv): “per il vino si prospettano tempi duri, l’inflazione sta drogando i prezzi”
Per il mondo del vino è un momento cruciale, e domani sarà già tempo di bilanci, con la presentazione delle previsioni vendemmiali di Assoenologi e Unione Italiana Vini. Proprio con il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti, abbiamo affrontato i principali fronti aperti, partendo da vino e salute, terreno di scontro da mesi in sede UE, passando per la riforma delle Dop e per la promozione. Cercando di capire dove andranno i mercati internazionali, e come le aziende, alle prese con inflazione e costi alle stelle delle materie prime, supereranno questo momento.
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