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N. 2.863 - ore 17:00 - Venerdì 20 Marzo 2020 - Tiratura: 31.103 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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“Stiamo piantando la nostra vigna dovendo stare a casa e con la fortuna del tempo. Sa, siamo contadini da diverse generazioni, siamo per le cose pratiche”. Come piantare una vigna, appunto. Ecco il “gesto forte, profondo, simbolico, che ha radici bibliche e racconta l’umanità che dopo la crisi, torna a prosperare e dare frutti”, e che, in questi giorni difficili, si sta compiendo all’azienda Renato Fenocchio, che, dalle Langhe, lancia un invito a tutti i produttori a fare altrettanto nei loro territori. “Un atto che in un territorio ricco di fiducia, semina speranza. E che in un momento in cui pare trionfare solo la sofferenza, è una scommessa sulla vita”. |
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Dalle Langhe al Gavi, dall’Alto Adige alle colline della Valpolicella, dal Chianti Classico al Nobile di Montepulciano, dal Brunello di Montalcino alla Vernaccia San Gimignano, dall’Orvieto al Sagrantino di Montefalco, dalla Campania alla Basilicata, da Cirò alla Sicilia, fino alla Sardegna. In questi lunghi giorni di “quarantena” vi proponiamo un viaggio virtuale tra i grandi territori del vino del Belpaese, attraverso i servizi video realizzati da WineNews (che trovate nell’approfondimento). Cominciando dalle Langhe, dove non mancano i giovani che dedicano la loro vita al vino, mentre muovendo verso la Liguria, a 30 km dal mare, ecco il territorio del Gavi, il grande bianco piemontese. Incastonata nel cuore dell’Europa centrale e al centro delle Alpi, in Alto Adige c’è un fazzoletto di terra di 5.300 ettari di vigna, dove convivono piccole cantine e grandi cooperativa, votate alla ricerca dell’eccellenza. Ci spostiamo poi in Valpolicella, dove il sapiente intreccio di uve autoctone e tecniche peculiari e sedimentate nel tempo dà vita a vini rossi che sono il pilastro del Veneto. Corre tra la Firenze del Rinascimento e la Siena del Medioevo il Chianti Classico, ma un altro dei diamanti del vino del Granducato è il Nobile di Montepulciano, senza dimenticare il vino bianco simbolo della Toscana, la Vernaccia di San Gimignano, un vino che affonda le proprie radici nel XIII secolo, e ovviamente Montalcino, uno dei territori del vino più importanti al mondo, cullo del Brunello. Scendendo un po’ più a Sud troviamo l’Orvieto, vino storico delle terre che dall’Umbria abbracciano il Lazio, e nell’entroterra del Centro Italia ecco Montefalco, patria del Sagrantino, nato nel Medioevo come vino da messa dai seguaci di San Francesco. Se si parla di vitigni autoctoni e di antica coltivazione la Campania Felix è probabilmente una delle aree più ricche d’Italia, e non può mancare la Magna Grecia, dalla Basilicata, una piccola perla enologica, alla Calabria, a Cirò, dove la storia del vino italiano ha origine. Infine, le isole: prima la Sardegna, con le sue 17 Doc e una Docg dal nord di Alghero fino alla zona sud di Cagliari, quindi la Sicilia, che ospita il territorio simbolo della viticoltura eroica per eccellenza, l’Etna. |
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L’emergenza Coronavirus non si ferma, l’ondata di beneficenza che ha travolto l’Italia neanche. Anche dal mondo del vino, solo per citare forse i più importanti, con il Gruppo Italiano Vini (Giv) che ha donato 100.000 euro al “Fondo Emergenza Coronavirus” degli Ospedali di Borgo Roma e di Borgo Trento, e Cantine Riunite & Civ, che ha donato 300.000 euro a diverse realtà di Reggio Emilia, Modena e Treviso. Dall’alta ristorazione, i fratelli Cerea (Da Vittorio) cucineranno i pasti per i pazienti e per il personale sanitario dell’Ospedale da campo che sorgerà alla Fiera di Bergamo. Tra le catene della Gdo, Esselunga ha donato 2,5 milioni di euro, Coop porterà la spesa a casa gratuitamente, senza dimenticare i 10 milioni di euro di Ferrero, 1 milione del Parmigiano Reggiano, i 400.000 euro del Pastificio Rana ed i 250.000 di De Cecco, tra gli altri. |
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L’emergenza Coronavirus ha costretto i ristoranti a chiudere. Ma anche da casa si può gustare una cena o un pranzo stellato: molti dei tanti chef stellati italiani hanno affidato, infatti, a video e post sui social alcune delle loro ricette gourmet. WineNews ha deciso, spulciando in alcuni dei profili dei super chef, di proporre un intero menù stellato da fare a casa. Si parte dall’antipasto, firmato dallo chef n. 1 al mondo Massimo Bottura, “mexican style”: Guacamole, tipica salsa di avocado, insieme al Pico de gallo, e delle chips che, ammette lo chef, sono quelle del supermercato. Al primo ci pensa Antonia Klugmann: uno dei suoi piatti forti, gli spaghetti spezzati con cavolfiore e camomilla. In alternativa, ci sono i tortellini al parmigiano con salsa di pomodoro e carne cruda, firmati dal bistellato Moreno Cedroni. Il secondo stellato è a firma di Andrea Berton, ai fornelli dell’omonimo ristorante milanese, che propone un’insalata di mazzancolle e gamberetti arrostiti, con salsa di lamponi e crema di mandorle. E, dulcis in fundo, il dolce, ovviamente a firma del maestro pasticcere Iginio Massari: una ricetta per dei biscotti di semplice, ma sempre gustosa, pasta frolla, con della marmellata. |
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L’emergenza Covid-19 non ferma il mondo della aste enoiche, che ieri a Londra, sotto il Martello di Sotheby’s, ha portato all’incanto ben 722 lotti, per la metà assegnati a collezionisti online, per un totale di 3,7 milioni di sterline. Al top, due casse di Cheval Blanc 1947, considerata la migliore annata del secolo, battute a 242.000 e 229.900 sterline, mentre tra i tanti lotti di fine wine del Belpaese si segnalano i grandi Barolo, da Gaja a Conterno, passando per Luciano Sandrone, ed il Sassicaia. |
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Riconversione. È ciò che stanno facendo diverse imprese di superalcolici, in tutto il mondo, per venire incontro alla domanda crescente di disinfettanti a base alcolica, letteralmente esplosa con l’aggravarsi dell’epidemia di Coronavirus, che ormai si è abbattuta su tutto il mondo. Strada battuta in Svezia dalla Absolut Vodka, ma anche dal birrificio scozzese BrewDog e, in Francia, dal gruppo del lusso Lvmh di Bernard Arnault, che, però, non ha messo a disposizione le distillerie di Cognac, ma le fabbriche dove nascono i flaconi di profumi Givenchy e Christian Dior, riconvertite alla produzione di gel disinfettante, distribuito gratuitamente agli Ospedali del Paese. E tanti sono i produttori di whisky e liquori in Usa che hanno utilizzato alcol ad alta gradazione per produrre il tanto ricercato disinfettante per le mani. |
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A WineNews Francesco Giontella, head of digital del gruppo, che dall’1 al 10 marzo ha visto un balzo delle vendite del +150%. “L’e-commerce sta andando molto bene, cresciamo del 50% l’anno, molto più della media, ed i primi dati ci dicono che anche nell’emergenza Coronavirus le vendite reggono, anzi, aumentano, pur non trattando noi prodotti di primissima necessità. Il nostro fatturato complessivo è per il 40% vino - specie rossi, su tutti Amarone e Brunello - per il 40% liquori e per il 20% bollicine, Champagne e soft drink” |
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