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WineNews
N. 4.081 - ore 17:00 - Giovedì 31 Ottobre 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Spagna, la vendemmia va giù
La Spagna come la Francia: si abbassano le previsioni per la vendemmia 2024. Nel Paese iberico, secondo esportatore di vino in volume al mondo, la stima per il raccolto è di poco superiore ai 37 milioni di ettolitri di vino e mosto. Questa la cifra comunicata dal Consejo Sectorial Vitivinícola de Cooperativas Agro-alimentarias de España che ha di fatto abbassato le stime fatte tre mesi fa (39,7 milioni di ettolitri) con un calo, calcolato da WineNews, del 6,3%. La siccità ha colpito duramente la parte orientale della Spagna, causando un raccolto molto basso, compensato dalle produzioni, nella media, nelle regioni di Castilla-La Mancha e Extremadura.
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Enoteche italiane, estate “a macchia di leopardo”. Fiducia per il Natale
Un’estate, quella appena trascorsa, che è stata caratterizzata da una situazione “a macchia di leopardo” per le vendite di vino in enoteca, con città che hanno realizzato ottime performance e altre sotto la media. Le temperature che in certe settimane hanno raggiunto picchi di quasi 40 gradi non hanno aiutato i consumi, in particolare dei vini rossi, che scontano una tendenza generale del mercato che privilegia vini più facili e meno strutturati, ma che vede, nei territori delle denominazioni top - dalla Toscana al Piemonte - i grandi rossi sempre in testa alle wish list dei turisti, in particolare stranieri, che non rinunciano ad acquistare, durante le loro vacanze, una bottiglia di Barolo, di Amarone della Valpolicella, di Chianti Classico o di Brunello di Montalcino, a conferma del legame indissolubile tra cantine e territorio. Intanto, è già partito il countdown per il Natale, momento clou per le vendite del vino (tra cene, eventi aziendali e regalistica), caratterizzato da un sentiment di fiducia, seppur cauta, da parte degli operatori, condizionata dalla difficile situazione internazionale. In questo panorama mutevole - in cui i canali di acquisto del vino si moltiplicano - l’enotecario continua a rappresentare una figura di riferimento, sempre più di nicchia ma insostituibile, in grado, grazie alla sua competenza e know-how, di offrire consigli, orientare le scelte e stimolare la curiosità dei clienti. È lo stato dell’arte delle enoteche italiane secondo un sondaggio qualitativo di WineNews, che ha interpellato Vinarius (Associazione delle Enoteche Italiane) ed alcuni indirizzi di riferimento del settore a livello nazionale, come l’Enoteca Trimani di Roma, l’Enoteca Longo di Legnano, l’Antica Bottega del Vino di Verona, l’Enoteca Cianciulli di Napoli, la Casa del Barolo di Torino, l’Enoteca Cotti di Milano e l’Enoteca Oratio di Firenze. Per Andrea Terraneo, presidente Vinarius, che rappresenta oltre 120 realtà di tutto lo Stivale, “in questo momento la situazione è “a macchia di leopardo”, con territori che vanno molto bene e altri in sofferenza. Si conferma la predilezione per vini più snelli e facili da bere, meno strutturati. Per quanto riguarda il Natale prevale l’ottimismo, anche se la tendenza generale per le enoteche è puntare su oculatezza e attenzione alla gestione del magazzino”.
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“Dealcolati ok, ma non chiamiamoli vino”
“La produzione dei dealcolati in Italia si farà, ma proverò a convincere tutti che questi prodotti non si possono chiamare vino”. Parole del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, pronunciate in occasione dei festeggiamenti dei primi 20 anni dell’Istituto Grandi Marchi e che ora aprono a scenari tutti da capire. Solo ieri l’Unione Italiana Vini (Uiv) informava sul fatto che il Ministero dell’Economia avesse “ritirato le norme relative ai vini dealcolati recentemente inserite nella proposta di decreto legislativo in materia di accise” e che ora “superato l’impasse è necessario che il Ministero dell’Agricoltura approvi al più presto il decreto tenendo conto degli elementi principali già discussi con la filiera”.  Ma quale decreto attendersi sui vini dealcolati se questi, secondo Lollobrigida, non si possono più chiamare vini?
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Focus
Mercati, comunicazione, “Opera Wine”, AI: ecco “Wine2Wine”
La presentazione della lista delle 100 cantine italiane che mostreranno la qualità e la diversità del vino tricolore ad “Opera Wine” 2025 by Wine Spectator, il 5 aprile a Verona, con le firme della rivista Usa Alison Napjus e Bruce Sanderson, insight sulle nuove tendenze nel calice, in Usa e non solo, con Jeff Porter e Danielle Callegari, che raccontano il vino italiano su “Wine Enthusiast”, e poi l’impatto dell’AI, l’Intelligenza Artificiale, lungo tutta la filiera, dalla vigna allo scaffale, ma anche il valore, forse più importante che in passato, delle relazioni umane dirette. Ed ancora focus su tanti mercati, da quelli fondamentali per il vino italiano, come Usa, Regno Unito, Germania, Svizzera e Canada, con gli analisti di Ita-Italian Trade Agency, ma anche su quelli del Nord Europa, come la Svezia, la Finlandia o la Norvegia, con i responsabili dei diversi monopoli, ma anche quello dei Paesi Bassi, e ancora sui mercati asiatici, dal Giappone a Singapore, alla Corea. Senza dimenticare i contributi su una tematica fondamentale per il futuro del settore: capire come dialogare con la “Gen Z”, ovvero le generazione dei più giovani. Ecco gli argomenti più importanti di “Wine2Wine” 2025, il business forum by Veronafiere e Vinitaly, di scena il 4 e il 5 novembre a Verona, che ha come fulcro il tema dell’Intelligenza Artificiale. 
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Cronaca
Le “mille sfumature” di sapori dell’autunno
Aspettando “la “Star Revelation” della Guida Michelin Italia 2025, a Modena, con il Franciacorta “Sparkling Wine Partner” e il Lambrusco “Vino Rosso Partner” (5 novembre), il Consorzio del Chianti Classico racconta le sue Uga a Milano (4,11 e 18 novembre), e per godere del foliage, tra le mete, si va dall’Alto Adige, con i suoi grandi vini, alle Dolomiti Paganella con tante esperienze enogastronomiche, ma anche alla “Sagrantino Running” a Montefalco (2-3 novembre). In un’agenda WineNews ricca di vino, tartufi, funghi e olio “novo”. 
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Wine & Food
Moncaro, il Tribunale di Ancona mette in fallimento la più grande cantina delle Marche
La notizia era nell’aria ed è arrivata: Moncaro, la più grande cooperativa di vino delle Marche, è in stato fallimento. Come riporta l’Ansa, “il Tribunale di Ancona ha dichiarato, con sentenza n. 95/2024, aperta la liquidazione giudiziale della Terre Cortesi - Moncaro, con sede a Montecarotto”. Nella sentenza, sono stati nominati quale giudice delegato Giuliana Filippello e quali curatori giudiziari Fabio Pettinato, Marcello Pollio e Salvatore Sanzo. Autorizzato l’esercizio provvisorio. L’azienda, si legge nella nota, ha accumulato debiti per 38,5 milioni di euro. Ma, nel frattempo, è entrato in campo anche il Ministero delle Imprese e del Made in Italy che avrebbe emesso decreto di apertura della procedura di liquidazione coatta amministrativa, “in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”, e nominato Commissario liquidatore il commercialista Giampaolo Cocconi.  
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Castello del Terriccio
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Masottina
Consorzio Vini di Romagna
Tenuta Sette Ponti
WineNews.tv
Il vino italiano in Usa è forte. E guarda al futuro tra nuove opportunità e qualche difficoltà
Le riflessioni di importatori, distributori e operatori del primo mercato enoico al mondo. E dove si prevede un 2025 di ritorno alla crescita. A WineNews, dalle tappe a New York e San Francisco del “Simply Italian Great Wines Us Tour e Messico” (con la regia della Iem - International Exhibition Management by Marina Nedic e Giancarlo Voglino), le parole di chi vive i mercati ogni giorno, e la visione di Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti, uno dei più grandi d'Italia, che vede negli States uno dei mercati fondamentali della denominazione.
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