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N. 3.116 - ore 17:00 - Mercoledì 17 Marzo 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Che la pandemia abbia messo e stia mettendo in grande difficoltà il mercato del vino è un dato di fatto, e a detta di molti è una certezza che lo scenario post Covid, anche per i consumi enoici, sarà piuttosto diverso da come lo conoscevamo. La buona notizia è che nei prossimi anni il mercato continuerà a crescere, ad un tasso del 4,28% all’anno tra il 2021 ed il 2026. Almeno, è la previsione dell’agenzia di ricerca Mordor Intelligence. Se il proseguire della “premiumisation” dovrebbe essere una certezza, a trainare la crescita dei consumi sarà l’area Asia-Pacifico, non solo con la Cina, ma anche il Sudamerica, Brasile e Argentina in testa. |
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Il rinvio di Vinitaly al 2022, che era nelle cose (e la cui ufficialità era stata anticipata dai rumors WineNews), è stato accolto dal mondo del vino italiano, da un lato, con un grande rammarico, sia perchè l’evento principe del settore resta uno strumento importante per il business e perchè il non poterlo vivere è sintomo di una situazione legata alla pandemia ancora dura e difficile, e dall’altro con un amaro sospiro di sollievo e di appoggio alla decisione di Veronafiere, nella consapevolezza che sarebbe stato un evento forzatamente in tono minore, difficile da gestire e depotenziato, soprattutto per le tante limitazioni che ancora oggi ci sono a livello internazionale, ma anche nazionale. E se c’è chi incita ora le istituzioni a muoversi con più decisione a sostegno del sistema fieristico, piace la scelta da parte di Veronafiere di confermare “Opera Wine 2021”, la grande degustazione firmata da “Wine Spectator”, il 19-20 giugno, evento più contenuto e gestibile (che indiscrezioni raccolte da WineNews dicono essere di scena non al Palazzo della Gran Guardia ma giustamente negli spazi molto più ampi dell’ex Mercato Ortofrutticolo, e con la presenza di una selezione di trade internazionale di alto livello, ndr), e che, peraltro, sarà in concomitanza con “La Prima” dell’Arena di Verona, dedicata ai 150 anni dell’Aida di Giuseppe Verdi, con la direzione di Riccardo Muti, in una concomitanza che potrebbe essere una grande occasione anche di comunicazione internazionale. Uno stop forzato e non voluto, quello del rinvio di Vinitaly, decisione presa di concerto da Veronafiere con le organizzazioni della filiera ma commentata positivamente da produttori e Consorzi del Belpaese, sentiti da WineNews. Con alcuni che sottolineano come questo secondo anno di stop forzato delle grandi fiere del vino (anche ProWein è rinviato, da tempo, al 2022, in attesa di conoscere le decisioni di Vinexposium su “Vinexpo Wine Paris”, ad oggi in calendario dal 14 al 16 giugno, ma a forte rischio). Con alcuni, come Marilisa Allegrini e Alessio Planeta, che sottolineano l’importanza di aver confermato “Opera Wine”: “sarà un momento di incontro, un segnale di ripartenza, e un grande spot per l’Italia”. |
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La lotta per l’uguaglianza è ancora tutta da combattere. Anche a livello economico. È nato con questo scopo il Clear Vision Impact Fund, un fondo di investimento fondato dalla Siebert Williams Shank & Co, banca di investimento Usa, con l’obiettivo di investire in imprese di proprietà di minoranze, con un’attenzione particolare a quella afroamericana. Un buon modo per superare le barriere che, da tanto tempo, non permettono a migliaia di imprenditori - frenati dalla mancanza di liquidità - di emergere, sostenuto anche da Constellation Brands, la multinazionale del wine & spirits, che controlla brand del vino mondiale come Robert Mondavi e Ruffino, che ha investito nel fondo 10 milioni di dollari. Una piccola parte di un impegno più ampio, che porterà Constellation Brands, da qui al 2030, ad investire 100 milioni di dollari in questo senso. |
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Una scelta sofferta ma saggia, condivisibile, la rinuncia ad Vinitaly 2021: parere che accomuna imprese e consorzi. “Decisione attesa, forse tardiva, ma non vediamo l’ora di tornare ad un Vinitaly pieno nel 2022”, sottolinea Rodolfo Maralli (Castello Banfi). Un grande rammarico, ma era inevitabile, aggiungono dal canto loro Silvano Brescianini (Barone Pizzini e presidente del Consorzio del Franciacorta), Alberto Mazzoni (presidente Istituto Marchigiano Tutela Vini) e Christian Marchesini (presidente del Consorzio della Valpolicella). E se Fabrizio Bindocci (direttore generale de Il Poggione e presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino), sottolinea come “averci provato fino all’ultimo sia una testimonianza della voglia del fare e di raddrizzare la schiena nei momenti difficili degli italiani”, Francesco Mazzei (Marchesi Mazzei e Avito, che riunisce i consorzi della Toscana) e Matteo Ascheri (Ascheri 1880 e vertice del Consorzio del Barolo e di Piemonte Land), sottolineano come comunque per le imprese sarebbe stato difficile partecipare, tra questioni sanitarie ed economiche, ma anche che le fiere del vino in generale, che restano strumento importante per il trade, dovranno sapere adattarsi ai tempi che cambiano in vista del futuro (le interviste complete nell’approfondimento). |
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Piccolo (per ora) ma crescente trend nel mondo, il vino in lattina prova a sfondare in Italia. A provarci Zai, realtà veronese che lancia sul mercato una linea di sei vini con personaggi ispirati ai fumetti e ai vitigni. Come “Dr. Corvinus” (100% Corvina Verona Igt), “Gamea” (100% Garganega Verona Igt), e “Mr. Bubble” (100% Glera Veneto Igt), e così via. Vini biologici e vegani a basso contenuto calorico e una ridotta gradazione alcolica, e che attraverso i personaggi raccontano storie, che strizzano l’occhio al tema del cambiamento climatico ... |
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La ristorazione vive una crisi lunga e senza precedenti, senza alcuna certezza del futuro. E già arriva un nuovo allarme che rischia di complicare ulteriormente le cose in vista della primavera e dell’estate che, si spera, come nel 2020, hanno dato un minimo di ossigeno al settore. Ovvero le nuove indicazioni dell’Inail e dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), secondo cui la distanza minima di sicurezza nei ristoranti dovrebbe aumentare a 2 metri, a causa delle nuove varianti. Tuona la Fipe/Confcommercio: “è ora di finirla di complicare l’attività degli imprenditori e diffondere inutile allarmismo tra i cittadini. È gravissimo che le istituzioni preposte alla tutela della salute abbiano messo nero su bianco il suggerimento di aumentare a due metri la distanza fisica nei ristoranti, ammettendo candidamente che non esistono basi scientifiche a supporto di questa aggiuntiva prescrizione”. |
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Il rapporto tra uomo e territorio, il genius loci, ma soprattutto la bellezza, al centro dell’incontro “Genius loci e patrimonio umano: la tutela del paesaggio per il futuro della comunità”, del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore per approfondire il tema del paesaggio e proiettarlo nel domani, nella prospettiva della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La “lectio” di Davide Rampello, storico della cultura materiale, curatore di mostre e direttore artistico di grandi eventi. |
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