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N. 4.151 - ore 17:00 - Giovedì 13 Febbraio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | “È ormai consuetudine equiparare il vino a superalcolici ed aperitivi unicamente a causa della componente alcolica che hanno in comune. È un abuso che dura da troppo tempo”, ma “non si tratta di stabilire gerarchie o fomentare la competizione tra diversi prodotti”, quanto piuttosto “di offrire il massimo di chiarezza ai fruitori”, perché dire “che il consumo di vini, spiriti o aperitivi sia analogo o anche solo simile è fuorviante e scorretto proprio per le finalità e diverse modalità di assunzione”. Ecco l’intervento di Angelo Gaja, l’“artigiano” del vino italiano per eccellenza, per fare chiarezza su un nodo cruciale per la cultura italiana che esportiamo nel mondo.
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| | Salutismo, cambiamento climatico, innovazione tecnologica e tensioni commerciali: le sfide che ruotano attorno al mondo del vino sono attuali e occorre saperle affrontare con approccio strategico. Ma cosa succederebbe se si sapessero già evoluzioni, stato di salute e prospettive della filiera di qui a 20 anni? Vinseo, l’associazione francese dei vignerons d’Occitania, ha risposto a questo interrogativo elaborando un maxi-studio di previsione sul comparto con orizzonte temporale il 2040-2045, insieme a FranceAgrimer e all’Istituto Agro Montpellier, che ha permesso di delineare quattro probabili scenari. Il primo ipotizza un domani dove il vino viene percepito dal consumatore come un prodotto alimentare dannoso per la salute a causa del suo contenuto alcolico e in cui la filiera risponde con vini a bassa gradazione. La tendenza permette di rendere più inclusivo il vino, che integra nuove pratiche enologiche con i prodotti No/Low alcol e “naturale” che fanno evolvere la domanda. In particolare crescono i vini leggeri e freschi, a scapito dei rossi corposi. Anche nel secondo scenario il vino evolve verso una produzione a bassa gradazione, ma l’innovazione si scontra con una fase di recessione. L’Ue supporta il reimpianto di vigneti con varietà resistenti permettendo alle aziende di mantenersi all’interno dei propri perimetri geografici nel Sud, ma questo genera concorrenza interregionale. A soffrire sono le imprese a conduzione familiare, mentre emergono i grandi fondi. Il terzo scenario vede l’Ue ridurre il suo sostegno finanziario all’agricoltura e l’Oms bollare il settore vinicolo come “non essenziale”. I viticoltori colpiti dai cambiamenti climatici puntano al Nord della Francia. La filiera fatica ad intercettare il consumatore e perde quote in favore di altre bevande. Le piccole aziende familiari tendono a scomparire, mentre i gruppi cooperativi agricoli investono nella varietà resistenti. Il quarto scenario vede una filiera francese molto orientata verso i mercati esteri e impegnata nel biologico. Il mondo entra in una fase di recessione, ma il vino comunque viene ben percepito dal consumatore. L’industria vira sui vigneti resistenti e il progresso tecnologico. Il modello economico punta su Ig ed enoturismo con molti attori che si accorpano.
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| | Dopo un “Buy Wine” che ha confermato il grande interesse per il vino di Toscana (nei primi 10 mesi export a +4,8% in volume e +10% in valore, dati Ismea), la Regione, domani con PrimAnteprima (14 febbraio, Firenze), apre ufficialmente la “Settimana delle Anteprime di Toscana”. E se protagoniste, tra Firenze e i territori, saranno tante tra le denominazioni, più blasonate od emergenti, tra Nobile di Montepulciano, Chianti Classico, Chianti & Morellino, L’Altra Toscana ed il Valdarno di Sopra, sotto i riflettori ci sarà anche la grande Igt Toscana, un architrave del sistema enoico della Regione: 89 milioni di bottiglie prodotte nel 2024, il 69% destinate all’export, con 15.000 ettari rivendicati, il record di sempre, per un valore alla produzione che si attesta attorno al mezzo miliardo di euro, secondo il Consorzio guidato da Cesare Cecchi.
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| | | Sarà un fenomeno di marketing, sarà un business planetario, ma la ricorrenza di San Valentino non conosce crisi: il 14 febbraio sono poche le coppie che rinunciano ad un mazzo di fiori o ad una scatola di cioccolatini, ad un brindisi e una cena a lume di candela, se non addirittura a partire per un weekend all’insegna del romanticismo. E per i foodie non mancano le idee per festeggiare al meglio la Festa degli innamorati, tra vino rosso, bollicine, cioccolato e cene afrodisiache: ecco allora i consigli di WineNews per un San Valentino all’insegna del piacere, a tavola, nel bicchiere e on the road. Cominciamo dall’esperienza più gettonata dalle coppie, ovvero una romantica cena a lume di candela, che unisce l’amore al lato gourmet. Il ristorante resta infatti il luogo privilegiato per vivere questa giornata speciale, secondo TheFork, principale piattaforma per le prenotazioni online: dal 2022 al 2024 il numero di ristoranti dove, il 14 febbraio, sono state fatte prenotazioni da coppie, è aumentato del 38%, mentre, secondo un sondaggio con oltre 2.000 rispondenti, metà degli intervistati dichiara che cenerà proprio al ristorante per San Valentino. Ma tra idee che combinano gusto e romanticismo, visite in cantina e bottiglie ad hoc per l’occasione (in approfondimento), non resta che scatenare la fantasia.
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| | | Da una parte Nova Gorica, costruita da zero all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, una volta tracciato il confine divisivo, dall’altra Gorizia, dalla storia molto più antica, divisa letteralmente in due. L’obiettivo è superare i confini fisici e mentali, come avviene in questa terra, simbolo di un melting pot culturale, in cui anche il cibo e il vino che nasce sulle dolci colline del Collio hanno avuto ed hanno un ruolo decisivo. È quello della prima “Capitale Europea della Cultura Transfrontaliera” 2025 che ha aperto il programma di eventi “Go! 2025”.
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| | “Un vile atto vandalico ha colpito il vigneto sperimentale dell’Università di Verona a San Floriano Valpolicella (inaugurato ad ottobre 2024, e coordinato dal professor Mario Pezzotti, ndr), dove sono state distrutte cinque piante di vite in fase di sperimentazione Tea, fondamentali per ottenere varietà più forti e resistenti, in questo caso contro la peronospora, che minaccia molti viticoltori italiani”. A dirlo una nota ufficiale del Ministero dell’Agricoltura. “Un attacco che danneggia tutto il mondo agricolo. Solidarietà ai ricercatori. Se qualcuno teme l’innovazione, noi proseguiremo su questa strada per dare alla nostra agricoltura sempre più forza e strumenti per affrontare ogni criticità”, ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida. Condanna unanime da tutte le organizzazioni agricole come Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani e Coldiretti. | |
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| | | Parigi per il mondo, Vinitaly per l’Italia, ProWein per la Germania, lo scenario delineato. Da Parigi le riflessioni di Matteo Lunelli (Ferrari), Angela Velenosi (Velenosi), Pierangelo Tommasi (Tommasi Family Estates), Rodolfo Maralli (Banfi), Lia Tolaini Banville (Tolaini-Pala), Giacomo Marzotto (Herita Marzotto Wine Estates), Matilde Poggi (Le Fraghe), Marco Zanoni (Cafaggio), Federica Boffa (Pio Cesare), Matteo Allegrini (Allegrini Wines), Daniele Simoni (Schenk Italiana Wineries) e Luca Cuzziol (Cuzziol Grandi Vini). Lameyse (Vinexposium): “pronti a far crescere ancora l’Italia”.
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