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N. 4.305 - ore 17:00 - Martedì 16 Settembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Torna il sereno, almeno in buona parte, dal punto di vista commerciale, tra Stati Uniti e Canada, con i settori del vino e degli alcolici che possono esultare: a questi prodotti non saranno più applicati i dazi. Una svolta in vigore a settembre e annunciata dal Primo Ministro del Canada, Mark Carney. Il Governo del Canada ha pubblicato una tabella con l’elenco dei prodotti su cui gravavano i dazi al 31 agosto 2025 e le modifiche all’1 settembre 2025. Vino, birra e alcolici in arrivo dagli Stati Uniti non avranno più il dazio del 25% imposto all’inizio di marzo 2025. La notizia è stata accolta con favore, negli Usa, dal Wine Institute. | |
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| | Ancora una volta il Trentodoc - territorio delle celebri “bollicine di montagna” che nascono alle pendici delle Dolomiti Patrimonio Unesco - sul tetto del mondo nel “mondiale degli spumanti”, con 35 ori e 62 argenti, mai così tanti, grazie soprattutto alla sua griffe più affermata, Ferrari Trento, del Gruppo Lunelli, che con 13 ori (anche questo un record) si conferma per la quinta volta consecutiva (e l’ottava in totale, su 12 edizioni) “Sparkling Wine Producer of the Year”: è il verdetto della “The Champagne & Sparkling Wine World Championships” 2025, il più autorevole concorso mondiale dedicato alle bollicine, fondato da Tom Stevenson, uno dei massimi esperti mondiali di bollicine. Per il Trentodoc, sugli scudi, anche Rotari, la casa spumantiera del gruppo Mezzacorona, con ben 7 etichette. Ma quella dell’Italia delle bollicine è una crescita qualitativa diffusa, e se non mancano ori (la lista in approfondimento) per produttori di denominazioni come Asti, Alta Langa, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, Lambrusco e Oltrepò Pavese (passando per la Sicilia, dove spicca Milazzo, con 9 ori), tra i territori emerge anche la Franciacorta, con ben 24 ori e tante cantine pluripremiate, da Freccia Nera (con 5 ori) a Berlucchi (4), a Ca’ del Bosco (3), per fermarci a quelle da tre riconoscimenti in su. Delle oltre 1.000 etichette provenienti da 23 Paesi, 93 medaglie d’oro e 174 medaglie d’argento sono state assegnate all’Italia, che si conferma la nazione più premiata, davanti a Francia, Australia e Regno Unito. Con il Trentodoc, dunque, ancora una volta, al vertice, con la notizia che arriva, peraltro, a pochi giorni dal “Trentodoc Festival” 2025, la kermesse promossa dalla Provincia di Trento e organizzata dall’Istituto Trentodoc insieme a Trentino Marketing, con la collaborazione del “Corriere della Sera”, di scena a Trento dal 26 al 28 settembre. “Questo traguardo straordinario testimonia la posizione del Trentodoc come eccellenza”, commenta Stefano Fambri, presidente Istituto Trentodoc. “Questo premio - afferma Matteo Lunelli, presidente e ceo Ferrari Trento - è il frutto del lavoro, del talento e della passione di tutto il nostro team e racconta, più di ogni parola, la vocazione del Trentino a creare bollicine capaci di emozionare il mondo”. | |
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| | Oltre 700 termini per esprimere la percezione, 70 opere consultate per inserire le definizioni di altri autori, le molecole che generano gli stimoli e le vie di formazione, approfondimenti sulla classificazione degli odori, classificazione dei descrittori per le schede sensoriali e molto altro: dopo 20 anni in cui è stato utilizzato solo per uso interno, adesso il Centro Studi Assaggiatori rende disponibile a tutti “Sensorium”, il primo dizionario di analisi sensoriale. “L’idea di aprirlo a quanti si occupano di scienze sensoriali era presente fin dalla prima ora, perché la percezione è rilevata nella quasi totalità dei casi attraverso la parola” spiega Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori. Una parte del dizionario è accessibile a tutti, per la consultazione intera è richiesto un contributo annuale di sostegno. | |
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| | | Nonostante le difficoltà, il vino italiano, per l’export, chiude la prima metà del 2025 non lontano dai valori del primo semestre 2024, anno record per il comparto. E, quindi, a -0,47% in valore, a 3,8 miliardi di euro, e -3,1% a volume, superando il milione di litri. Il Veneto, patria del “fenomeno” Prosecco, ma anche dei vini della Valpolicella, del Soave e del Pinot Grigio delle Venezie, e non solo, si conferma la locomotiva del vino italiano e delle esportazioni tricolori, con 1,4 miliardi di euro a valore, +1,5% sul primo semestre 2024. A dirlo, i dati Istat analizzati da WineNews, nel “borsino” delle regioni del vino. Posizione n. 2 per la Toscana, a 588 milioni di euro, che vale il 15,2% dell’export nazionale: -1% sul dato del primo semestre 2024 per la terra del Chianti Classico e di Bolgheri, dell’Igt Toscana e del Chianti, della Maremma e del Brunello di Montalcino, del Vino Nobile di Montepulciano e della Vernaccia di San Gimignano. A completare il podio c’è il Piemonte, patria di Barolo e Barbaresco, della Barbera d’Asti e dell’Alta Langa, del Gavi e dell’Asti, tra gli altri, che si ferma a 553 milioni di euro nei primi 6 mesi 2025 (l’export vale il 14,3% del dato nazionale), -2,2% sullo stesso periodo 2024. Veneto, Toscana e Piemonte hanno il 66,6% dell’export di vino nazionale nei primi 6 mesi 2025. | |
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| | | I dazi, l’accordo Ue-Mercosur e la Pac. Sono alcuni dei temi sui quali ha dibattuto, all’interno di un caseificio del Parmigiano Reggiano, a Reggio Emilia, una delegazione della Commissione per l’Agricoltura del Parlamento europeo insieme al presidente del Consorzio Nicola Bertinelli, nell’ambito della missione Ue in Italia dedicata all’incontro con gli attori principali della filiera agroalimentare del Paese. Tra sfide e opportunità del comparto, ribadendo come l’agricoltura possa rappresentare un motore per la competitività. | |
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| | Con l’ottimismo tra i filari per una vendemmia che si sta rivelando, o è attesa, di grandissima qualità un po’ ovunque in Italia, e qualche preoccupazione per una produzione che si annuncia abbondante, sui 47,5 milioni di ettolitri, secondo le recenti stime di Unione Italiana Vini (Uiv), Ismea e Assoenologi, e non semplice da collocare tutta su un mercato che mostra qualche segno di flessione, soprattutto nei volumi, sia in Italia che all’estero, la vendemmia 2025 è sempre più nel vivo. Ed aziende e consorzi, come già fatto al via della campagna, e, ancora, nel “work in progress”, continuano a raccontare le loro impressioni sulla raccolta agricola che, grazie all’allure che il vino tutt’oggi conserva, è la più mediatica in assoluto. In approfondimento le loro “voci” e visioni sull’annata 2025, tra le tante che sono arrivate in redazione, dal Nord al Sud del Belpaese. | |
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| | | I primi grappoli sono stati tagliati in Sicilia a luglio, poi la vendemmia 2025 in Italia, che, stando alle stime, si preannuncia ottima in qualità e quantità, è proseguita in agosto, per entrare nel vivo in in settembre, e proseguire fino ad ottobre. Con il momento più importante, ma anche affascinante, del mondo del vino che, al tempo dei social, diventa un “mosaico” di foto e video condivisi dalle cantine sui loro profili e raccolti da WineNews, dai vigneti dei territori di tutta Italia, paesaggi bellissimi dove si raccoglie l’uva, con i giochi di luce dell’ultimo sole estivo. | |
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