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N. 3.997 - ore 17:00 - Giovedì 4 Luglio 2024 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | È un record assoluto, per un vino italiano, la cifra di 100.000 franchi svizzeri (poco più di 102.000 euro al cambio attuale, ndr) quella che un collezionista ha pagato per una bottiglia unica, una 27 litri di Colore 2016, uno dei vini icona dell’istrionico produttore Bibi Graetz. Un acquisto, peraltro, non in un’asta, ma in un negozio specializzato in vini di alto pregio, ovvero Arvino, a Zurigo. Un esemplare unico, creato per celebrare l’ingresso dei vini della cantina toscana sulla “Place de Bordeaux” (dove oggi l’Italia è il Paese più presente, dopo la Francia, in un percorso aperto dal Masseto 2006, nel 2009, ndr). | |
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| | Prima gli olivi, adesso i vigneti: cresce la preoccupazione per la Xylella fastidiosa che minaccia la coltivazione della vite nel Mediterraneo. E proprio in questa zona si sta facendo viva la malattia di Pierce, una sottospecie di Xylella fastidiosa, batterio che uccide la pianta ospite soffocandone le riserve di acqua e le sostanze nutritive. Nel “mirino” della Xylella fastidiosa ci sono i vigneti europei con un potenziale impatto su un mercato del valore di 130 miliardi di euro (numero riferito al 2022, ndr). A dirlo è un articolo pubblicato da Copernicus, l’Osservatorio sulla Terra del programma spaziale dell’Unione Europea, dove si parla di una minaccia resa concreta dal previsto aumento delle temperature, causato dal cambiamento climatico, dato che il batterio prospera in condizioni più calde. Le isole sono tra i territori più vulnerabili: i loro microclimi miti, infatti, fanno sì che le piante infette non possano riprendersi attraverso la “cura invernale”. Un’isola che si distingue per essere esposta ad una minaccia significativa è Maiorca e Àlex Giménez-Romero e Manuel Matías, ricercatori dell’Istituto di fisica interdisciplinare e sistemi complessi della città delle Baleari, hanno deciso di agire per prevedere il rischio di epidemia della malattia di Pierce in tutta Europa, lavorando con un team multidisciplinare: insieme hanno valutato il rischio crescente su varie scale geografiche, dal livello nazionale a quello delle regioni che vantano la Dop, fino ad arrivare al cuore stesso dei territori vinicoli. I risultati hanno dipinto un quadro preoccupante. Il team ha scoperto che nell’attuale scenario di riscaldamento globale di +1,5 gradi centigradi, la quota di superficie vitata a rischio è del 25% per le regioni Dop francesi e del 60% per quelle italiane. Importanti Dop europee, come parti della Valle del Rodano meridionale, Provenza e Linguadoca in Francia, Penedés in Spagna, Bairrada in Portogallo e Chianti e Brunello di Montalcino, tra gli altri, in Italia, potrebbero essere minacciate dal batterio. I due ricercatori hanno anche scoperto che se le temperature medie globali aumentano di tre gradi centigradi, il rischio che la malattia di Pierce si diffonda oltre la regione mediterranea aumenterebbe in modo significativo. | |
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| | Lo schedario viticolo ed i registri dei prodotti vitivinicoli saranno collegati in via digitale, rendendo più semplici le procedure e più tracciabili i vini italiani. Ad annunciare la novità, il primo firmatario dell’emendamento al Dl Agricoltura che lo prevede, nonché ex Ministro delle Politiche Agricole e oggi senatore della Lega, Gian Marco Centinaio. “L’Italia compie un importante passo avanti nella tracciabilità digitale dei nostri vini. Sarà più facile incrociare i dati delle uve che entrano in cantina e del vino che viene prodotto. La filiera vitivinicola, in particolare Federvini - sottolinea Centinaio - richiede da tempo di collegare lo schedario viticolo e i nuovi registri dematerializzati. Questo dimostra soprattutto la volontà di riaffermare che la stragrande maggioranza dei produttori italiani di vino è onesta e vuole difendere la qualità del proprio prodotto”. | |
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| | | Si può definire come un periodo storico complesso quello che sta attraversando il vino francese, tra una nuova “geografia” dei vigneti da attuare, ad esempio, con gli espianti a Bordeaux, ma non solo, perché, la Francia sta ridisegnando anche alcuni connotati del suo sistema produttivo e anche a livello normativo. Come dimostra la svolta avvenuta in questi giorni con la decisione di bloccare il passaggio, o meglio il declassamento, dei vini Dop (in Francia definiti Aoc, Appellation d’Origine Contrôlée) ad Igp. Una decisione che ha visto in prima fila il Comité des vins Igp de l’Institut National de l’Origine et de la Qualité (Inao), che ha approvato l’inserimento nel “Codice rurale” francese, con la disposizione che esiste già nella normativa, ma che, ad oggi, lascia spazio ad interpretazioni diverse da parte dell’industria vinicola. Il mondo Igp francese adesso attende l’inserimento vero e proprio di questa proposta nel “Codice rurale”. Si va, pertanto, nella direzione in cui “un vino rivendicato come Dop può cambiare categoria (ovvero essere declassato, ndr) solo per diventare vino senza Indicazione Geografica (Vin de France, ovvero vino da tavola generico, ndr)”, ha spiegato Éric Paul, presidente Inao nella dichiarazione riportata dal sito “Vitisphere”, con l’obiettivo di bloccare l’arrivo di vino invenduto in altre categorie. | |
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| | | Sempre più ricco di esempi, il connubio tra vino e arte contemporanea si rinnova in Farina Wines, storica cantina della Valpolicella Classica, che, con il progetto “Art Ferment”, nato nel 2023, in collaborazione con ArteRicambi Gallery di Verona, ospita una mostra fotografica di Roberto Bigano (da oggi a settembre), artista eclettico di rilievo internazionale che spazia dallo still life alla riproduzione di opere d’arte per “costruire” una rappresentazione che si avvicini il più possibile all’ideale di bellezza universale che si unisce all’arte di fare vino, a partire dall’Amarone. | |
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| | Il 93% delle produzioni tipiche nazionali e il 79% dei vini italiani più pregiati nascono nei comuni italiani con meno di 5.000 abitanti, un patrimonio di gusto e biodiversità che fa da traino anche al turismo. A dirlo, il Rapporto Fondazione Symbola/Coldiretti Piccoli Comuni e Tipicità che racconta un patrimonio enogastronomico custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, valorizzato e promosso grazie alla legge n.158/17, a prima firma di Ermete Realacci, presidente Symbola (di cui fa parte anche WineNews, ndr) con misure per la valorizzazione dei piccoli comuni. I 5.538 piccoli comuni in cui si producono più del 90% dei prodotti di origine protetta (Dop e Igp), sono un sistema virtuoso che rappresenta oltre il 70% dei comuni del Belpaese. E ben 297 di 321 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) italiani riconosciuti dall’Ue hanno a che fare con i piccoli borghi. | |
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| | | Lo ribadisce, a WineNews, la biologa e nutrizionista Elisabetta Bernardi (Upmc Salvator Mundi International Hospital). Nel quadro, come sempre, dello stile di vita legato alla Dieta Mediterranea. “Il modello della Dieta Mediterranea è sempre valido, un’alimentazione sana aiuta a proteggersi anche dalle possibili patologie. Un consumo moderato di vino, che vuol dire 2-3 bicchieri al giorno per gli uomini e 1-2 per le donne, in assenza di particolari patologie, ovviamente, e sempre inserito nel pasto, è un modo per aumentare anche il nostro consumo di sostanze protettive”. | |
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