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WineNews
N. 4.375 - ore 17:00 - Mercoledì 24 Dicembre 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Il comfort food combatte lo stress natalizio
Se per molti il Natale è il momento più atteso dell’anno, per altri può trasformarsi in una maratona affettiva, culinaria e sociale. E per restare mentalmente sani bastano 7 regole semplici, suggerite dall’antropologa Marta Villa sulla scorta di un’indagine Nestlè. Una delle quali ha come protagonista proprio il cibo: per 6 italiani su 10, infatti, è grazie al cibo che a tavola si trasmettono i valori più profondi. Assieme al suo compagno più fedele: il vino, in tutte le sue tipologie. Se infatti la tavola genera angoscia o stress emotivo, allora ogni comfort food (o comfort wine) è ammesso: perché “se ti fa sentire a casa, vale più di mille menu stellati”.
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Primo Piano
“Elogio della leggerezza” del Prosecco, le cui anime fanno sistema per affrontare nuove sfide
Le bollicine crescono, e cresce il “fenomeno Prosecco”, che, come dicono i numeri, è la locomotiva del vino italiano, grazie ad un 2025 comunque da incorniciare, con 776 milioni di bottiglie vendute nei primi 9 mesi in ben 180 Paesi (dalle “appena” 200 milioni di 15 anni fa), per 3 miliardi di euro di valore franco cantina e oltre 2 miliardi all’export, anche se per i dati definitivi c’è da aspettare il 2026 (quando la Doc potrà, però, brindare come Official Sparkling Wine di Milano-Cortina 2026, l’evento più atteso in Italia e prestigiosa vetrina mondiale). E se il Prosecco cresce le sue diverse anime - la Doc (a +1,5% sul 2024, con 650 milioni di bottiglie, e che ha ottenuto il via libera dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia per 6.050 nuovi ettari per aumentare il potenziale produttivo), il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg (a +8%, per 98 milioni di bottiglie, e con la crescita anche dell’enoturismo nelle sue Colline Patrimonio Unesco) e l’Asolo Superiore Docg (a +1%, per 36 milioni di bottiglie) - fanno sistema, perché governando la crescita si possono affrontare sfide come il calo del potere d’acquisto e, quindi, dei consumi, e i dazi Usa - il primo mercato, seguito di Uk, Germania e Francia, a cui ha fatto da contraltare il Medioriente - e valorizzare un “fenomeno nel fenomeno” delle bollicine, che può fare da apripista nei nuovi mercati. Se ne è parlato agli “Stati Generali” delle bollicine venete, nei giorni scorsi, che hanno visto, ancora una volta, i Consorzi del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, con il presidente Franco Adami, del Prosecco Doc, guidato dal presidente Giancarlo Guidolin, e dell’Asolo Montello Prosecco Superiore Docg, con il presidente Michele Noal, confrontarsi con gli esperti del settore, riuniti da Coldiretti Treviso, a Cimaldomo, regno del famoso Asparago Bianco Igp. “Il Prosecco è un prodotto che parla a tutte le generazioni e tutti i territori, deve assumersi la responsabilità di agire come fiore all’occhiello dell’intera filiera vitivinicola italiana”, ha detto il presidente Coldiretti Ettore Prandini, nella talk moderato da Luciano Ferraro, vice direttore del “Corriere della Sera”, e che ha visto, tra gli altri, un intervento sulla comunicazione del vino del direttore WineNews, Alessandro Regoli, con un “elogio alla leggerezza” del Prosecco (integrale, in approfondimento).
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Sotto l’albero il cesto enogastronomico
Il cesto enogastronomico si conferma il regalo di Natale più apprezzato dagli italiani, con oltre una famiglia su tre (il 34%) che spenderà in media 48 euro per regalarlo o metterlo sotto il proprio albero, anche sull’onda del riconoscimento ottenuto dalla Cucina Italiana come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco. Tanto che, anche i cesti stessi, saranno allestiti a tema con i pilastri della Dieta Mediterranea (come per esempio quelli dei mercati contadini di Campagna Amica): passata di pomodoro, olio extravergine di oliva, pasta, lenticchie, pecorino, frutta secca, fino al panettone, simbolo della convivialità delle feste. Lo spiega un’indagine Coldiretti/Ixè sulla corsa agli acquisti natalizi che entra nella fase finale (ben 5 milioni di italiani concentra, infatti, le spese proprio nella settimana che precede Natale).
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Focus
La “Notte di Natale” di Lucio Corsi in trattoria 
Dall’ambientalismo ne “Il Ragazzo della Via Gluck” di Celentano, a “Voglio andare a vivere in campagna” di Toto Cutugno, da “Ciao amore, ciao” in cui Luigi Tenco canta della civiltà contadina costretta ad urbanizzarsi, a “Champagne” di Peppino di Capri, da “Gianna” di cui Rino Gaetano con il suo fiuto eccezionale per il tartufo, alla “Felicità” di Al Bano e Romina in “un bicchiere di vino con un panino”, da “La terra dei cachi” di Elio e le Storie Tese, ai Maneskin che in “La paura del buio” dicono “ci brinderò sopra col vino” - ma potremmo continuare all’infinito - cibo e vino sono protagonisti nei brani di grandi artisti che hanno fatto la storia della canzone italiana, parlando al grande pubblico, e soprattutto ai giovani, di temi impegnati, a volte trattati “ante litteram”. Artisti anche giovani, come Lucio Corsi che nel singolo “Notte di Natale”, mangia spaghetti con un bicchiere di vino, mescolando immagini poetiche e quotidiane. Una quotidianità in cui anche la tavola è protagonista, nel testo e nell’ambientazione nell’Antica Trattoria Ambrosiana che sembra uscita dagli Anni Sessanta, e “luogo del cuore” del cantautore toscano (la cui famiglia ha un ristorante in Maremma, come è noto), nel quartiere Niguarda di Milano. Un bel modo per augurare un buon Natale in cui la tavola, con il vino al centro, è tradizione.
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Cronaca
La Cucina Italiana Unesco vista dagli stranieri
Pizza e pasta che si confermano come le icone indiscusse e globali, e pochi territori-simbolo, Toscana in testa, e, a seguire, Roma e la Sicilia, tra le mete enogastronomiche più conosciute. È così che i turisti stranieri vedono la Cucina Italiana, Patrimonio Unesco, una fotografia “da cartolina” e fortemente polarizzata secondo il report ''La Cucina Italiana: evoluzione degli acquisti, cambiamento dei consumi e nuovi modelli di socialità'' di Roberta Garibaldi, sulle preferenze dei turisti a tavola nei luoghi del wine & food italiano.
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Wine & Food
Spumanti e prodotti tipici in tavola per le feste: i conti di Altroconsumo
Organizzare il menu di Natale e Capodanno senza svuotare il portafoglio è possibile, ma serve attenzione. Altroconsumo ha analizzato i prezzi di 12 catene tra supermercati, ipermercati e discount a Milano e Roma per i prodotti tipici delle feste: lenticchie, salmone, pandoro, panettone, ananas, datteri, fichi secchi, cotechino, spumante e Champagne. La buona notizia? Nel confronto con il 2024 i rincari sono contenuti, con poche eccezioni: le lenticchie segnano +6,13%, mentre le bollicine crescono leggermente (+2,81%), attestandosi su un prezzo medio di 21,21 euro al litro, ma con una forbice larghissima, che spazia da 2,52 a 64,40 euro. Il salmone affumicato, invece, costa mediamente meno. La cattiva notizia, in generale, è proprio la forte variabilità: le lenticchie secche, per esempio, oscillano da 2,06 a 21,92 euro al chilo, il salmone da 16,80 a 91,80 euro al chilo.
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WineNews.tv
“Ridiamo a Ugo ciò che è di Ugo. Nessuno parlava di cucina e di vino quando lui già lo faceva”
WineNews è con il “VinificAttore” GianMarco Tognazzi, volto di numerosi film e serie Tv e vigneron con La Tognazza, a Velletri, fondata dal padre Ugo, anche lui attore e regista amatissimo: “nessuno parlava di cucina, vino, bio o Km 0 quando lui lo faceva, nel 1964: questa moda, in Italia, arriva a fine anni ‘90. Ridiamo a Ugo ciò che è di Ugo: l’essere arrivato prima di tutti”. E poi, sulla scelta di restare “indisciplinato”, spiega: “voglio che i miei vini siano riconoscibili per ciò che sono: nulla che abbia a che vedere con un disciplinare. Il Tapioco? È Tapioco, fine”.
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