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N. 3.101 - ore 17:00 - Mercoledì 24 Febbraio 2021 - Tiratura: 31.087 enonauti, opinion leader e professionisti del vino |
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Un classico nel classico: la “Wine Stage” del Giro d’Italia è ormai un appuntamento fisso, da qualche anno. E nel Giro 2021, il n. 104, si chiamerà “Brunello di Montalcino Wine Stage”, con la “Corsa Rosa” più amata del ciclismo che arriverà nello spettacolo delle strade bianche che trapuntano il territorio e circondano i vigneti di uno dei vini rossi più importanti del mondo, come anticipato da WineNews. Tappa n. 11, di scena il 19 maggio: partenza da Perugia, e arrivo a Montalcino. “Un ritorno importante per il territorio quello del Giro a Montalcino dopo 11 anni”, ha commentato il presidente del Consorzio del Brunello Fabrizio Bindocci. |
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Con Sanremo alle porte (dal 2 al 6 marzo), la musica, assente nella sua dimensione più bella, quella dei concerti live, che animano abitualmente locali, festival, palazzetti e stadi, torna al centro del racconto quotidiano. Ad un anno, o giù di lì, dall’ultima edizione, che fu anche l’ultimo grande evento mediatico (con WineNews, eccezionalmente, dietro le quinte), almeno in Italia, prima del lockdown che ha messo in standby la quotidianità di tutti, il ritrovato entusiasmo per la musica dal vivo - vedremo se con o senza pubblico - offre l’opportunità e lo spunto per un breve viaggio tra le canzoni che, usando generi diversi, ed in momenti assai differenti della storia, parlano di vino. Alla scoperta non tanto e non solo delle citazioni più curiose, ma del ruolo che, da un punto di vista testuale e semantico, ha avuto ed ha il vino nei testi di alcuni degli artisti più importanti, di scene assai diverse, dal cantautorato al rock, dal britrock al rap, perché in ogni mondo ha un’accezione ed un ruolo differenti. Nella tradizione del cantautorato italiano, ad esempio, il vino gioca spesso un ruolo di primo piano: pensiamo a “Che coss’è l’amor” di Vinicio Capossela, ma anche “Venti bottiglie di vino” della Bandabardò, o a “Bar della rabbia” di Mannarino. Fanno parte dello stesso immaginario “Il timido ubriaco” di Max Gazzè, “Il vino” di Piero Ciampi e “L’Avvelenata” di Francesco Guccini. Si fa romantico il vino ne “Il primo bicchiere di vino” di Sergio Endrigo, e poetico con “Bacco e Perbacco” di Zucchero e “Il pane, il vino e la visione” di Sergio Cammariere. Scanzonata la “Luna” di Gianni Togni, e tante le citazioni di Faber, Fabrizio De André, a partire da “La città vecchia”. Vino che compare ne “La festa di Maria” di Rino Gaetano, “4/3/1943” di Lucio Dalla, “Samarcanda” di Roberto Vecchioni e “Quattro amici” di Gino Paoli. Ne hanno scritto, attraversando generi e generazioni diversi, Daniele Silvestri, Ligabue, Luca Carboni, Antonello Venditti, Giorgio Gaber, ma anche artisti pop, come Malika Ayane, indie, come Cosmo e i Marta sui Tubi, e rap, come Fabri Fibra e Emis Killa. Per non parlare delle centinaia di riferimenti al vino presenti nei successi della musica internazionale, dagli Oasis a Johnny Cash, dai Led Zeppelin agli Eagles (nell’approfondimento, le canzoni e le citazioni). |
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Se in Italia la “Dop Economy” vale 16,9 miliardi di euro alla produzione, il 19% del fatturato del settore agroalimentare italiano (Rapporto Ismea-Qualivita 2020), a livello Ue Dop e Igp valgono qualcosa come 74,7 miliardi di euro, di cui un quinto derivanti dalle esportazioni fuori dall’Unione Europea. A dirlo uno studio della Commissione Europea pubblicato nel lancio di Giview, un nuovo database di ricerca di dati e informazioni sulle Indicazioni Geografiche di tutta Europa, sviluppato da Euipo, l’ufficio europeo per la tutela della proprietà intellettuale. Da cui emerge un altro aspetto interessante: secondo i dati dello stesso Euipo e dell’Ufficio Brevetti Ue, le imprese europee che utilizzano in maniera intensa le Indicazioni Geografiche contribuiscono con 20 miliardi di euro al prodotto interno lordo dell’Unione, e muovono 400.000 posti di lavoro in tutta l’Ue. |
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La pandemia nel 2020 ha pesato fortemente sui mercati del vino del mondo, in termini di commercio internazionale, almeno nei Paesi più importanti. Con l’Italia, ed è una buona notizia, che, nel complesso, ha retto all’urto del Covid, almeno all’export. I 12 mesi 2020 restituiscono un mercato globale in profondo rosso ovunque, con il top buyer Usa in calo del -11,1% e l’emergente domanda cinese che affonda a -26,7%, con Germania e Uk che perdono circa il 4% e il Canada a -0,9%. In questo contesto, l’Italia limita le perdite e fa meglio della media mondiale in aree chiave come gli Usa (-3,3%) e Germania (+1,1%). Sono i dati di base (la fonte sono le Dogane, elaborati da Nomisma Wine Monitor), sotto la lente nella Valpolicella Annual Conference, evento 100% digitale del Consorzio della prima Dop di vino rosso in Veneto e tra le più importanti d’Italia, in programma il 26 e il 27 febbraio, con focus su mercati, politiche e strategie di posizionamento, ma anche tasting e approfondimenti sul futuro della denominazione, a partire dalla sostenibilità. Secondo le anticipazioni Nomisma Wine Monitor per il Consorzio, il Belpaese è riuscito a contenere le perdite (-2,9% nei primi 11 mesi a base Istat, come già riportato da WineNews), grazie ad una parziale ma importante redistribuzione dei canali di vendita, con la rivincita della Gdo. |
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La prima vendemmia di un cru di Barolo (Vigna La Rosa) a emissioni zero e la prima bottiglia 100% sostenibile del “re” delle Langhe: ecco l’obiettivo della partnership tra FPT Industrial e Fontanafredda, la storica griffe guidata da Andrea Farinetti, nata nell’ottica di una sfida globale come la transizione energetica, che passa anche per il lavoro in vigna, con due trattori cingolati da vigneto “New Holland TK Methane Power”, con motore “FPT Industrial F28 Natural Gas” alimentato a biometano. |
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Un modello nuovo di Dieta Mediterranea. È quello proposto da Elisa Ascione, Elisabetta Bernardi, Silvana Chiesa e Giuseppe Pulina, autori del volume “Il Mediterraneo, tempio della dieta”, pubblicato da Franco Angeli con i contributi di Adolfo Leoni ed Emanuele Luciani. Se tradizionalmente la Dieta Mediterranea, dal 2010 Patrimonio Unesco, è conosciuta nella classica rappresentazione piramidale, pur nel tempo rivista con l’aggiunta anche di tutte le necessità diverse dal buon cibo, gli autori del volume disegnano uno schema inedito, a forma di tempio, dove basamento, colonne, capitelli, fregio e architrave ospitano, ognuno, gli elementi che concorrono a fornire il quadro completo degli aspetti che l’uomo deve prendere in considerazione per il proprio benessere psicofisico e il giusto stile di vita. |
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Tra le priorità di oggi la ripartenza della ristorazione, “sulla quale stiamo ragionando con il Comitato Tecnico Scientifico” e i ristori, “superando lo strumento dei codici Ateco che comunque è stato utile”, ma al settore “serve una strategia, e più consapevolezza del proprio valore. L’agricoltura italiana non ha solo “potenzialità” future, ma è già il presente, e va raccontata di più”. |
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