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WineNews
N. 4.237 - ore 17:00 - Mercoledì 11 Giugno 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Bordeaux, persi 27.000 ettari vitati
Alla crisi del vino e dei vigneti francesi a Bordeaux, si aggiunge un nuovo allarmante dato: la riduzione delle superfici destinate alla vite tra il 2019 e il 2025. Che, secondo un rapporto di Agreste, l’ufficio statistico del Ministero dell’Agricoltura francese, negli ultimi 6 anni, sono passate da 119.000 ettari a meno dei 92.000 che saranno utilizzati per la prossima vendemmia (-15%). Diffusi anche i dati relativi alle ripercussioni sull’occupazione: tra il 2019 e il 2023 (prima del primo piano di estirpo, ndr), il numero di lavoratori del settore vitivinicolo nella Gironda è diminuito del 15%, con un calo totale di 7.404 unità tra dipendenti e autonomi.
Approfondimento su WineNews.it
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Primo Piano
Il vino va saputo raccontare e innovare: il Manifesto “Envisioning2035 Wine (R)evolution”
Affrontare i temi cruciali del mondo del vino con un approccio pratico, idee, riflessioni condivise ed azioni efficaci: ecco gli obiettivi del summit “Envisioning2035 Wine (R)evolution - Piano strategico per il vino italiano”, stesso titolo del primo Manifesto di tutta l’industria vitivinicola italiana, che è stato lanciato, oggi, alla Terrazza Belvedere, nel Palazzo Regione Lombardia, a Milano, promosso da FreedL Group, la multinazionale italiana a conduzione familiare, fondata da Edoardo Freddi nel 2018 - che investe e cresce nel mondo del food & beverage e di cui fa parte anche Edoardo Freddi International, una delle più avanzate realtà italiane dedicate all’export, che lavora con oltre 60 cantine - ed Ettore Nicoletto, manager di lungo corso del mondo del vino e tra gli autori, negli anni scorsi, del think tank “Vision 20/30”. Un summit che ha riunito esperti, istituzioni ed imprenditori italiani ed internazionali per analizzare tendenze e criticità del settore, con l’obiettivo di definire strategie condivise per rafforzare la competitività del vino italiano a livello globale: esperti del settore alcolici come Danny Brager, in legislazione come Gabriele Castelli (Federvini), Roberta Crivellaro e Luca Ferrari (Withers), economisti come Vladi Finotto e Christine Mauracher (Università Ca’ Foscari Venezia), e Denis Pantini (Nomisma/Wine Monitor), in enoturismo come Roberta Garibaldi, in comunicazione come Priscilla Hennekam, Robert Joseph, e Fabio Piccoli (“Wine Meridian”), e in cultura di impresa con Alessandro Mutinelli (Italian Wine Brands). Per l’occasione è stato presentato il “Manifesto Envisioning2035”, documento strategico per lo sviluppo del comparto che, attraverso l’analisi delle aree di debolezza e miglioramento, punta ad elaborare e offrire misure e proposte dirette per rendere più competitivo e performante il sistema vitivinicolo italiano. Per Edoardo Freddi, “non basta produrre ottimo vino. Bisogna saperlo raccontare, vendere e adattarsi a un mondo che cambia. Servono visione strategica, collaborazione tra imprese e investimenti sul capitale umano. In questo quadro, si individuano cinque ambiti prioritari su cui agire: innovazione di prodotto, apertura a nuovi mercati, evoluzione dei canali distributivi, aggregazione tra imprese e valorizzazione del capitale umano”.
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La contraffazione di vini e alcolici costa cara  
Due miliardi di euro nei 27 Paesi dell’area Ue, che diventano 2,29 miliardi aggiungendo il Regno Unito, arrivando, di fatto, al 5,3% delle vendite perse. Questo l’impatto economico provocato al settore dei vini e delle bevande alcoliche dalla contraffazione, di cui è stato uno dei più colpiti nel periodo 2013-2017. E che si è fatto sentire in Italia con 302 milioni di euro (4,4% la percentuale delle vendite perse) e 648 posti di lavoro sfumati: un dato che colloca il Belpaese dietro soltanto a Spagna (380 milioni di euro) e Francia (316 milioni di euro). Numeri pubblicati da Euipo, l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale nella sua campagna “Cosa c’è in tavola?” per la “Giornata Mondiale contro la contraffazione” (domani), denunciando la preoccupante minaccia rappresentata dai prodotti alimentari e dalle bevande contraffatti in tutta l’Ue.
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Focus
“Napa Valley Auction” 2025: raccolti 6,5 milioni di dollari
Un’esperienza di una settimana nelle tenute toscane di Marchesi Antinori, una visita a Stag’s Leap, la cantina californiana della storica famiglia del vino italiano, e vari vini, offerti da Antinori Napa Valley e Stag’s Leap Wine Cellars, aggiudicati alla cifra di 550.000 dollari; una sessione di miscelazione, un pranzo “dalla fattoria alla tavola” a Napa e un soggiorno sull’isola caraibica privata di Mustique, donati da Alpha Omega e Bouchaine Vineyards, a 425.000 dollari; un pranzo tra i vigneti del Dollarhide Ranch e un viaggio a Parigi per vedere la collezione prêt-à-porter e i gioielli del famoso proprietario dell’azienda vinicola, ovvero Chanel, offerti da St. Supéry, a 240.000 dollari; un tour di cinque notti in Giappone e un evento a Napa, donati da Kenzo Estate, per 180.000 dollari; un viaggio di due settimane a bordo del mega-yacht “The World”, una cena a Napa dai Khaledi, proprietari delle aziende Darioush e Ashes & Diamonds, e rari vini Darioush, offerti dalla griffe, a 180.000 dollari. Sono i lotti da sogno della “Napa Valley Auction” 2025, edizione n. 45 dell’asta annuale benefica, che, promossa da Napa Valley Vintners e battuta, nei giorni scorsi, da Sotheby’s tra i vigneti della Napa Valley in California, ha raccolto 6,5 milioni di dollari (+35% sul 2024), grazie anche al vino italiano.
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Cronaca
Il “tour enoico” di Andrea Bocelli
Dalla Toscana alla California nel segno del made in Italy, tra grandi vini e musica: Andrea Bocelli, il più famoso tenore al mondo, porta le etichette della sua cantina Bocelli1831, a Lajatico, nella Napa Valley, in un evento esclusivo, “Bocelli’s Weekend in Napa” (20-22 giugno), che mette insieme una cena vip, concerti privati, un’asta di beneficenza e la preziosa edizione limitata di un nuovo vino, “Andrea Bocelli 2023 Sentinel Ridge Estate Cabernet Sauvignon”, in formato magnum e con tanto di autografo.
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Wine & Food
Armani e Capannina, il più grande stilista italiano interessato al più famoso locale italiano
Nella contaminazione sempre più frequente tra i simboli del made in Italy, come moda ed enogastronomia, l’ultimo rumor vedrebbe il più grande stilista italiano investire sul più famoso locale italiano. È quello che circola in Versilia, dove, nei giorni scorsi, lo ha appreso anche WineNews, e che sta facendo il giro dei media mondiali, e secondo il quale Giorgio Armani sarebbe interessato a rilevare la mitica La Capannina di Franceschi a Forte dei Marmi, la discoteca più antica al mondo, aperta da Achille Franceschi nel 1929 e ancora in attività grazie alla famiglia Guidi, simbolo di eleganza e divertimento all’italiana, in cui anche il food & wine è protagonista. Lo stilista non conferma e non smentisce, si parla di una cifra di 12 milioni di euro, ma anche dell’interesse una cordata di imprenditori italiani e stranieri.
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WineNews.tv
Il clima e i consumi cambiano e il territorio del “re Amarone” scommette sul Valpolicella
WineNews è con Christian Marchesini, presidente Consorzio Vini Valpolicella, per riflettere sul domani della regione, tra nuovi trend e mercati. “Il Valpolicella Doc, servito fresco, può intercettare il nuovo stile di consumo dei giovani e favorire le vendite in estate, nonostante l’aumento delle temperature: le risposte di produttori e consumatori sono ottime”. E per il futuro, Valpolicella e Parmigiano Reggiano, suo partner, oltre a consolidare i mercati attuali, puntano a conquistarne di nuovi, soprattutto in Asia: dal Kazakistan alla Cina, ma anche Corea e Giappone.
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