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WineNews
N. 4.124 - ore 17:00 - Martedì 7 Gennaio 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti,
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La News
Vini da “Royal Warrant”
Bollinger, Louis Roederer, Moët & Chandon, Pol Roger, Veuve Clicquot Ponsardin e Laurent Perrier, per gli Champagne, e, ancora, Symington Family Estates per il Porto Graham’s e la portoghese Taylor, e la britannica CamelValley: sono queste le uniche cantine fornitrici dirette e ufficiali di vino della Casa Reale d’Inghilterra, a cui è concesso il “Royal Warrant”, il “sigillo” che consente questo privilegio ad una lista di poche centinaia di aziende di tutti i settori, rinnovato nel 2024. Ma, ovviamente, nei reali calici finiscono vini di tutto il mondo, e anche dall’Italia, forniti da distributori e wine merchant selezionati (in approfondimento).
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Primo Piano
Nuovo Codice della Strada e alcol, cosa cambia davvero spiegato dall’avvocato Marco Giuri
Il nuovo Codice della Strada, e la parte relativa alle sanzioni per la guida in stato di ebbrezza, entrato in vigore a pochi giorni dalle festività, è al centro del dibattito. Se i limiti per le sanzioni non sono cambiati rispetto a quelli già stabiliti dal 2010 (sotto 0,5 di tasso alcolemico, ovvero di grammi di alcol per litro di sangue, non ce sono, salvo per neopatentati ed alcune categorie professionali, poi si va da 0,5 a 0,8 per un primo scaglione, fino a 1,5 per un altro step, e oltre 1,5 per l’ultima “aliquota”, ndr), alcune novità ci sono, i controlli sono effettivamente più frequenti, e in molti stanno rinunciando anche ad un solo calice a tavola, come testimoniano tanti ristoratori e associazioni di categoria. Insomma, l’impatto sulla quotidianità di consumatori ed operatori c’è stato. Per fare ulteriore chiarezza, WineNews ha chiamato in causa l’avvocato Marco Giuri dello Studio Giuri di Firenze, e tra i massimi esperti di normativa del settore vitivinicolo. Che spiega, con una dettagliata scheda (in approfondimento) cosa cambia davvero. “In realtà non ci sono state modifiche sulle soglie del tasso alcolemico, ma sono state inasprite alcune sanzioni quando il tasso è superiore a 0,8, quindi per la guida in stato di ebrezza. Sostanzialmente, in caso si venga trovati in questo stato, oltre alle sanzioni già presenti vengono inseriti sulla patente, solo dopo sentenza definitiva, i codici 68 e 69, ovvero la “limitazione dell’uso e zero alcol”. Questo fondamentalmente - spiega Giuri - introduce l’alcolock, un macchinario che dovrà essere installato sull’autovettura a spese e cura, naturalmente, del sanzionato, che può esser imposto solo quando il tasso è superiore allo 0,8, e che di fatto impedisce l’avvio del motore dell’autovettura nel caso in cui si rilevi l’alcol nell’espirato del conducente”. Misura, questa, in stand by, in attesa dei decreti attuativi specifici. Ma intanto, suggerisce Giuri, ci si può autocontrollare, per avere indicazioni di massima, con gli strumenti di cui sempre più ristoranti e locali si stanno dotando, con app ad hoc e tabelle come quelle dell’Istituto Superiore di Sanità, e anche con gli etilometri che si trovano sul mercato. Ricordando che, con prudenza e moderazione, un calice a cena al ristorante, anche se poi si deve guidare, possiamo ancora concedercelo. 
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SMS
Alcol, salute e “Borsa”
Sarà pure l’era dell’algoritmo e della razionalità, ma basta una dichiarazione, seppur autorevole, di un esponente del Governo (uscente) per scatenare una risposta emotiva e un piccolo shock finanziario. È successo nei giorni scorsi, quando il “Surgeon General” degli Usa del Governo Biden, ormai alla porta, Vivek Murthy, ha suggerito al Congresso Usa di aggiornare le etichette degli alcolici con avvisi sul rischio di cancro legato al consumo di alcol. In poche ore, i titoli di tante aziende del settore sono crollati, per poi rimbalzare in positivo già da oggi. Vicenda che si innesta in un dibattito ampio e acceso sulla gestione della complessa relazione tra salute pubblica, libertà individuale, corretta informazione e commercio. Ma che dice di quanto l’industria del beverage alcolico, ad ogni livello, abbia i nervi tesi e si sia scoperta più fragile di quanto si potesse pensare.
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Focus
Elon Musk interessato a Castello di Montepò?
Che piaccia o meno, il magnate Elon Musk fa sempre notizia. E, così, nelle ore in cui il Governo italiano con una nota ufficiale, smentisce la firma di contratti con SpaceX dello stesso Musk, dagli Usa, passando per il Regno Unito, rimbalza anche in Italia l’indiscrezione che vorrebbe Musk interessato a mettere radici in Toscana, ed  in particolare, sul Castello di Montepò, nel comune di Scansano, villa-fortezza le cui origini affondano nel 1100 dopo Cristo, ed oggi tenuta agricola e vitivinicola in Maremma di proprietà di Jacopo Biondi Santi, acquisita agli albori del Duemila, che conta 600 ettari di terreni, di cui 50 vitati (di cui il 70% coltivati con il Sangiovese Grosso BBS11, proprietà esclusiva della famiglia Biondi Santi, che nell’Ottocento a Montalcino ha inventato il Brunello nella Tenuta Greppo), e già appartenuta alla famiglia dello scrittore inglese Graham Greene. Jacopo Biondi Santi, contattato da WineNews, ha dichiarato di non aver venduto ad Elon Musk. Ma, da quanto si apprende, un interesse reale del multimiliardario ci sarebbe. In fondo, una certa affinità potrebbe anche esserci, visto che, già nel 2004, proprio da Castello di Montepò, Jacopo Biondi Santi parlava di una viticoltura guidata, in qualche modo, dai satelliti. Che, di certo, non mancano a Musk …
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Cronaca
No alcol, crescita di 4 miliardi entro il 2028
Il mercato dell’analcolico e della bassa gradazione sta crescendo guidato dall’evoluzione delle abitudini dei consumatori. Lo rivela l’Iwsr che spiega come, in 10 mercati chiave individuati (Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Sudafrica, Regno Unito e Usa), il mercato combinato No e Low alcol crescerà del 4% in volume fino al 2028, in particolare grazie alle bevande analcoliche (+7%). In generale, il solo settore analcolico registrerà una crescita entro il 2028 di oltre 4 miliardi di dollari.
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Wine & Food
Oltre un italiano su tre ha deciso di mettersi a dieta dopo le feste
Oltre un italiano su tre (36%) si mette a dieta dopo le feste per smaltire i chili di troppo accumulati tra Natale e Capodanno, in cui si sono passate molte ore a tavola e poche in movimento. E, del resto, durante le feste sono stati consumati 90 milioni tra panettoni, pandori e altri dolci natalizi, insieme a 104 milioni di bottiglie di spumante, 4 milioni di chili tra cotechini e zamponi, più lenticchie, frutta secca, pane, carne, pesce, salumi e formaggi e dolci. A dirlo, un’indagine Coldiretti/Ixè diffusa nel giorno dell’Epifania che ha segnato la fine delle vacanze e la ripresa della scuola e del lavoro. Secondo gli esperti in nutrizione, per tornare in forma non è necessario ricorrere a digiuni estremi o saltare i pasti, ma è preferibile seguire una dieta equilibrata e leggera, ricca di frutta e verdura, con un abbondante consumo di acqua.
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Masottina
WineNews.tv
Essere “content creator” nel mondo del vino: parla Andrea Zigrossi, “aka” Trotterwine
I consigli su come utilizzare bene i social “in cantina”, e non solo, soprattutto per attrarre le nuove generazioni, secondo chi lo fa di mestiere, anche per gruppi importanti come Lvmh partendo da un background da sommelier. “Si può lavorare sulla “brand awareness” così come sulla conversione dei contatti in visite in cantina. La cosa fondamentale è essere autentici. I social sono fondamentali per arrivare ai giovani, che ci passano molto tempo”.
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