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WineNews
N. 3.595 - ore 17:00 - Martedì 24 Gennaio 2023 - Tiratura: 31.127 enonauti,
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La News
Francia, filiera enoica ad alta tensione
Il 26 gennaio ci sarà l’atteso incontro tra il Ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau, e la filiera del vino francese, che si aspetta soluzioni ai tanti temi sul tavolo: dalla richiesta di rinvio dei rimborsi dei prestiti al settore garantiti dallo Stato alla distillazione di crisi, dagli aiuti agli stoccaggi al finanziamento degli espianti. In prima fila, i vignaioli di Bordeaux, mobilitatisi già a dicembre, e pronti a scendere di nuovo in piazza, per avere dal Governo il sostegno che serve per uscire da una delle peggiori crisi di sempre, con il crollo della domanda del prezzo medio che rende sempre meno remunerativa la viticoltura nel territorio del vino più importante di Francia.
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Primo Piano
Alcol, vino e salute, Italia in prima linea contro l’etichetta con gli “health warning” in Irlanda
“L’Italia è leader nella produzione di vino, ed insieme a Francia e Spagna stiamo lavorando ad un documento comune che contesti la scelta che l’Irlanda vuole portare avanti, e anche l’atteggiamento passivo dell’Unione Europea”. Così, a WineNews, il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, la cui azione si inserisce in un dibattito sempre più accesso in Italia ed in Europa sul tema vino e salute, che riempie le cronache di questi giorni, con azioni, critiche, ma anche sostegno ed approvazioni, al via libera dell’Irlanda di inserire “healt warning” su tutte le etichette dei prodotti alcolici (iniziativa avallata con il silenzio-assenso dalla Commissione Ue, nonostante il parere sfavorevole dell’Euroaparlamento, ndr). Dopo il botta e risposta tra medici diventati famosi in era Covid, come Antonella Viola e Maurizio Bassetti, ed un nuovo intervento del medico nutrizionista Giorgio Calabrese e del presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, che abbiamo riportato ieri, a parlare, nelle scorse ore, è stata ancora una volta la filiera, a tutela del vino, ad intervenire. La Federvini guidata da Micaela Pallini ha invocato l’intervento del Governo, del Crea e dell’Oiv (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino) affinchè si faccia chiarezza con grande precisione perchè “non accettiamo informazioni superficiali, ambigue e basate su dati non sorretti da metodologie accettate da tutta la comunità scientifica. Il tema degli effetti dell’abuso di alcol è un argomento estremamente serio, che non può essere lasciato ad estemporanee dichiarazioni stampa di chi si improvvisa esperto del tema”. Mentre l’Unione Italiana Vini - Uiv, guidata da Lamberto Frescobaldi, dopo le parole del portavoce della Commissione Ue, Stefan De Keersmaecker, che ha detto che “nessuno è contro il vino”, ma anche che la revisione sul regolamento per l’etichettatura nel quadro del Beating Cancer Plan va avanti, ha accusato senza mezzi termini la Commissione stessa di “cerchiobottismo”, appellandosi alle istituzioni italiane. Oggi, da Confagricotura, le parole di Lollobrigida, mentre nella tarda serata di Ieri il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha parlato, tra le altre cose, di apertura al dialogo sul tema con il governo irlandese (in approfondimento).
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Cala il numero dei bar in Italia
Crescono le difficoltà per i bar, icone dell’Italian lifestyle: dal 2012 ad oggi è diminuito di 15.000 unità il numero delle imprese, e ogni anno sono 10.000 quelli che cessano l’attività. Il risultato è che il tasso di sopravvivenza a 5 anni non raggiunge il 50%. “Stanno in questi numeri - dichiara Matteo Musacci, vice presidente Fipe/Confcommercio - le difficoltà che attraversa il format bar, stretto nella morsa di una competizione sempre più sfrenata e di un modello di gestione che riesce a conciliare costi e ricavi solo attraverso enormi sacrifici personali di chi ci lavora, soprattutto il titolare e i suoi familiari. Tenere in piedi un’azienda che deve pagare stipendi, canoni di locazione esagerati e attualmente bollette fuori controllo, con caffè e cappuccini al prezzo di poco più di un euro, sta diventando sempre più difficile”.
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Focus
Le 7 tendenze 2023 in tavola, secondo TheFork 
Quali sono le novità che dobbiamo aspettarci a tavola nei prossimi 12 mesi? TheFork, piattaforma di Tripadvisor leader in Europa per la prenotazione online dei ristoranti, in collaborazione con l’agenzia di consulenza NellyRodi, ha delineato i 7 trend del 2023. 1) Tradizioni primitive: ricette e tecniche del passato tornano in auge con l’obiettivo di salvare il know-how dei nostri antenati. 2) Ristorante come luogo di socializzazione: crescono in città e fuoriporta le iniziative che trasformano l’esperienza al ristorante in occasioni di incontro intorno alla tavola. 3) Ricerca dell’autosufficienza: si desidera uno stile di vita maggiormente a contatto con la natura, e un facile accesso per tutti a prodotti freschi e ben fatti. 4) La festa delle culture: con la globalizzazione, le idee e la cultura viaggiano veloci. Da una parte le ricette “della nonna” , dall’altra i ristoranti come luoghi di integrazione. 5) Il bisogno di condivisione: dopo anni di distanziamento, il pubblico premia gli chef che sanno raccontare il territorio e raccontarsi. 6) Parola d’ordine: social media: 5 millennial su 10 hanno ordinato cibo o visitato un ristorante dopo averlo visto su TikTok. 7) Cucina etica: etica e sostenibilità sono una priorità anche nella cucina, che diventa strumento di integrazione e laboratorio sociale per progetti di reinserimento.
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Cronaca
Sommelier, l’Italia punta al titolo mondiale
Sarà il siciliano Salvatore Castano, già nominato nel 2021 Miglior Sommelier di Europa & Africa (attualmente da Friarwood a Londra), a portare alta la bandiera tricolore alla finale per il miglior sommelier del mondo: il “Best Sommelier of the World 2023”, competizione organizzata da Asi (Association de la Sommellerie International), a Parigi dall’8 al 12 febbraio. Sono 68 i concorrenti in arrivo da ogni angolo del pianeta, di cui 64 provenienti dai Paesi membri dell’Asi, più un singolo concorrente dal Perù (invitato a partecipare come ospite).
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Wine & Food
I grandi vini del Belpaese tornano nel mirino della criminalità: rubate 9.000 bottiglie di Masi
I grandi vini come bene da investimento, i fine wines protagonisti delle aste internazionali, ma più in generale, il vino, nelle sue espressioni qualitative migliori, come qualcosa di estremamente prezioso e redditizio. Tanto da tornare nei radar della criminalità, ammesso che ne fosse mai uscito. Dopo anni di pace (dai furti di Brunello nella cantine di Montalcino nel 2018, ndr), l’oggetto del desiderio è di nuovo una grande etichetta, di grande storia e tradizione, ma cambiano la geografia e i volumi: dalla Toscana al Veneto, questa volta a cadere nelle mani della criminalità sono ben 9.000 bottiglie di Amarone della Valpolicella Classico Costasera di Masi, annate 2017 e 2018. A rendere noto il furto è la stessa azienda, guidata da Sandro Boscaini, con una nota che ricostruisce la vicenda (in approfondimento la nota dell’azienda).
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WineNews.tv
Vino, alcol e salute: Italia contro gli “health warning” irlandesi. Parla il Ministro Lollobrigida
“Non è il vino che fa male, e non lo dico io che non sono uno scienziato, ma anche autorevolissimi esponenti del mondo della medicina e della scienza. E poi il vino è anche altro: dobbiamo assumere la consapevolezza che è qualità, lavoro, socialità, che è “civiltà”, come ha detto Ernest Hemingway. Lavoriamo per un sistema di etichettatura omogeneo tra Paesi Ue, che informi davvero le persone, e non che stigmatizzi un prodotto”.
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