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N. 4.283 - ore 17:00 - Giovedì 14 Agosto 2025 - Tiratura: 31.289 enonauti, opinion leader e professionisti del vino | |
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| | | Il vino italiano rimane in positivo nel suo mercato principe, quello Usa, tanto in valore che in volume nel primo semestre 2025 rispetto a quello 2024: un miglioramento pari a +26,2 milioni di euro in valore (nonostante un giugno negativo) ed a +13,2 milioni di litri in volume. Il primo semestre 2025, in generale, si è chiuso positivamente per le importazioni di vino da parte degli Stati Uniti, con una crescita del +6,5% in valore e dell’1,9% in volume. La Francia è in testa alla classifica in valore con 1,27 miliardi di euro (+22,3%), davanti all’Italia con 1,05 miliardi di euro (+2,5%). L’Italia è in testa nei volumi con 188,9 milioni di litri (+7,5%). | |
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| | Il diritto all’accesso al cibo buono, pulito e giusto per tutti, con un approccio multidisciplinare e fondato sulla ricostruzione delle comunità per evitare il depauperamento dei territori, spesso e volentieri “terre” - nel letterale della parola - proprio di quei prodotti alimentari racchiusi nella filosofia di Slow Food. È la sintesi di ciò che Carlin Petrini sostiene e pratica da quarant’anni, da quando, cioè ha fondato Slow Food, il più importante movimento mondiale che ha rivoluzionato l’idea del cibo in ogni angolo del Pianeta, come ha ribadito, ancora una volta, in un confronto a “tu per tu” con WineNews, nell’Assemblea Slow Food alla Fao a Roma. “La situazione a livello mondiale è molto delicata - riflette Petrini - giorno dopo giorno stiamo perdendo biodiversità e, nello stesso tempo, lo sconquasso ambientale è in gran parte determinato dal sistema alimentare che favorisce lo spreco e ci mette in una situazione di grande sofferenza”, spiega, invitando a prendere consapevolezza dell’ambiente in cui ci muoviamo: “dobbiamo essere coscienti che o le cose cambiano o quello che sta avvenendo a livello climatico si perpetrerà anche sulla biodiversità e, quindi, sulle risorse del pianeta”. Coscienza civile, ma non solo. Il concetto di cultura alimentare di Petrini è “per sua natura multidisciplinare” perché “parlare di cibo non significa parlare solo di agricoltura, ma anche di economia, fisica, chimica”, e non solo. Con l’agricoltura che, con il cibo e con il vino, è la spina dorsale proprio di quei piccoli comuni a rischio spopolamento, che stanno perdendo sempre più servizi e abitanti (una riflessione che Carlo Petrini ha portato alla ribalta con il caso delle sue Langhe, in Piemonte, e che WineNews ha riletto in quanto “paradigma” anche per molti altri territori dell’enogastronomia italiana). Ma, anche in questo caso, il fondatore Slow Food insiste sul fare noi in prima persona il primo passo, senza aspettare che le istituzioni lo facciano al posto nostro. Così, per conservare il “patrimonio della nostra Italia”, dice, occorre “mantenere le realtà sui territori e avere la capacità di fare in modo che non si depauperino. E, quindi, la centralità di questa fase storica è ricostruire le comunità: ovvero, ciò che permetterà in futuro di non avere tutto questo patrimonio depauperato”. | |
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| | Il turismo di massa ha tradito la sua promessa: doveva portare ricchezza, ha lasciato frustrazione; doveva creare relazioni, ha generato alienazione. E nell’estate italiana con i lidi semi-deserti e le montagne affollate alla caccia di selfie, aumentano le recensioni negative, i prezzi schizzano alle stelle, i residenti cercano di proteggersi, la qualità cala e le strategie concrete mancano. In questo scenario la travel tech “Unexpected Italy” ha lanciato un “Manifesto dell’Ospitalità Etica” in 10 punti, già firmato da 500 operatori di tutta Italia, per un turismo fondato sulla conoscenza profonda dei luoghi, sull’etica di un’ospitalità sincera, sulla scelta ragionata e su una mappa altamente affidabile delle mete dal giusto rapporto qualità-prezzo, che rispettano l’identità dei territori, che privilegiano la qualità sulla quantità, e del turismo lento, consapevole e accessibile. | |
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| | | In “Prova d’orchestra”, Federico Fellini fa dire al direttore d’orchestra tedesco che quando “tutti ascolta Beethoven, tutti diventa cavalieri lanciati in battaglia contro un nemico”, e così “quando stappi un vino, sei il nobile che si sta gustando il frutto della sua proprietà, e il fatto che tu sia nobile o meno e che quella bottiglia l’abbia fatta tu o no, non conta. Ma nel secondo caso l’effetto è meno drammatico e più condivisibile, perché è quello che facciamo tutti. La nostra vita si basa sempre su idee che sono state pensate da altri, e sulle quali costruiamo le nostre. E il vino è una delle più belle perché è sempre diverso. In un’epoca di programmazione estrema, vedere persone che hanno questa passione, che investono così tanto in un qualcosa che basta una giornata di tempo sbagliato a devastare, ti dà fiducia nell’umanità''. Parole dello scrittore Marco Malvaldi, autore dei celebri romanzi che hanno ispirato la serie tv de “I delitti del BarLume”, all’Isola d’Elba, e de “La Regina dei Sentieri”, giallo scritto con Samantha Bruzzone, ambientato nell’Alta Maremma, tra i più famosi territori del vino, in cui si trova Castello del Terriccio, una delle maggiori proprietà agricole italiane, guidata da Vittorio Piozzo di Rosignano, insieme al quale, hanno dialogato di vino e letteratura, nei giorni scorsi, a Cortina. | |
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| | | Un vero e proprio “capodanno dell’estate” in cui, per tradizione, cibo e vino hanno un ruolo da protagonisti, che ci ricorda come il valore più importante che li contraddistingue, anche in epoche in cui bastava poco, è la convivialità, simbolo di italianità. Domani è Ferragosto, e se per la Fipe oltre 5 milioni andranno al ristorante, per Coldiretti, con il caro vacanze e il caldo record, 1 famiglia su 3 riscopre il pranzo al sacco in spiaggia, mentre 450.000 tra italiani e stranieri sono attesi a pranzo negli agriturismi. | |
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| | Dal nuovo “La ragazza delle meraviglie. L’incredibile storia di Joséphine D’Yquem” di Christel De Lassus (Slow Food Editore) che ci porta nella Francia di fine Settecento tra i vigneti di Château d’Yquem, a “Sangue delle Langhe. La saga dei Barolo” di Marina Marazza (Edizioni Solferino) sulla vita di Juliette Colbert, la Marchesa di Barolo, da “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Feltrinelli Editore), un classico dei classici nella Sicilia dell’Ottocento (che ha ispirato anche una serie di successo su Netflix), alla saga dei Florio narrata ne “I leoni di Sicilia” da Stefania Auci (Editrice Nord, ed al quale è dedicata, invece, una serie su Disney+): negli ultimi anni è esplosa la passione per i “Period drama” e il vino si sta rilevando un terreno fertile, come nei romanzi storici consigliati da WineNews da leggere o rileggere in vacanza. | |
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| | | “Il turismo di massa, che ha prodotto l’overtourism, è in declino. Bisogna puntare a forme di turismo più diluite nel tempo e nello spazio, meno concentrate e più redditizie. Ma dobbiamo ripensare l’offerta” nella quale bisogna “mettere a frutto le “3 P”, paesi, paesaggi e prodotti”. Così, a WineNews, Rossano Pazzagli, storico delle campagne italiane, per il quale “il turismo del domani sarà un turismo della saggezza”. Ma attenzione a non “turistificare” i borghi, riempiendoli di tavolini e svuotandoli di spazi sociali e di vita, privilegiando l’interesse di pochi a danno dei residenti”. | |
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